Il Roi, Registro Osteopati d’Italia, entra a far parte di OIA, Osteopathic International Alliance, ossia l’associazione più rappresentativa degli osteopati nel mondo, leader per il progresso e l’unità della professione osteopatica a livello globale.

“Essere diventati partner dell’OIA, al fianco di molte tra le organizzazioni più autorevoli e rappresentative dell’osteopatia nel mondo, è un ulteriore tassello nella nostra strategia di condivisione delle best practice internazionali, sia nell’ambito della formazione sia nella ricerca, e di allineamento dei percorsi professionali agli standard internazionali”, ha commentato Paola Sciomachen, la Presidente del ROI.

Fondata nel 2004, l’OIA è un corpus di organizzazioni osteopatiche rappresentanti gli osteopati che nel mondo praticano e insegnano questa disciplina sanitaria indipendente. Il suo approccio innovativo e distintivo pone al centro la persona e il suo stato di salute anziché le sue malattie. La finalità e la missione è quella di fare in modo che l’osteopatia, grazie a questo approccio, fornisca un contributo decisivo “per migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria nel mondo”.

Principali obiettivi dell’associazione OIA, che ad oggi rappresenta oggi 75 organizzazioni di 30 Paesi in 5 continenti e oltre 120mila professionisti del settore, sono la raccolta e la divulgazione di informazioni accurate riguardanti la situazione normativa della professione di osteopata nel mondo, la promozione dei più alti standard qualitativi nella formazione accademica, il progresso della ricerca scientifica, un’assistenza sanitaria sicura e l’istituzione di partnership con organizzazioni e/o associazioni internazionali.



Il ROI entra nell’Organizzazione come Partner Member grazie ad obiettivi e finalità coerenti con quelli dell’OIA e ha già presentato la sua candidatura per diventare Associate Member, titolo che viene riconosciuto a quelle organizzazioni che si stanno distinguendo per il loro impegno nel riconoscimento della professione nei loro Paesi di origine.

In Italia il Registro Osteopati d’Italia è impegnato da due anni nell’iter di riconoscimento dell’osteopatia come professione sanitaria, al fine di tutelare, in primo luogo, i milioni di italiani che si affidano alle cure degli osteopati. Il riconoscimento inoltre uniformerà il quadro normativo di riferimento in Italia a quello prevalente in buona parte dell’Europa: l’osteopatia è infatti una professione sanitaria nel Regno Unito, in Francia, Austria, Belgio, Svizzera, Portogallo, Malta, Finlandia e Islanda. Stati Uniti, dove l’osteopatia è nata, Australia e Sud Africa, sono tra i Paesi nel mondo in cui è più diffusa e in cui ha ottenuto da tempo il riconoscimento.

Leggi qui lo status giuridico dell’Osteopatia in Europa.

“La norma CEN, che abbiamo promosso e condiviso – precisa Sciomachen – ha definito a livello europeo un quadro di riferimento per la regolamentazione della professione, è stata un punto di arrivo fondamentale per inquadrare anche in Italia l’osteopatia come ‘professione sanitaria di contatto primario’.  L’adesione all’OIA per noi rappresenta la prosecuzione di questo percorso, verso la definizione di standard di riferimento internazionali”.