L’osteopatia ha un ruolo importante nella diagnosi di autismo. Questo è quanto emerso dall’ultimo incontro dal titolo L’osteopatia nella valutazione dei disturbi dello spettro autistico tenuto lo scorso 5 luglio all’IdO di Roma, alla presenza dell’osteopata Alessandro Laurenti – da 7 anni collaboratore nel Progetto Tartaruga, noto per l’approccio multidisciplinare in diagnosi e trattamento dell’autismo – della dott.ssa Magda Di Renzo, responsabile del Servizio di Psicoterapia e dello stesso Progetto Tartaruga, e diversi Osteopati, Psicologi e Pediatri.

E’ stata presentata nel corso della serata una relazione sul lavoro svolto dall’osteopata Laurenti negli anni, e su una suddivisione – essenzialmente statistica – dei bambini visitati. “Non tutti i
bambini con autismo presentano difficoltà strutturali a livello
craniale
– ha detto Laurenti anzi, la maggior parte di essi presentano difficoltà nell’espressione emozionale che trova riscontro nel corpo con blocchi
localizzati ovunque
. Tale suddivisione da me nominata (strutturale/membranosa) distingue le due categorie essenzialmente dall’avere o
meno disturbi strutturali a livello craniale”
.

Secondo la classificazione emersa dalla ricerca, 77 bambini  hanno presentato lesioni Strutturali, soprattutto nella sfera craniale, e 116 invece hanno rilevato lesioni osteopatiche cosiddette di tipo Membranoso.
Stando alla classificazione messa a punto dall’osteopata Alessandro Laurenti a seguito di osservazione clinica dei casi, fanno parte del secondo
gruppo i bambini con forte disagio emotivo spesso in
risposta all’ambiente circostante, mentre i bambini cosiddetti “strutturali” sono quelli che presentano dei blocchi strutturali craniali importanti, con molte lesioni
intraossee localizzate ovunque nel cranio, senza una prevalenza di un
osso piuttosto che un altro.

“In questi casi – spiega Laurenti – la diagnosi osteopatica non sarà di  “autismo” o “ADHD”, che sono terminologie di pertinenza medica; l’osteopata si limita essenzialmente a definire i “blocchi” del corpo, ovvero zone di restrizione di mobilità”.



Durante l’incontro nella Scuola di Specializzazione dell’IdO in Psicoterapia dell’Età Evolutiva sono stati proiettati 3 video
per mostrare al pubblico come si svolge la visita di un bambino con
autismo, incontrando grande consenso da parte degli ospiti presenti.

“E’ ormai fondamentale che un Osteopata offra il suo contributo alla diagnosi di autismo”, ha detto infatti la Dott.ssa Di Renzo, rimarcando sulla necessità di interazione di competenze, di interscambio di idee e prospettive su un argomento assai complesso come l’autismo.