Venti scuole italiane di osteopatia nel 2017 si sono riunite in una associazione, l’AISO, con lo scopo di potersi sedere uniti ai tavoli di concertazione del Ministero della Salute e poter difendere non solo i loro interessi, ma soprattutto l’enorme patrimonio di conoscenza osteopatica che in tutti questi anni ha permesso un così importante sviluppo dell’osteopatia in Italia.

Nel weekend del 16 e 17 settembre AISO ha organizzato il suo primo convegno tenuto a Bologna con il supporto logistico della scuola OSCE di Saverio Colonna che, con la sua solita eleganza, ha diretto questo evento dal titolo “Il ruolo dell’Osteopatia nella Prevenzione Sanitaria” che ha riscosso grande successo a partire dal numero di partecipanti, motivo per cui è andato soldout con largo anticipo.

La prima sezione di sabato mattina ha avuto un taglio esclusivamente politico a cominciare dal saluto del presidente della regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, a cui è seguito l’intervento di Roberta Siliquini, Presidente della Società d’igiene, Medicina
Preventiva e Sanità Pubblica. Con Rossana Ugenti si è ripercorso l’excursus del riconoscimento che lei da responsabile del procedimento ha seguito e considerato come una grande soddisfazione professionale fino al suo pensionamento, avvenuto il 1 aprile di quest’anno. Alfonso Causi ha commentato l’articolo che definisce il profilo professionale condividendo numerose osservazioni al riguardo, utili per tutti noi.
Gina Barlafante in qualità di presidente dell’AISO ha posto l’accento su quelli che saranno gli sviluppi della formazione e le possibilità che si apriranno per le scuole, che di fatto hanno formato i professionisti attualmente operanti sul territorio e che grazie al know how accumulato in tanti anni di esperienza possano – auspica Barlafante – offrire un contributo importante al percorso formativo.

È toccato poi a Paola Sciomachen, presidente del ROI, spiegare come il concetto di prevenzione possa essere declinato in maniera diversa di come credevamo, aprendo così nuove prospettive alla nostra professione.
Teresa Calandra presidente del maxi ordine TSRM a cui saremo indirizzati per la costituzione del nostro albo ci ha ricordato che sono già 18 le professioni sanitarie rappresentate dalla FNO TSRM e che l’Osteopatia sarà la diciannovesima.
È seguita una tavola rotonda di politici introdotta da Marco Bussetti ex ministro dell’istruzione e composta da Davide Gariglio, Raffaele Domini, Luca rizzo Nervo e Beatrice Lorenzin.

Ad aprire la sessione pomeridiana di sabato è stato Carmine Castagna con una relazione incentrata sull’importanza delle competenze alla base dell’evoluzione della didattica nella formazione Osteopatica in Italia. A seguire Nicola Vanacore di cui non mi stancherò mai di sottolineare l’onestà intellettuale, che ha iniziato la sua relazione con un testo di Still di fine del 1800 in cui affermava l’importanza della ricerca scientifica in ambito osteopatico – settore per il quale negli USA si spendono 58 milioni di dollari – sottolineando poi la centralità della “persona” nel rapporto tra paziente e professionista sanitario più che della “malattia”, segnando una svolta per tutto il sistema che va sempre più nella direzione della prevenzione. Ha mostrato poi delle ricerche scientifiche americane sulla cura dei problemi respiratori e ha chiesto al pubblico presente in sala dove fossero gli osteopati durante il Covid.

Lorenzo Marzagalli si è chiesto, presentando uno studio caso-controllo esplorativo, se gli strain fasciali siano fattori eziologici nelle sindromi da dolore pelvico cronico. Giacomo Consorti ha illustrato un censimento trasversale sul profilo degli studenti di Osteopatia in Italia riportando i dati americani secondo i quali a fronte dei 114425 osteopati in attività ci sono 31000 studenti, anche se dobbiamo ricordarci che negli USA gli osteopati che usano solo le mani rappresentano una percentuale molto molto bassa. In questa occasione sono stati illustrati al pubblico i dati di Opera, il censimento osteopatico italiano giunto alla seconda edizione al quale tutti gli osteopati devono partecipare: qui come fare.



Simone Bogatti in vece di Giorgia Calanchi (allievi del CIO) ha illustrato uno studio pilota sulla valutazione dell’efficacia del trattamento osteopatico dell’asse centrale in soggetti adulti con disturbi del sonno.

Andrea Bregna ha parlato dell’importanza di segnalare gli eventi avversi proponendo un exursus della letteratura esistente riguardo soprattutto la zona cervicale. Luca Vismara con la precisione che lo contraddistingue ha illustrato una nuova prospettiva per la disfunzione somatica in osteopatia leggendola in maniera molto interessante in relazione all’asimmetria del movimento.

Il padrone di casa Saverio Colonna, seguito da uno dei suoi allievi Riccardo Grantini, ha illustrato ai presenti il bellissimo lavoro fatto dall’OSCE sulle strategie messe in atto per potenziare e soprattutto misurare la capacità palpatoria degli allievi della scuola attraverso diversi dispositivi tecnologici a cominciare da PRETENDO, un dispositivo illustrato nella tesi che riproduce le tensioni della bandelletta ileo-tibiale.

Fulvio Dal Farra ha riassunto la letteratura osteopatica sulla rachialgia: una delle cause principali di consulto osteopatico.

Dei modelli di assistenza integrata per l’anziano cronico e fragile ha parlato poi Luca Mingrone al quale è seguito in chiusura di giornata un brillante Marco Mazzanti, annunciando la nascita del campionato italiano di palpazione che vedrà coinvolti per ora gli allievi delle scuole di osteopatia non prima però che nasca un gruppo di studio che integri le conoscenze e le pratiche delle varie scuole partendo dall’ottimo lavoro fatto dall’OSCE di Bologna.

La III sessione congressuale si è aperta domenica mattina con la sezione dedicata allo sport a partire dal Tennis con David Visco in sostituzione di Claudio Zimaglia, osteopata del mito in campo e fuori: Novak Djokovic. Anche David lavora con atleti e atlete del circuito ATP e ha raccontato di come possano essere necessarie anche 3 sedute osteopatiche al giorno o di come, durante le partite, spesso siano costretti a intervenire nei 3 minuti dati a disposizione dall’arbitro.

Si è passati al Golf con Massimo Messina, osteopata della nazionale di golf oltre che di altri atleti di punta, al quale noi di Tuttosteopatia.it abbiamo dedicato un’intervista nel 2019 accessibile a questo link.

Terzo intervento quello di Francesco Cialella sul Basket, di ritorno dalla recente spedizione italiana ai mondiali di Basket che sappiamo si è spenta contro il muro degli USA ma che comunque ci ha dato grandi emozioni. Anche in questo caso il racconto dell’osteopata spiega chiaramente l’importanza di eseguire sedute osteopatiche frequenti, anche giornaliere, a conferma del fatto che gli atleti ai massimi livelli conoscono bene l’efficacia e l’importanza dell’osteopatia. Nel caso del basket la squadra si sottopone a trattamenti manipolativi osteopatici in maniera sistematica sia la mattina – spiega Cialella – prima dell’allenamento delle 12 che il pomeriggio a seconda delle necessità.

Chiude il poker dello sport Giuseppe Antinori, uno degli osteopati esperti italiani (diploma datato 1992) che ha lavorato anche nella pallavolo con squadre di serie A e con la nazionale da cui già nel 2000 aveva ottenuto un contratto come osteopata (qui la nostra intervista all’osteopata Antinori).
È seguita una tavola rotonda appassionata e vivace con tanti interventi e un punto di discussione sulle lesioni intraossee che come tendo a sottolineare, sono importanti soprattutto per chi si occupa di sport.

La IV sessione sui dati della ricerca italiana non poteva che aprirsi con il sempre simpatico Giandomenico D’Alessandro e la revisione: “Il trattamento osteopatico in ginecologia/ostetricia” e con il nostro fuoriclasse Francesco Cerritelli sul “ruolo dell’Osteopata nell’équipe sanitaria di neonatologia”. A seguire Donatella Bagagiolo che nonostante la sua dolcezza non smette di combattere per riuscire a produrre delle ricerche scientifiche che dimostrino la inequivocabile efficacia dell’osteopatia nel trattamento delle plagiocefalie. Bellissimo il lavoro osteopatico che Franco Guolo con la sua scuola CIO porta da tanti anni nel mondo della medicina del lavoro all’interno di grandi aziende (Inalca, Barilla, la Giovane) e che presto produrranno dei lavori scientifici. Alessando Laurenti ovviamente ha parlato di quanto sia importante attraverso l’osteopatia sostenere la salute nelle disabilità in genere e nell’autismo in particolare.

Chiude la mattinata e la parte delle esposizioni del convegno la bellissima Luisa Miraglia che ha commosso tutti noi dimostrando la sua bellezza d’animo nel lavoro che l’ha portata nei posti più sperduti del mondo per aiutare i bambini o le persone in difficoltà, dove gli unici strumenti diagnostici e terapeutici che possono arrivare sono le nostre mani. Grazie Luisa a nome di tutta l’osteopatia italiana.

Nel pomeriggio si sono tenute in contemporanea delle sezioni pratiche tutte decisamente interessanti con grandi nomi dell’osteopatia italiana (Marco Siccardi, Andrea Buscemi, Lorenzo Giomi, Stefano Frediani, Christian Lunghi, Franco Guolo, Marc Sbarbaro, Alberto Maggiani).