Si chiama “Cortex” e promette di mandare velocemente in pensione il vecchio gesso nel trattamento di traumi e fratture. Cortex, che deriva il suo nome dall’ergonomia delle cortecce degli alberi, è un tutore realizzato su misura con una stampante 3 D: leggerissimo, economico e anche più facile da smaltire dell’apparecchio gessato. In più, essendo totalmente in nylon traforato, può essere usato sotto la doccia senza alcun problema di igiene ed areazione.
L’esoscheletro Cortex non è ancora in commercio, ma è sulla buona strada per diventare una delle più significative rivoluzioni del decennio nell’ambito dei dispositivi sanitari.
Ad inventarlo, lo studente australiano Jake Evill, che ha già vinto numerosi premi per inventori ed attirato l’interesse del mondo dell’ortopedia.
Qualcosa di molto simile al suo dispositivo è difatti già stato sperimentato con successo in ambito pediatrico, presso l’Azienda Ospedaliera Santobono Pausilipon di Napoli, grazie alla collaborazione tra   Fondazione Santobono Pausilipon, e Consiglio Nazionale delle Ricerche. La ricerca, finanziata con un contributo liberale di 50.000 euro dalla Banca d’Italia, ha coinvolto 60 bambini di età compresa tra gli 11 e i 14 anni, caratterizzati da fratture composte stabili a un braccio, «per le quali attualmente viene effettuato il trattamento con apparecchio gessato tradizionale».
Anna Maria Minicucci, direttore generale dell’AORN Santobono Pausilipon, ospedale che ogni anno la struttura ospita circa 16.000 pazienti con fratture e traumi che richiedono un intervento ortopedico, ha dichiarato che: «Non si tratta solo di costi e di tempistiche abbattute. Date le caratteristiche di questa tecnologia, è evidente quale impatto positivo possa avere sulla qualità della vita dei nostri piccoli pazienti».

Come funziona “Cortex”
Per creare un esoscheletro, le procedure sono tre:
•    Esame a raggi X della zona traumatizzata, per stabilire il punto preciso di frattura.
•    Scansione in 3D dell’arto interessato, per rilevare conformazione e misure. I dati ottenuti vengono rielaborati da un software che riprodurrà esattamente la forma dell’arto.
•    Stampa del calco in 3D, con un appropriato rinforzo per il punto di frattura.

C’è la possibilità, differentemente dai gessi tradizionali, di modificare la struttura di Cortex in modo da creare maglie più fitte per i punti più fragili. Dunque l’esoscheletro potrà fornire una maggiore protezione e un doppio rinforzo, ma con la metà del fastidio.



I vantaggi di Cortex: la prospettiva osteopatica
L’avvento di Cortex non poteva che suscitare l’interesse degli osteopati. Un dispositivo come l’esoscheletro traforato di Evill permetterà finalmente di intervenire con tecniche di ascolto anche nella fase di ricomposizione dell’osso, accelerando così i tempi della successiva riabilitazione.