Pubblicata sulla rivista scientifica internazionale Healthcare la revisione narrativa a cura degli italiani Alex Regno, Attilio Parisi, Marco Chiera, Nicola Barsotti, Claudia Cerulli, Elisa Grazioli, Alessandra Tamburri e Marco Bruscolotti, sugli effetti della Terapia Manuale sulle cellule e sui mitocondri, alla luce del riscontro che tali effetti potrebbero avere nel miglioramento della gestione delle prestazioni atletiche.

Intitolato “Sport Performance and Manual Therapies: A Review on the Effects on Mitochondrial, Sarcoplasmatic and Ca2+ Flux Response”, lo studio riassume il rapporto tra stimolazione meccanica, con un focus particolare sull’attività fisica, e sulla risposta cellulare sulla base dei più recenti risultati di meccanobiologia, che analizza in che modo le cellule rispondono a fattori di stress meccanici provenienti dall’ambiente. Fattori endogeni (ad esempio, pressione sanguigna, battito cardiaco e motilità gastrointestinale) ed esogeni (come l’attività fisica e le terapie manuali), possono indurre modificazioni biochimiche ed epigenetiche che alterano la sintesi proteica con pesanti conseguenze sul comportamento cellulare. Anche lo stress meccanico può influenzare il comportamento mitocondriale (cioè biogenesi, autofagia, fusione, fissione e produzione di energia), la risposta sarcoplasmatica e il flusso di ioni calcio (Ca2 +).

Da quando è stato dimostrato che le terapie manuali possono influenzare la matrice extracellulare – che rappresenta una fonte primaria di stress meccanico che può alterare sia il citoscheletro che il metabolismo mitocondriale – è ipotizzabile che le terapie manuali possano
influenzare anche il comportamento cellulare e mitocondriale.

Con l’auspicio da parte degli autori che questa revisione suggerisca possibili direzioni per futuri studi clinici e di laboratorio che dimostrino un nesso di causalità tra terapie manuali e la loro possibile influenza sul metabolismo bioenergetico e, quindi, sulle prestazioni atletiche, è vero che nell’atletica e nello sport, le terapie manuali sono ampiamente utilizzate per prevenire gli infortuni, migliorare sintomi come dolore muscolare post-traumatico e rigidità miofasciale e supporto alla riabilitazione muscoloscheletrica. È altresì vero che gli effetti biochimici e meccanici che le terapie manuali possono avere sulle cellule, rimangono poco chiari.



Sicuramente negli ultimi decenni la ricerca in meccanobiologia si è notevolmente evoluta e, insieme alle conoscenze provenienti dalla biologia molecolare, ha permesso ai ricercatori di capire come gli stimoli meccanici potrebbero influenzare il comportamento delle cellule. Questi, infatti, possono influenzare anche l’espressione genica, influenzando così la sintesi proteica, il metabolismo cellulare ed il funzionalità dei mitocondri, le centrali elettriche dell’organismo umano. Queste conoscenze consentono di poter ampliare la visione
sull’attività fisica e sulla prestazione atletica. La meccanobiologia ci aiuta a capire meglio come i muscoli si adattano ai carichi a cui sono esposti durante l’allenamento aerobico o anaerobico e approfondire le conoscenze su questa disciplina consente anche uno sguardo diverso alle terapie manuali, il primo intervento basato su stimoli meccanici dopo l’esercizio fisico.

La revisione scientifica condotta, dimostra proprio che le terapie manuali potrebbero influenzare il comportamento delle cellule e, potenzialmente, la funzionalità mitocondriale.

Qui lo studio completo.