È disponibile la prima Guida sull’Osteopatia per i pazienti basata sul pincìpio “Informare per tutelare”, con contenuti e format unici per tutti i Paesi dell’Unione Europea aderenti a EFO e FORE.
Elaborata sulla base della norma CEN la Guida, composta da due depliant informativi, è stata redatta da EFO e FORE – le più importanti organizzazioni di categoria in Europa – con il contributo del ROI alla definizione dei contenuti e alla traduzione italiana.
olti a fornire informazioni sugli standard d’assistenza e di formazione professionale richiesti ai professionisti del settore, i depliant informativi sono il primo vademecum per tutti gli italiani che, in numero sempre maggiore, decidono di avvicinarsi a questa disciplina in via di regolamentazione come professione sanitaria e indipendente.
“Cosa aspettarsi dal proprio osteopata. Elevati standard di assistenza osteopatica in Europa” e “La Norma Europea sull’Osteopatia (EN16686)” sono i titoli dei due opuscoli che compongono la Guida.
Il primo è volto alla definizione della disciplina, delle tecniche manipolative utilizzate nei trattamenti e dei relativi ambiti d’applicazione. Il documento fornisce, inoltre, indicazioni utili per la scelta del professionista a cui rivolgersi, mettendone in risalto criteri importanti di professionalità, trasparenza e competenza.
Il secondo opuscolo spiega invece la Norma CEN, mettendone in luce gli elevati standard di comportamento etico, professionale, formativo e gli obiettivi di mobilità e di cooperazione internazionale per promuovere un approccio sempre più razionale alla cura.
Il FORE (Forum for Osteopathic Regulation in Europe), corpus di organizzazioni rappresentative dei Paesi Europei aderenti, lavora da anni per il riconoscimento dell’osteopatia come disciplina sanitaria autonoma, per aumentarne l’awareness, la trasparenza e per favorire la cooperazione internazionale con altre organizzazioni e associazioni del settore. Il ruolo istituzionale della EFO (European Federation of Osteopaths) consiste invece nel farsi portavoce degli osteopati presso il Parlamento e la Commissione Europea, stilare un codice deontologico, indicare le linee guida per i criteri della pratica professionale e gli standard minimi per l’insegnamento della disciplina.
“Il Registro degli Osteopati d’Italia – si legge in una nota stampa diffusa dal ROI – ha contributo attivamente alla stesura e alla traduzione italiana dei leaflet informativi, di cui aveva già anticipato i contenuti con il primo Manifesto dell’Osteopatia“.
“Attraverso questi opuscoli – ha sottolineato Paola Sciomachen, Presidente del ROI – il contenuto della Norma CEN – quadro di riferimento europeo per la regolamentazione della professione osteopatica – viene divulgato a tutti i cittadini, offrendo un approccio chiaro ed informato all’osteopatia, in grado di guidare il paziente in una scelta consapevole e sicura, per la massima tutela della salute di tutti” .
Di seguito i 2 opuscoli che compongono la Guida:
– 1° opuscolo – Cosa aspettarsi dal proprio osteopata
– 2° opuscolo – La norma europea sull’Osteopatia
Buongiorno, non vorrei essere polemico o mancare di rispetto a qualcuno dei colleghi.
La diffusione di questi opuscoli, secondo me è molto utile e importante.
Ma perchè costringere le persone ad iscriversi a pseudo albi professionali che attualmente in Italia non hanno alcun valore o quasi??
Ciao Carmine, puoi scaricarli in questa pagina infatti.
Che fossero scaricabili penso lo abbiano capito tutti. Io mi riferivo all’appartenere ad un organo o albo professionale che attualmente in Italia non ha valore in quanto sappiamo tutti che l’Otseopatia, ancora oggi in Italia, rientra nelle professioni no regolamentate.
Che fossero scaricabili penso lo abbiano capito tutti. Io mi riferivo all’appartenere ad un organo o albo professionale che attualmente in Italia non ha valore in quanto sappiamo tutti che l’Otseopatia, ancora oggi in Italia, rientra nelle professioni no regolamentate.
Ciao Carmine, puoi scaricarli in questa pagina infatti.
Buongiorno, non vorrei essere polemico o mancare di rispetto a qualcuno dei colleghi.
La diffusione di questi opuscoli, secondo me è molto utile e importante.
Ma perchè costringere le persone ad iscriversi a pseudo albi professionali che attualmente in Italia non hanno alcun valore o quasi??