Spesso si parla, in medicina e nelle discipline affini, di “interdisciplinarietà” intendendo, in modo indiscriminato, multi – o pluri- disciplinarietà; in effetti i vari termini non hanno uguale significato. Per “interdisciplinarietà”, che quest’anno contraddistingue il III Convegno Nazionale sull’Osteopatia Fasciale in programma a Varazze il 21 e 22 settembre, intendiamo una unione, o meglio, “fusione” di caratteristiche comuni fra discipline diverse che, prefiggendosi un identico scopo, tendono a raggiungere la stessa meta.

Ciò non significa che professionisti diversi debbano dire le stesse cose e operare con uguali metodi e strumenti ma, al contrario, che, nel rispetto delle diverse caratteristiche, le diverse metodiche hanno la capacità di “integrarsi” offrendo, ciascuna, il meglio di sé per ottenere il migliore risultato possibile.
Sorge, a questo punto, il problema del “linguaggio” utilizzato o, in termini più semplici, delle diverse terminologie specifiche. Il III Convegno Nazionale sull’Osteopatia Fasciale, che si svolgerà a Varazze il 21 e 22 Settembre di quest’anno, tenterà di affrontare questo argomento, anche in sede di Tavola Rotonda, con la partecipazione di esperti delle varie discipline.
Proveremo a chiarire alcuni punti fermi che, nel tempo, hanno creato attrito e incomprensione fra gli osteopati e fra questi e la classe medica. Ci auguriamo di riuscire a chiarire almeno i punti essenziali della questione e di conseguire, così, un importante risultato: ampliare la portata e l’efficacia della collaborazione fra i vari operatori nel campo della salute con sicuro beneficio nei confronti dei nostri pazienti e della spesa sanitaria nazionale.