Sono due le premesse principali che spiegano l’importanza di utilizzare l’estrattore di succo vivo da frutta e verdura, uno strumento che consente di estrarre, a freddo, solo il succo dai vegetali, senza fibre.
La prima è che il succo vivo estratto è una vera e propria “medicina” per il corpo con una grande quantità di sostanze nutritive che si mantengono appunto “vive” e non si ossidano grazie al basso numero di giri con cui lavora l’estrattore di succo; tutte le vitamine e i micronutrienti essenziali assunti in questo modo, non rischiano di perdersi così come avverrebbe con la cottura.
La seconda ragione per cui usare gli estrattori di frutta e verdura è la funzione altamente idratante dei succhi vivi per l’organismo, un fattore molto importante per il buon funzionamento del corpo e quindi per la salute; basti pensare che quando l’organismo è intossicato – e di conseguenza “malato” – utilizza i propri liquidi per diluire le sostanze “tossiche”, per cui è determinante mantenere una buona idratazione, che non può essere garantita solo dall’acqua, ma soprattutto dai vegetali crudi.

Va da sé che estrarre succo vivo a freddo da frutta e verdura in quantità, consente di ottenere nutrienti di gran lunga superiori rispetto a quanti se ne otterrebbero mangiando i vegetali.

Centrifuga o estrattore?

È bene dissipare subito un dubbio molto comune: l’estrattore di frutta e verdura non è una centrifuga e le sue peculiarità sono diverse.
La centrifuga separa il succo dalla polpa del frutto mediante l’alta velocità di rotazione che a sua volta produce calore che elimina gli enzimi, alterando le preziose molecole organiche.
L’estrattore, al contrario, lavora a bassa velocità (80-60 o 40 giri al minuto) ed ha un rendimento maggiore perché spreme il frutto mediante la coclea che gira dentro al filtro di separazione. Il succo si separa dalla fibra del frutto senza alcun aumento di temperatura lasciando intatta tutta la parte enzimatica, estremamente importante insieme quella vitaminica e delle altre sostanze nutraceutiche. Se si considera inoltre che gli agenti contaminanti di frutta e verdura come pesticidi, residui chimici, anticrittogamici, ect., vengono intercettati maggiormente dalle fibre, si spiega ulteriormente l’importanza di assumere succo vivo estratto dai vegetali, ossia la parte più pura e sana di questi alimenti.

Estratto di succo vivo contro le intossicazioni

Con l’industrializzazione in campo alimentare, i processi di contaminazione della terra e i cibi trasformati dall’industria alimentare, sono sempre più frequenti intossicazioni dell’organismo che sono alla base di processi infiammatori e dello stato di malattia.
Nelle forme di intossicazione, dalle più alle meno gravi, sono tre le azioni da intraprendere:

  1. Eliminare il fattore intossicante;
  2. Aumentare l’idratazione;
  3. Aiutare il corpo a velocizzare il processo di disintossicazione.

Eliminare le tossine. Tutti i prodotti chimici sono intossicanti; pensiamo in primis a conservati o additivi, ma anche la cosa più buona, se abusata, è causa di intossicazione (vedi il latte e suoi derivati, il caffè, le proteine di origine animale ecc…).



Idratazione. La componente liquida più importante per l’organismo umano non è l’acqua – come si può facilmente pensare – ma i liquidi introdotti con l’alimentazione: frutta e verdura cruda, ovviamente rigorosamente bio.

Quando si è fortemente intossicati, e quindi disidratati, la quantità di frutta e verdura necessaria per idratare l’organismo finirebbe per apportare una eccessiva quantità di fibre. È per questo che, fermo restando una considerevole quantità di frutta e verdura da introdurre con l’alimentazione, è necessario integrare con estratti di frutta e verdura.

Il Metodo Gerson nella cura dei tumori arriva sino a 13 estratti di succo di al giorno, oltre a frutta e verdura mangiata. Il succo vivo prodotto dagli estrattori non sostituisce però la frutta e verdura; esso va inteso come una vera e propria “medicina” che entra subito in circolo nel corpo, e va assunto 10 minuti prima di colazione, 10 minuti prima di pranzo e 10 minuti prima di cena oppure prima dello spuntino. Questa “medicina” per fare bene il suo effetto deve essere pertanto SENZA fibre – che rallentano il metabolismo –  così da poter entrare subito in circolo.

Aiutare il corpo a disintossicarsi. È su questo terzo punto che diverse discipline offrono varie possibilità, che sono tante e tutte valide. Il Metodo Gerson per la cura di tumori, in un caso quindi di intossicazione estrema, prevede oltre a molti estratti si frutta e verdura al giorno, anche il ricorso ai clisteri di caffè da 1 litro, anche 3 al giorno.
Altre modalità interessanti sono quelle mirate a liberare il fegato, fino al lavaggio epatico. La via maestra per le disintossicazioni resta l’attività fisica, sino alle forme di sostegno all’evaporazione cutanea come le pratiche igieniste. Nelle forme più gravi di intossicazioni, quelle più “pesanti”, si deve ricorrere alla terapia chelante.

Il ruolo dell’osteopata. L’osteopatia agisce riattivando i principali organi emuntori (intestino, pelle, reni), decongestionando il fegato e restituendo agli organi una migliore mobilità per migliorare la circolazione sanguigna.

Ci ripromettiamo di sviluppare ognuno di questi punti in maniera approfondita.