Speravo in questo editoriale di novembre di raccontare dell’ultimo decreto per il riconoscimento dell’osteopatia sulle equipollenze e invece non si hanno ancora notizie. Restiamo comunque fiduciosi che mantengano la promessa che arrivi entro quest’anno, per cui abbiamo ancora un mese per credere che ciò avvenga.
Quello che possiamo raccontare oggi è invece l’evento che ha ufficialmente decretato la fine delle scuole di osteopatia così come le abbiamo conosciute in questi 30 anni, dando il via all’inizio dell’era universitaria.
L’ 8 novembre alla facoltà di Medicina dell’Università di Firenze si è inaugurato il primo anno accademico di un corso di laurea di osteopatia con una lezione tenuta dal nostro collega Tommaso Ferroni e dal dott. Lorenzo Genitori, che l’osteopatia la conosce molto bene. Una lezione dal titolo “Semantica Osteopatica” che ha visto l’aula piena non solo dei 30 ragazzi iscritti al corso, ma anche da medici e specializzandi di fisiatria e fisioterapisti. Alla fine di questo primo atto resta la preoccupazione di chi terrà le altre lezioni, alla luce del fatto che – come è noto dall’elenco docenti in chiaro sul sito dell’Università – che nessuno di loro è osteopata, aprendo così alla non remota possibilità che questi ragazzi vedranno di nuovo un osteopata in cattedra solo nelle lezioni pratiche che, ad oggi, non hanno una data né tantomeno docenti.
Altro evento di questi giorni è stato il convegno di Ábaton Onlus sull’Autismo a cui ho partecipato (perdendomi ahimè il Forum OsEAN a Saronno perché in contemporanea) e di cui ho scritto in questo articolo.
Sono emersi dati agghiaccianti che parlano di 1 bambino autistico ogni 77 nati. La buona notizia è che l’osteopatia può essere di aiuto e questo è dimostrato dai colleghi che lavorano in questo ambito con successo, ma ancora più importante, a mio avviso, è quello che possiamo fare per ricordare alle persone tutto quello che può essere utile sapere per prevenire questa “pandemia silenziosa”.
Sappiamo bene che per approcciarsi a un problema così complesso non possiamo cercare scorciatoie, quindi nonostante qualcuno prima o poi proporrà il vaccino o il farmaco contro l’autismo, noi invece sappiamo che quando c’è un problema non c’è mai una causa sola e che piuttosto che “incolpare” la genetica dobbiamo cercare nell’epigenetica, dunque nell’ambiente che impatta prima durante e dopo la gravidanza, a cominciare dalle intossicazioni di tutti i tipi. Oltre alle intossicazioni arcinote in gravidanza come droghe, fumo, alcol e farmaci, ci sono tutte quelle meno note ma segnalate già dal Ministero della Salute come gli interferenti endocrini (qui il decalogo completo) prima fra tutte le PFAS – Sostanze Perfluroalchiliche, e incredibilmente anche le intossicazioni generate da quei farmaci che vengono proposti per la prevenzione quali l’acido folico e che, a causa del biossido di titanio E171, possono essere fortemente tossici soprattutto se somministrati per mesi.
Quello che possiamo fare è cercare di spiegare alle persone come intossicarsi meno possibile e contemporaneamente cercare di suggerire la massima diluizione mantenendo un alto livello di idratazione che, vi ricordo, non si fa con l’acqua ma mangiando frutta e verdura cruda, sconfiggendo anche la “disinformazione” sulla toxoplasmosi che ne ostacola l’uso in gravidanza.
Circa le vicende legate al parto, a prescindere dalle informazioni di base che renderebbero il parto efficace e che richiedono tanto tempo per poterle sviluppare, in queste poche righe ma di cui abbiamo abbondante bibliografia (per esempio il libro “Accanto alla madre. Essere doula: un atto d’amore” di Clara Scropetta) basterebbe ricordare che il parto funziona perfettamente se fatto in solitudine come è previsto dal “progetto” originale.
A prescindere dal parto, dove come osteopati difficilmente possiamo intervenire, immediatamente dopo possiamo essere determinanti nei primi 3 mesi, dove poche terapie sono efficaci come l’osteopatia, e dai tre mesi a un anno possiamo rafforzare il nostro intervento con l’approccio che ci ha insegnato Mario Castagnini che si rende indispensabile sui seguenti parti problematici:
1-parto gemellari
2-parto pretermine-prematuri
3-parto dismaturi
4- parti distocici (forcipe, ventosa, taglio cesareo, parto podalico)
5- indice di Apgar inf. A 3 al 1° minuto e inf. 7 al 5° minuto
6-neonati con crisi convulsive
7- ittero neonatale grave
8-crisi ipocalcemiche o ipoglicemiche con segni neurologici
9-parto da madre diabetica
10-parto da madre con gestosi
11-parto da gravidanze a rischio
12-parti con liquido amniotico tinto-melmoso
13- neonati con infezioni in atto.
Inoltre in ottica di prevenzione sulle sindromi autistiche è determinante per i nostri figli l’allattamento al seno per diversi motivi, per non produrre ulteriore intossicazione con i latti artificiali ma soprattutto per l’apporto decisivo al microbioma intestinale, sapendo che il 100% dei bambini autistici soffre di disbiosi intestinale.
L’abilità dei genitori consiste nel proteggere i bambini anche nell’evitare l’uso eccessivo di farmaci, sapendo quando sia fondamentale non somministrare antibiotici nei primi tre anni di vita. Questo periodo è cruciale per prevenire la disbiosi intestinale, uno squilibrio che può compromettere il sistema immunitario. Ogni genitore, naturalmente, cerca sempre di fare del proprio meglio per i propri figli, ma può essere utile anche ascoltare diversi punti di vista. Oltre agli osteopati, ad esempio, è possibile consultare pediatri omeopati, che offrono rimedi altrettanto efficaci per le problematiche più comuni nei bambini.
Per combattere questa ‘pandemia silenziosa’, noi osteopati possiamo fare molto per aiutare i genitori a scegliere uno stile di vita il più naturale possibile, lontano dall’uso indiscriminato della chimica in tutte le sue forme.