a cura di Gennaro Castaldo
MD, DO, MROI 

La crescita craniofacciale è un tema di particolare interesse per tutti coloro che si interessano non solo di odontoiatria ed ortodonzia ma anche di osteopatia.
Lo sviluppo delle strutture facciali è strettamente correlato ad altre, anche distanti, nell’ottica di una concezione globale del paziente. Il dibattito riguardo quali elementi abbiano maggiore o minore influenza sulla crescita craniofacciale ha sostanzialmente riguardato due fattori: genetica e epigenetica.

Dalla fine del 19° secolo fino agli anni 50 del 20° le ipotesi riguardanti la crescita craniofacciale erano prettamente basate sulla considerazione che esistesse esclusivamente un controllo genetico di differenti strutture quali ossa, suture e cartilagini. Ovviamente l’ambiente scientifico risentiva delle teorie che a partire da Newton, Darwin e Mendel indirizzarono il pensiero corrente verso una visione deterministica della realtà in generale e della biologia  in particolare. In questa fase personaggi del calibro di Andresen e Angle, padri fondatori dell’odontoiatria moderna, sostenevano che gli ortodontisti non potevano far altro che agire sui denti perché tutte le altre strutture erano geneticamente predeterminate e quindi immutabili.

Gli anni 60 videro la nascita di teorie che avrebbero in seguito grandemente influenzato il pensiero scientifico, mi riferisco al Caos, alla Complessità, alla Tensegrità e ai Campi metabolici Biodinamici di Blechschmidt. L’influenza dell’ambiente cominciò a risultare sempre più evidente in ambito biologico come dimostrato ad esempio dagli esperimenti di Jacob e Monod sul Lac-Operon. In questo periodo la teoria della Matrice Funzionale di Moss sostituì il paradigma genetico immodificabile con quello funzionale plastico. I trattamenti ortodontici cominciarono a non essere più esclusivamente dentali ma si cominciarono ad usare dispositivi che indirizzavano la crescita come il Regolatore di Funzione di Frankel.



Negli anni 70 videro la luce teorie che cercarono di trovare una mediazione tra il pensiero genetico e quello epigenetico:

  • l’Ipotesi Sintetica di Van Limborg;
  • la Teoria del Servosistema di Petrovic.

Fin dagli anni 80 nuove ricerche in ambito biologico hanno portato in primo piano l’influenza che ha l’ambiente nel regolare la trascrizione del DNA. Numerosi studi hanno enfatizzato come segnali provenienti dalla matrice extracellulare possano influire sulla membrana cellulare e da questa poi avere una certa azione sul citoplasma, sul citoscheletro ed infine sul nucleo. Quest’ultima azione si concretizza in alterazioni di natura epigenetica quali Metilazione del DNA, Modificazione degli Istoni e sintesi di RNA non –codificante, tutti meccanismi che di concerto agiscono sulla trascrizione del DNA.

In questa cornice Melvin Moss, in quattro articoli del 1997, rivisitò la sua Teoria della Matrice Funzionale inserendola in un contesto in cui andavano sviluppandosi nuove teorie nell’ambito della biologia cellulare, quali Tensegrità, Complessità e Auto-Organizzazione. Il ruolo dell’Epigenetica nella crescita craniofacciale sta assumendo gli stessi connotati che sono stati riscontrati in altri campi come la differenziazione delle cellule delle creste neurali, lo sviluppo del cervello, la regolazione di funzioni cognitive, la morfogenesi durante lo sviluppo embrionale e l’azione in altri campi quali malattie del sistema nervoso, cancro, e altre patologie in generale (obesità, diabete, ipertensione, fertilità maschile, LES etc…).

C’è una pletora di studi riguardanti quali strutture possano influenzare la crescita  e lo sviluppo craniofacciale, strutture vicine al cranio o distanti da questo. La Lingua, le modalità di Respirazione, il Sistema Muscoloaponeurotico della Testa, i Muscoli e la Postura della Testa, la Migrazione e Differenziazione delle Cellule delle Creste Neurali, la Colonna Vertebrale in toto, la Rotazione ed Inclinazione Pelvica, possono tutte (insieme a svariate altre)  avere azione sulla crescita craniofacciale. Inoltre queste strutture vengono a loro volta influenzate dall’Ambiente.

Melvin Moss ha parlato di Matrice Funzionale ma probabilmente possiamo estendere questo concetto a tutto ciò che non sia meramente genetico, vale a dire all’Epigenetica. Gli esseri umani sono Sistemi Dinamici Complessi il cui sviluppo dipende da interazioni non-lineari tra i loro componenti e tra questi e l’ambiente. Ancora non sappiamo in quale percentuale siano importanti la genetica e l’epigenetica in ortodonzia ma stiamo assistendo ad uno spostamento del pensiero corrente verso un minor uso di metodiche standard e un approccio più individualizzato verso il paziente che preveda l’adozione di tecniche osteopatiche in supporto a quelle ortodontiche tradizionali.