Per disturbi muscolo scheletrici, DMS, si intendono dolori/lesioni alla colonna vertebrale, disturbi agli arti superiori e inferiori comunemente noti come patologie da movimenti ripetuti e patologie da vibrazione.

Per malattia professionale, invece, si intende una patologia che si sviluppa a causa della presenza di stimoli nocivi nell’ambiente di lavoro.
I fattori di rischio sono legati ad ambienti di lavoro carenti dal punto di vista igienico o sovraffollati, ritmi di lavoro elevati e mansioni ripetitive, scarsa manutenzione degli impianti.
Il principale fattore emergente di rischio è legato all’utilizzo del computer e in questo ambito le principali patologie sono la sindrome del tunnel carpale e patologie spinali.
Per quanto riguarda la sindrome del tunnel carpale, le denunce all’INAIL di questa affezione dal 1997 ad oggi si sono più che triplicate, occupando così uno dei primi posti tra le malattie denunciate.

Quanto costano gli infortuni e le malattie professionali

Ogni anno i danni alla salute causati dal lavoro costano al paese ben 41,8 miliardi di euro. Il danno economico degli infortuni e delle malattie professionali che si affianca a quello sociale e alle sofferenze individuali e delle famiglie, pesa per tanto per una cifra superiore al 3 per cento del PIL.

Aumentano le assenze dal lavoro in Europa. E’ quanto emerge dalla relazione pan-europea HEALTH & BENEFIT 2008 di MERCER, secondo la quale in Europa i dipendenti si assentano, in media, 7,4 giorni all’anno.
Il tasso di assenze più elevato è stato segnalato in Bulgaria, Portogallo, Norvegia e Repubblica Ceca.
Il tasso più basso si registra in Turchia, in UK e Spagna si registrano tassi medi contenuti rispettivamente 5,5 e 5,7 giorni. In USA hanno segnalato una media di 5,1 giorni. In Italia siamo a 6,1.
Le patologie muscolo scheletriche sono indicate dal 78per cento degli intervistati come la principale causa delle assenze di lungo periodo. Il 31 per cento fa specifico riferimento alle lombalgie, il 47 per cento cita altre patologie muscolo scheletriche.
In Europa e in particolare nel nord Europa alcune aziende offrono servizi di riabilitazione e accesso alle cure a carico del datore di lavoro. Questo permette di accelerare il rientro del dipendente in azienda e migliora la produttività. In Svezia in particolare i servizi riabilitativi sono disciplinati per legge tra le responsabilità del datore di lavoro.



Aumenta l’uso dei farmaci per l’apparato muscolo scheletrico in Italia

In tutte le regioni dal 2008 i costi per l’acquisto di questi farmaci sono in continuo aumento in particolare si passa dai 5,6 euro pro capite della provincia di Trento ai 13,5 euro pro capite della Sicilia.
In termini di prescrizione i primi 3 principi attivi sono:
NIMESULIDE (consumo stabile)
DICLOFENAC (+ 7 per cento)
KETOPROFENE (+16 per cento)

Per il NIMESULIDE dal 2007 si raccomanda di limitarne la durata d’uso continuativo a non più di 15 giorni per minimizzare il rischio di effetti avversi a livello epatico.
I FANS costituiscono il consumo più consistente e i costi sono a carico del cittadino pari al 60 per cento. Tale costo è determinato dall’auto prescrizione.
A livello pubblico il FANS più utilizzato con oltre 10 milioni di dosi è il KETOROLAK (toradol-lixidol).
Questo farmaco è fortemente gastrolesivo ed è stato sconsigliato  il suo uso nel dolore cronico e si limita il suo utilizzo a non più di 2 giorni consecutivi.
In Italia il consumo di farmaci di questa categoria assorbe il 6,1  per cento della spesa complessiva pubblica e privata.

Approccio osteopatico alla salute e prevenzione

Durante il congresso internazionale “Vigili del Fuoco: soccorrere in sicurezza” svoltosi a Roma nel 2002 è stato presentato il programma di educazione fisica con un approcio di carattere osteopatico al problema salute e prevenzione.

Sono stati analizzati dettagliatamente i problemi relativi alle principali cause di patologia, che determinano l’esonero anticipato dalla professione rispetto ai limiti d’età previsti in ambito internazionale. Alcuni dati statistici indicano che il 51,2 per cento del personale delle squadre di soccorso è esonerato prematuramente dalla professione e di questo, il 42,7 per cento prima dei 50 anni di età. Si è rilevato, inoltre, che l’area più colpita è la colonna vertebrale.
Nel programma di educazione fisica si è cercato di perseguire l’obiettivo salute anche tramite l’introduzione di metodiche derivanti da un approccio osteopatico al trattamento dei tessuti molli.

L’Osteopatia può essere molto importante per prevenire i disturbi muscolo scheletrici e quindi le malattie professionali.
Ci possono essere ambiti in cui la nostra professionalità può risultare importante:

  • intervenire direttamente in azienda attraverso programmi di prevenzione e informazione;
  • collaborare e supportare il lavoro svolto da società specializzate che si occupano di ergonomia;
  • divulgare l’Osteopatia presso società assicurative al fine di riaggiornare i loro programmi assicurativi.