Una percentuale che va dal 59 al 90% dei pazienti che utilizzano terapie alternative come coadiuvanti per il dolore cronico, ne conferma l’utilità e l’efficacia per il loro trattamento. A dirlo è una recente revisione pubblicata sulla rivista internazionale Advances in Therapy e che include anche il trattamento manipolativo osteopatico per il trattamento del dolore cronico senza l’utilizzo di farmaci, oltre ad altre discipline quali l’agopuntura, il tai chi e le cure chiropratiche.

Sono sempre di più le ricerche scientifiche atte a dimostrare l’efficacia dell’osteopatia in molteplici ambiti, fra cui proprio quello del dolore cronico, una piaga che colpisce solo in Italia oltre 12 milioni di persone – circa il 20% della popolazione – con una ricaduta molto forte in termini di costi socio sanitari che – stando ad un documento di Federconsumatori – si aggirerebbe sui 2 milioni di euro.

L’OMT (Trattamento Manipolativo osteopatico) è utilizzato come terapia per molti problemi, ma è comunemente usato proprio per le condizioni di dolore. Interessante è una revisione sistematica dell’OMT per il dolore lombare e pelvico dopo l’intervento chirurgico che ha mostrato come l’osteopatia determini una riduzione del dolore per queste condizioni.
Dato che la lombalgia è la causa più comune di disabilità in tutto il mondo (circa 632 milioni di persone ne sono affette), nel 2016 Licciadarone, Gatchel e Aryal hanno pubblicato su JAOA i risultati di uno studio controllato randomizzato su 345 pazienti proprio sull’efficacia del trattamento manipolativo Osteopatico in questo ambito, dimostrando l’assoluta efficacia dell’osteopatia per recupero della lombalgia cronica, a riprova del fatto che il trattamento manipolativo osteopatico possa essere utile prima di passare ad altri interventi più costosi o invasivi nella gestione medica dei pazienti con questo tipo di patologia cronica.



La revisione analizza anche il ruolo dell’osteopatia in un’altra patologia causa di dolore cronico, l’emicrania, attraverso una metanalisi tra diversi studi pubblicati sull’argomento, fra cui lo studio italiano condotto da COME Collaboration che ha valutato l’efficacia clinica del trattamento osteopatico nell’emicrania cronica con buoni risultati in termini di riduzione significativa dell’uso dei farmaci, di dolore e disabilità e, più in generale, nel miglioramento della qualità della vita nei pazienti con emicrania rispetto alle cure abituali.

Malgrado si necessiti di ulteriore ricerca in questo ambito e del ruolo specifico dell’osteopatia nel trattamento del dolore cronico, a fronte delle ricerche condotte sino ad ora, la pratica osteopatica rappresenta un valido aiuto e andrebbe indagata ulteriormente soprattutto perché – come si legge nelle conclusioni dello studio di Licciardone sulla lombalgia cronica – “i grandi aumenti di risonanze magnetiche, delle iniezioni di steroidi epidurali e della chirurgia spinale per il mal di schiena cronico non hanno migliorato i risultati dei pazienti oi tassi di disabilità. Pertanto, uno studio sull’OMT può essere utile prima di passare ad altri interventi più costosi o invasivi nella gestione medica dei pazienti con lombalgia cronica, in particolare nei pazienti con livelli di intensità del dolore da moderati a gravi e disfunzione specifica per la schiena”.

L’osteopatia più che agire sul sintomo, cerca di individuarne la causa per intervenire e ristabilire il normale equilibrio corporeo. In Osteopatia tutte le parti del corpo sono considerate in relazione tra loro, anche quelle che normalmente si è abituati a considerare distanti e indipendenti. In realtà le relazioni neurologiche, meccaniche, vascolari, immunitarie e psichiche sono tutte sempre presenti nel corso di una patologia, sia essa funzionale od organica. Per questo è efficace, e per questo è necessario considerare il risvolto in termini economici che il ricorso all’Osteopatia avrebbe sulla riduzione della spesa pubblica e farmacologica destinata alla cura del dolore cronico.