Presentato al Congresso mondiale oftalmologia tenuto a giugno 2020 il poster IEMO sullo studio pilota di medicina  integrata condotto su 40 pazienti affetti da Glaucoma ad angolo aperto (POAG), sottoposti a terapia topica insieme alla manipolazione osteopatica.

Finalizzato a dimostrare – seppure su un campione ridotto di pazienti – l’incidenza del trattamento manipolativo osteopatico sulla pressione intraoculare ad ogni seduta, e come tale pressione sia mantenuta bassa in maniera significativa anche a mesi di distanza dall’ultimo OMth, lo studio pilota condotto dagli osteopati Leonardo Michelin, Fabrizio Vassallo e Luigi Ciullo dell’istituto IEMO di Genova, dalla dottoressa Daniela Paoli dell’Ophthalmologist National Association of Patients for Glaucoma, dal Prof. P. Brusini del Clinical Ophthalmologist di Udine e dal Prof. L. Torelli del Department of Medical, Surgical and Health’s Science dell’Università di Trieste, parte dalla recente scoperta relativa alla presenza del sistema linfatico a livello dell’encefalo (sistema Glinfatico) che suggerisce nuove teorie sulla produzione, circolazione ed il riassorbimento del liquido cefalorachidiano (LCR).

Il ruolo del sistema Glinfatico nelle patologie neurogenerative

La recente scoperta di questo sistema e la possibile presenza a livello oculare, sembra far rivedere ed unificare le varie ipotesi sul Glaucoma ad angolo aperto (POAG): vascolare, biomeccanica ed ossidativa. Il malfunzionamento di questo sistema sembra giocare un ruolo importante in patologie neurodegenerative centrali da accumulo di neurotossine.

Recenti studi dimostrano i rapporti funzionali dei liquidi dell’occhio con la circolazione liquorale tramite sistema glinfatico, offrendo nuovi punti di vista su come nel POAG, l’occhio sembra essere coinvolto in questo eventuale malfunzionamento.



Obiettivo dello studio pilota randomizzato

L’obiettivo primario di questo studio pilota randomizzato  è stato quello di osservare l’effetto immediato di una serie di trattamenti manipolativi osteopatici (OMth) sulla pressione intraoculare (PIO) in pazienti affetti da POAG compensato farmacologicamente. Obiettivo secondario, verificare la PIO a distanza di 5 ed 8 mesi dall’ultimo OMth.

Nello specifico sono state confrontate le misurazioni della PIO in 40 casi di POAG suddivisi in due gruppi: 20 pz. gruppo trattati (GT) e 20 pz. del gruppo controllo (GC). A tutti i pazienti sono stati registrati i valori della pressione intraoculare (PIO) prima e dopo ogni trattamento manipolativo osteopatico (OMth) e paragonati al gruppo di controllo sottoposti alla sola terapia farmacologica ed a una singola misurazione della PIO.

Risultati

La media del tono oculare nel GT è stata confrontata con il GC durante tutto il ciclo di trattamenti mostrando un abbassamento statisticamente non del tutto significativo nell’occhio destro p-value (0,0561), rivelandosi invece significativo nell’occhio sinistro (0,0073). La riduzione della PIO media dei due occhi, messa a confronto tra GT e GC è stata mantenuta a 10 mesi dal primo trattamento, ovvero dopo 5 mesi dall’ultimo, risultando presente anche al controllo dopo 13 mesi dall’inizio dello studio ovvero 8 mesi in assenza di trattamento con P-value molto significativo (0,000434).

La tesi mostra dunque chiaramente come l’OMth possa influenzare la pressione intraoculare ad ogni seduta, e come la pressione sia mantenuta bassa in maniera significativa anche a mesi di distanza dall’ultimo Trattamento Manipolativo Osteopatico. I dati più recenti derivati dall’implementazione della ricerca e dalla valutazione a lungo termine dei pazienti trattati confermerebbero questa interessante prospettiva.

I risultati conseguiti attestano una volta di più le potenzialità dell’osteopatia e le necessarie competenze pluriennali degli osteopati (5 anni di studi a tempo pieno), come base fondamentale per l’assunzione delle responsabilità cliniche di adeguato livello. Gli autori osteopati esclusivi, soci ADOE, sono certi che la migliore unità della professione in Italia non possa che tener conto di tali premesse culturali, come coerentemente sottoscritto nella stesura della Norma CEN 16686 da tutte le rappresentanze in causa.