Prefazione

Un sistema è formato da un insieme di strutture elementari che sono in relazione tra di loro. Sono strutture intercollegate e intraorganizzate. La variazione di un solo elemento provoca, se non è compensato, la modificazione funzionale di tutto il sistema. (2001, Boutilier, Outrequin).
Dopo numerosi anni di pratica ci siamo resi conto che il sistema stomatognatico ha una parte importante nella diagno­si e nell’approccio del trattamento os­teopatico.

Ho scritto questo libro Equilibrio Posturale – Concetto Osteopatico e Odontoiatrico per dimostrare l’importanza di tale sistema nell’ambito di ciò che noi chiamiamo lesione globale e provare a migliorare la comunicazione tra gli osteopati e gli odontoiatri, confermare i lavori in particolare quelli di Hartmann e Cucchi sugli effetti deleteri del bruxismo centrato, il clenching degli anglofoni, ed infine segnalare nei trattamenti dei lattanti che non ci sembra giustificato interrompere una condotta terapeutica con il pretesto della percezione di un movimento cranico, ma al contrario ci sembra utile avere una con­dotta preventiva te­nendo conto degli effetti della crescita. Nel corso del libro prenderemo in considerazione le relazioni tra l’equilibrio strutturale, posturale, comportamentale dell’individuo e l’armonia del sistema stomatognatico. Avremmo potuto utilizzare il vocabolo usuale di apparato manducatore, ma come dice Hartmann: questo apparato è più di un insieme anatomico per soddisfare gli atti legati al mangiare e al bere; si tratta di una struttura che costituisce un tutt’uno fisiologico.

Langlade e Poulet parlano di triade: esiste una relazione stretta nella triade occlusione, articolazione temporo-mandibolare e postura cranio-cervico-spinale.
Per Dawson si tratta di un sistema i cui componenti sono così imbricati che una disfunzione di una parte si ripercuote su tutto l’insieme.
Dimostreremo che il sistema stomatognatico ha un’influenza sull’equilibrio strut­turale e sull’omeostasi dell’individuo. L’occlusione dentaria è stata molto ben studiata dal punto di vista biomeccanico.
I lavori di Hartmann e Cucchi sul­lo studio del versante sensitivo hanno permesso di evolverci nella comprensione di questa re­gione anatomica e di avvicinarci al paziente attraverso la neurologia funzionale.
L’odontoiatra e l’osteopata potranno avere una visione più globale dei loro pazienti attraverso la conoscenza approfondita di questo sistema.

Questo sistema interviene nella:

  • funzione digestiva;
  • funzione respiratoria;
  • funzione di comunicazione;
  • funzione posturale;
  • funzione comportamentale.

Nella scienza osteopatica diremo che è in relazione con:

  • sistema cranio-sacrale;
  • sistema viscerale;
  • linee e i triangoli di Littlejohn;
  • sistema posturale;
  • sistema delle quattro Unità.

Abbiamo osservato che una minima irregolarità dell’occlusione è causa dell’apparizione di sintomi diversi: si può andare dalla cefalea alla sciatica passando da dispepsia, da turbe dell’oculo­motricità, da dolori nucali, da alterazioni del comportamento quali insonnia, iperattività e stati depressivi.

Una disfunzione del sistema stomatognatico può essere all’origine della sindrome fibromialgica. La lista non è esaustiva.
L’approccio di questa regione anatomica do­vrebbe effettuarsi in stretta collaborazione tra:

  • l’odontoiatra che ha un’azione specifica sul sistema stomatognatico;
  • l’ortofonista che ha il ruolo di riprogrammare e di rieducare la funzione linguale e respiratoria;
  • l’osteopata che ha la responsabilità d’integrare il sistema occlusale nella lesione globale.

Questa presentazione sarà incompleta se non consideriamo anche il pediatra, l’ostetrica ed il ginecologo.

In effetti queste figure sono in prima fila per diagnosticare già dai primi giorni della nascita l’esistenza di una disformosi cranio-facciale che più tardi avrà ripercussioni sull’occlusione.

Negli anni passati nel laboratorio di occlusodonzia della Facoltà di Chirurgia Dentaria di Tolosa, sotto la direzione del professor Lubespère, il nostro scopo è stato di comprendere il funzionamento di questa re­gione anatomica. In questo laboratorio abbiamo guarito turbe funzionali come sciatiche, rachialgie e fibromialgie, intervenendo sull’occlusione dei pazienti.

Il trattamento consisteva nel mettere un bite mandibolare o mascellare; talvolta il capo servizio ha pra­ticato un’infiltrazione in un muscolo masticatore, più spesso nello pterigoideo laterale.
Al contrario i pazienti che presentavano malocclusione o problemi all’articolazione temporo-mandibolare con eziologia esterna al sistema occlusale sono stati trattati se­condo i principi della medicina osteopatica.

Il sistema, azione contro azione, (lesione ascen-dente, lesione discendente), che crea la globalità della struttura, ci conforta nell’idea che l’odontoiatra deve uscire dalla bocca e tener conto della struttura del suo pa­ziente mentre l’osteopata deve tenere conto del sistema stomatognatico.
L’interesse dell’approccio osteopatico di questa regione sta nel bisogno d’intervenire precocemente nei bambini. Nell’am­bito di una relazione multidisciplinare possiamo intervenire e rendere più facili i diversi trattamenti odontoiatrici.Il concetto stomatognatico sembrerebbe essere un’unità a parte. La sua innervazione trigeminale ne è la base, ciò sembrerebbe confermato dai lavori di Ruggiero.

Prendere in considerazione la globalità della struttura con le lesioni sia ascendenti che discendenti porta l’odontoiatra ad “uscire dalla bocca” e a tenere conto della struttura del paziente e l’osteopata a prendere in considerazione anche il sistema stomatognatico.

Numerose le ipotesi, le riflessioni e le proposte fatte in quest’opera che sono il risultato di osservazioni cliniche che de­vono essere ancora approfondite, d’altra parte si sa che l’osservazione clinica precede la ricerca.Lesione globale: termine osteopatico basato sul fatto che in fisiologia l’unità di funzionamento è totale. Se si stimola esageratamente o si sopprime o s’inibisce una funzione si avrà una modificazione temporanea o permanente di tutta la fisiologia