Cari colleghi,
oggi è un giorno speciale, uno di quelli che segna la storia della nostra amata disciplina e che sarà ricordato sui libri di storia dell’osteopatia.
Oggi 22 dicembre 2017, alle ore 11.23, l’osteopatia è ufficialmente riconosciuta dallo Stato Italiano.
Siamo coscienti che non è il punto di arrivo, tanti ostacoli si presenteranno ancora perché il riconoscimento sia pienamente conforme alle nostre aspettative, ma certamente partiamo da un altro livello.
Il Parlamento ha finalmente stabilito che l’osteopatia esiste ed è individuata come professione sanitaria. Da questo punto non si torna più indietro. Potremo frequentare gli ospedali ed essere inquadrati non più occasionalmente, come già successo diverse volte in Italia, ma a pieno titolo.
Ci sarà ancora tanto da lavorare per definire la inevitabile sanatoria che tuteli migliaia di osteopati, per
la definizione degli aspetti formativi futuri, per la ridefinizione di quanto concerne gli aspetti fiscali e dell’aliquota IVA, così come per la formazione dell’albo e soprattutto degli aspetti pensionistici. Ma il pezzo più ripido della salita è fatto.
Per anni l’osteopatia non è stata considerata dal mondo sanitario, ma “sopportata”; diversi sono stati i colleghi
portati in tribunale per abuso della professione medica, e questo per il facile fraintendimento che il nostro operato può generare in quanti non conoscono l’osteopatia e i suoi princìpi. Ciononostante ne siamo usciti
sempre vincenti.
In tutti questi anni siamo stati sempre in un limbo: in tribunale non si poteva dire che fossimo osteopati, ma neanche che non lo fossimo.
Tanti colleghi avrebbero preferito rimanere in questa condizione, ma ormai era impensabile che lo Stato, visto il numero crescente di osteopati, non intervenisse per regolamentare il fenomeno; per cui era impensabile non partecipare alla stesura della legge.
Certo la versione uscita dal Senato era più soddisfacente, ma vista la piega che si stava prendendo alla Camera, possiamo ritenerci soddisfatti del risultato, anche perché lascia la porta aperta ancora a tutte le nostre richieste.
Oggi però è il momento di festeggiare e di godersi questo successo che a nostro avviso è stato determinato da due fattori prevalenti:
- il credito che l’osteopatia italiana ha saputo guadagnarsi e non solo per i benefici indotti a migliaia e migliaia di pazienti, ma anche l’ottimo lavoro fatto negli ospedali e nelle numerosissime collaborazioni con la classe medica (in questa pagina raccogliamo tutte collaborazioni osteopatiche negli ospedali);
- l’impegno e la capacità politica dimostrata dalla presidente Paola Sciomachen per nome e per conto del direttivo Roi e dei tanti osteopati che si sono impegnati politicamente per raggiungere il riconoscimento.
Vale la pena di ricordare che sin dal momento dell’elezione, obiettivo principale dichiarato del consiglio direttivo del Roi è stato il riconoscimento dell’osteopatia, e forse neanche loro si aspettavano di poterlo raggiungere in tempi politici così brevi.
Il lavoro è stato immane perché questa partita non si è giocata con le regole dello sport o della fisiologia a noi più familiari e leali, ma con quelle della politica, che non ha regole, pertanto è servita massima attenzione e pazienza certosina, oltre che scelte strategiche giornaliere per non essere travolti.
Su queste scelte, una grande mano ci è stata data da un’agenzia romana che ha avuto proprio il compito di aiutarci a districarci nei meandri dei palazzi del potere, anche se a nostro avviso le capacità politiche e la gentilezza della Presidente hanno pesato fortemente sul risultato finale.
Un risultato che comunque non si sarebbe potuto raggiungere se ogni collega non avesse fatto la sua parte: da chi aveva in trattamento la De Biase, a chi ha solo inviato un twitter con la mitica scritta *osteopatiricocnosciuti
per sostenere la causa.
Come sempre succede nelle vittorie di squadra, la nostra Paola Schiomachen può a pieno titolo alzare la coppa come capitano, tanti potranno meritatamente fare il giro di campo e baciarla (la coppa) ma tutti si
dovranno alzare a battere le mani. Anche i tifosi delle altre squadre.
Vediamo ora cosa dice nello specifico il testo
Di seguito gli articoli che ci riguardano: art. 7 che fa riferimento specificatamente all’osteopatia e l’art. 6 che è il percorso necessario per il riconoscimento delle professioni sanitarie.
Ricordiamo in questa sede che l’art. 6 è stato introdotto grazie alle nostre istanze e modifica la procedura precedente con cui si potevano riconoscere delle nuove professioni sanitarie.
In forza dell’articolo 7 noi abbiamo superato un passaggio e veniamo individuati già come professione sanitaria; ora nell’arco di tre mesi, come è specificato, la questione deve essere discussa nella Conferenza Stato Regioni poiché le questioni sanitarie interessano direttamente le Regioni.
La commissione ha già indicato le date per il 2018 e cioè 11 gennaio, 8 febbraio, 22 febbraio, 8 marzo (giornata delle donne) o 21 marzo (primo giorno di primavera). In quella seduta noi dovremo dimostrare anche grazie alle CORE competence su cui abbiamo lavorato in questi anni, che la nostra professione si occupa del potenziamento della salute e come tale non interferisce con nessuna professione sanitaria esistente.
Saranno inoltre stabilite in quella sede come prevede il l’art. 7 comma 2, l’ambito di attività e le funzioni caratterizzanti le professioni dell’osteopata, i criteri di valutazione dell’esperienza professionale nonché i criteri per il riconoscimento dei titoli equipollenti.
Superato questo ostacolo come previsto sempre dall’art. 7.2 “Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro della salute, da adottare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, acquisito il parere del Consiglio universitario nazionale e del Consiglio superiore di sanità, sono definiti l’ordinamento didattico della formazione universitaria in osteopatia e in chiropratica nonché gli eventuali percorsi formativi”.
Articolo 7
(Individuazione e istituzione delle professioni sanitarie dell’osteopata e del chiropratico)
1. Nell’ambito delle professioni sanitarie sono individuate le professioni dell’osteopata e del chiropratico, per l’istituzione delle quali si applica la procedura di cui all’articolo 5, comma 2, della legge 1° febbraio 2006, n. 43, come sostituito dall’articolo 6 della presente legge.
2. Con accordo stipulato in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, da adottare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti l’ambito di attività e le funzioni caratterizzanti le professioni dell’osteopata e del chiropratico, i criteri di valutazione dell’esperienza professionale nonché i criteri per il riconoscimento dei titoli equipollenti. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro della salute, da adottare entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della presente legge, acquisito il parere del Consiglio universitario nazionale e del Consiglio superiore di sanità, sono definiti l’ordinamento didattico della formazione universitaria in osteopatia e in chiropratica nonché gli eventuali percorsi formativi integrativi.
Articolo 6
(Modifica dell’articolo 5 della legge 1° febbraio 2006, n. 43)
1. L’articolo 5 della legge 1° febbraio 2006, n. 43, è sostituito dal seguente:
«Art. 5. – (Individuazione e istituzione di nuove professioni sanitarie). 1. L’individuazione di nuove professioni sanitarie da comprendere in una delle aree di cui agli articoli 1, 2, 3 e 4 della legge 10 agosto 2000, n. 251, il cui esercizio deve essere riconosciuto in tutto il territorio nazionale, avviene in sede di recepimento di direttive dell’Unione europea ovvero per iniziativa dello Stato o delle regioni, in considerazione dei fabbisogni connessi agli obiettivi di salute previsti nel Piano sanitario nazionale o nei Piani sanitari regionali, che non trovino rispondenza in professioni già riconosciute, ovvero su iniziativa delle associazioni professionali rappresentative di coloro che intendono ottenere tale riconoscimento. A tal fine, le associazioni interessate inviano istanza motivata al Ministero della salute, che si pronuncia entro i successivi sei mesi e, in caso di valutazione positiva, attiva la procedura di cui al comma 2.
2. L’istituzione di nuove professioni sanitarie è effettuata, nel rispetto dei princìpi fondamentali stabiliti dalla presente legge, previo parere tecnico-scientifico del Consiglio superiore di sanità, mediante uno o più accordi, sanciti in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, ai sensi dell’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e recepiti con decreti del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei ministri.
3. Gli accordi di cui al comma 2 individuano il titolo professionale, l’ambito di attività di ciascuna professione, i criteri di valutazione dell’esperienza professionale nonché i criteri per il riconoscimento dei titoli equipollenti. Con decreto del Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro della salute, acquisito il parere del Consiglio universitario nazionale e del Consiglio superiore di sanità, è definito l’ordinamento didattico della formazione universitaria per le nuove professioni sanitarie individuate ai sensi del presente articolo.
4. La definizione delle funzioni caratterizzanti le nuove professioni sanitarie avviene evitando parcellizzazioni e sovrapposizioni con le professioni già riconosciute o con le specializzazioni delle stesse».
Qui il calendario delle sedute della Conferenza Stato-Regioni per il periodo gennaio-luglio 2018.
Caro Massimo aspettavo questo riconoscimento della nostra dignità professionale da 25 anni.Un grazie a tutti noi del Roi che ognuno per le proprie competenze ha contribuito a far si che si arrivasse a questa legge, un grazie ai colleghi di Osteopatiriconosciuti che non hanno mollato mai e un grazie a te che con il tuo sito hai sempre dato visibilità al mondo dell’Osteopatia
Finalmente, nonostante il voto contrario dei 5 stelle
Una vergogna!
Ma per chi è laureato in Scienze motorie ed ha preso il D.O. cosa accade ora ?
Oggi la maggior parte delle scuole di osteopatia in Italia, più propense a far cassa che a divulgare una missione, sfornano un sacco di ‘praticoni’…
Ma per i laureati in scienze motorie che accade ora ?
Bene!Cosi si apriranno tante scuole che guadagnano un sacco di soldi per l’insegnamento.
E che sforneranno un sacco di Osteopati.
I prezzi si abbasseranno a livelli minimi come mella risicoltura italiana,vista la troppa offerta di osteopati.
Fino all’arrivo delle cooperative che daranno le briciole all’osteopata.
Complimenti !!!
Una vergogna, visto che la > parte delle scuole di osteopatia lavora solo a scopo di lucro, sfornando un sacco di "praticoni"…
Ma siamo in Italia! Poi passeranno cartomanti, masso capobagnini, veggenti ecc…
ottimo lavoro grazie!
Grazie per il riconoscimento e per il lavoro onesto che si farà per definire il percorso di studi e le equipollenze… E chi critica senza sapere meglio taccia… Osteopati fasulli e praticoni verranno eliminati così come le scuole non idonee. Ma in Italia bisogna criticare… Capre capre!!!
Non lo so se devo ridere o piangere…Escono decreti senza saper che cosa ci sono dietro…credo che fra 3 mesi tanti piangeranno questo giorno.
Eddy Deforest
1mo osteopata in Italia (1981); fondatore del Roi
E meno male fra poco in pensione.
Da Osteopata e Fisioterapista mi associo a Eddy!
Io veramente ho conosciuto Alain Bernard a Roma nel 1980
Quando ci saranno più osteopati che pazienti,si capirà che cosa era questa legge.
Avete paura che ci saranno troppi osteopati???
Ma quanti medici esistono quanti avvocati quanti elettricisti,idraulici?
Siamo 60 milioni italiani e tutti potenziali pazienti osteopatici. Dobbiamo avere paura?
Chi è bravo lavora chi non è bravo a maggior ragione resterà a mani vuote visto la concorrenza!
Leggo i commenti e vedo che molti non hanno letto l’articolo nella parte in cui si fa riferimento a formazione universitaria…come avviene per le altre professioni sanitarie…. per cui tutte le scuole di cui si parla sopra …. chiuderanno!
Manteniamola pura! Diceva qualcuno..,
Adesso voglio proprio vedere.
Penso che sia un grande passo per questa meravigliosa disciplina. Mi auguro che questo permetta di riconoscere gli Osteopati e di discriminare tra percorsi formativi validi e non.
Manteniamola pura! Diceva qualcuno..,
Adesso voglio proprio vedere.
Io credo che sia una cosa giusta il riconoscimento universitario, perche da quando inizieranno i corsi di laurea sara l’anno zero. Poi per eqipollenza e equivalenza sara tuttofare da dimostrare, visto che sono sempre stati fatti corsi privati e non riconosciuti dallo stato, se non solo in alcune università master per solo fidioterapisti .chi vivrà veda. Tanti Auguri a tutti.
Con questa legge finalmente si delimitano dei paletti sui quali crescere per la formazione dei nuovi osteopati.
Questo per la definizione di una professione che fino ad oggi non si sa da chi doveva essere professata.
anche è sempre di più a tutela dei pazienti
L’ Osteopatia e’ stata in piedi fino ad ora soli ed esclusivamente per le 2/3 manovre solo in ambito strutturale. Ora diventa professione sanitaria. La legge è stata proposta dalla Lorenzin che non e’ nemmeno laureata. Questa e’ l’Italia. Io penso che sia solo una megalomania di persone che si emozionano a farsi chiamare dottore. Ma se volete farvi chiamare dottori iscrivetevi a medicina e poi specializzatevi in fisiatria. E’ come i fisioterapisti ai quali la legge dopo 3 anni gli permette di chiamarsi dottori. Dottori de che? Solo tecnici riabilitativi. Povera Italia, visto che manca il lavoro si inventano le professioni….la prossima…speriamo dottore in estrazioni del lotto
Sai cosa vuol dire D.O. Dottor Bianchi? Informati e documentati meglio, quanto a voi fisiatri siete la figura più inutile sulla faccia della terra e profumatamente pagata da noi contribuenti. Continua pure a prescrivere tens e radar, la Medicina Osteopatica e’ un’altra cosa.
Io penso che l’osteopata sia per definizione un “tuttologo”. Si trattano i bambini per le plagiocefalia, ma anche i giovani per l’ernia discale, le dismenorree, ma anche le distorsioni articolari, le cefalee, ma anche i coccigi ritorti.
Coesistono tecniche strutturali di manipolazione con quelle viscerali, fasciali e quelle energetiche.
Qualcuno pensa veramente che nella visione di un inquadramento ufficiale sanitario tutto questo verrà mantenuto?
La mia sensazione è che verranno ridimensionati e di molto gli ambiti di operatività. E qualora l’osteopata ( che dovrà comunque sottostare al medico) uscirà dai paletti, sarà anche più grave di quando non eravamo riconosciuti. Almeno prima si poteva lavorare in autonomia.
Credo che chi gioisce maggiormente di questo riconoscimento sia chi non ha un titolo pregresso di tipo sanitario e sentiva la necessità di una tutela. Qualunque essa sia.
Spero ardentemente di essere in errore; il tempo potrà dirlo…
Per chi ha lottato per 25 anni e’ un sogno realizzato. Grazie ai colleghi che hanno in qualunque modo partecipato. Vedremo chi ha spadroneggiato per tutto questo tempo tirar fuori le unghie ed i denti per arrogarsi in ogni modo il potere dentro le università’ (sono curioso di vedere con quali criteri e favoritismi) ma, sopratutto vigilate fin d’ora su come sara’ gestita, proprio nei prossimi giorni, la definizione delle equipollenze. Riflettete su quanti colleghi sono usciti dalle varie scuole in tutti questi anni (nessuno sa il numero esatto, chissa’ perche, anche se si vocifera forse 5000) e vi renderete conto di che business sarebbe integrarli per le universita’. La selezione naturale a mio parere finora l’ha fatta solo la professionalizza’ ed i risultati, per il futuro bastera’ che le facolta’ si adeguino ai programmi delle loro pari angloamericane .
Meditate sotto l’albero. Buon Natale.
Io penso che l’osteopata sia per definizione un “tuttologo”. Si trattano i bambini per le plagiocefalia, ma anche i giovani per l’ernia discale, le dismenorree, ma anche le distorsioni articolari, le cefalee, ma anche i coccigi ritorti.
Coesistono tecniche strutturali di manipolazione con quelle viscerali, fasciali e quelle energetiche.
Qualcuno pensa veramente che nella visione di un inquadramento ufficiale sanitario tutto questo verrà mantenuto?
La mia sensazione è che verranno ridimensionati e di molto gli ambiti di operatività. E qualora l’osteopata ( che dovrà comunque sottostare al medico) uscirà dai paletti, sarà anche più grave di quando non eravamo riconosciuti. Almeno prima si poteva lavorare in autonomia.
Credo che chi gioisce maggiormente di questo riconoscimento sia chi non ha un titolo pregresso di tipo sanitario e sentiva la necessità di una tutela. Qualunque essa sia.
Spero ardentemente di essere in errore; il tempo potrà dirlo…
É un vero peccato dover constatare il livore con cui certi fisioterapisti (non proprio evoluti) contestano questo riconoscimento, peraltro più che dovuto ed in linea col pensiero del mondo intero. Non si rendono conto che in questo modo dimostrano soltanto di avere la coda di paglia e di non aver ancora capito nulla di come evolve la società …poveretti si qualificano da soli non riuscendo proprio a vedere oltre il loro naso…. meno male che molti altri fisioterapisti (certamente i più professionali) la pensano in modo diverso!
Al Dott, Bianchi dico solo che si vada a studiare l’Osteopatia e che si faccia trattare da Osteopati capaci che hanno una formazone seria e che hanno alle spalle anni e anni di studio.. Ma siamo in Italia è giustamente… come speso accade i raccomndati Laureti in Medicina lobby di figli di papà e di casta corrotta da case farmaceutiche e di incacapaci che spesso usano la medicina allopatica per fregare soldi a destra e a manca giudca senza conoscere. Per fortuna di Dott. Bianchi ne esistono sempre meno…
Ognuno deve rimanere nel proprio ambito senza rosicare….
Perché i fisioterapisti fanno i corsi Ecm dove c’è la presunzione di insegnare in 3 giorni il concetto di cranio sacrale o le manipolazioni articolari…. allora lì va bene??
Rispettiamo il lavoro di tutti, e chi è senza peccato scagli la prima pietra!
Ad ogni professionista le sue competenze, cooperazione e confronto per la tutela del cittadino. NO all’abusivismo e SI al riconoscimento di professioni ormai diventate realtà in tutto il territorio Italiano. Se si è bravi, capaci e soprattutto onesti si lavora, sempre, qualsiasi titolo si ha. Basta screditare gli altri e basta questa guerra dei poveri.
Per chi ha lottato per 25 anni e’ un sogno realizzato. Grazie ai colleghi che hanno in qualunque modo partecipato. Vedremo chi ha spadroneggiato per tutto questo tempo tirar fuori le unghie ed i denti per arrogarsi in ogni modo il potere dentro le università’ (sono curioso di vedere con quali criteri e favoritismi) ma, sopratutto vigilate fin d’ora su come sara’ gestita, proprio nei prossimi giorni, la definizione delle equipollenze. Riflettete su quanti colleghi sono usciti dalle varie scuole in tutti questi anni (nessuno sa il numero esatto, chissa’ perche, anche se si vocifera forse 5000) e vi renderete conto di che business sarebbe integrarli per le universita’. La selezione naturale a mio parere finora l’ha fatta solo la professionalizza’ ed i risultati, per il futuro bastera’ che le facolta’ si adeguino ai programmi delle loro pari angloamericane.
Parlo da paziente : Sono contenta di questo passo ,sono anni che mi rivolgo all’osteopata per tante cose. Spero solo che venga fatto un riconoscimento serio eliminando chi ha fatto part- time e master brevi post laurea, a mio avviso non formano totalmente e ci rimette poi l’osteopata bravo che svolge bene il suo lavoro .parlo per esperienze personali.
Quindi adesso posso chiedere fattura al mio osteopata, perché posso scaricarla dalla dichiarazione dei redditi?
Pleasanton qualcuno risponda
Oggi la maggior parte delle scuole di osteopatia in Italia, più propense a far cassa che a divulgare una missione, sfornano un sacco di ‘praticoni’…
Una vergogna!
ottimo lavoro grazie!
Finalmente, nonostante il voto contrario dei 5 stelle
Grazie per il riconoscimento e per il lavoro onesto che si farà per definire il percorso di studi e le equipollenze… E chi critica senza sapere meglio taccia… Osteopati fasulli e praticoni verranno eliminati così come le scuole non idonee. Ma in Italia bisogna criticare… Capre capre!!!
Bene!Cosi si apriranno tante scuole che guadagnano un sacco di soldi per l’insegnamento.
E che sforneranno un sacco di Osteopati.
I prezzi si abbasseranno a livelli minimi come mella risicoltura italiana,vista la troppa offerta di osteopati.
Fino all’arrivo delle cooperative che daranno le briciole all’osteopata.
Complimenti !!!
Caro Massimo aspettavo questo riconoscimento della nostra dignità professionale da 25 anni.Un grazie a tutti noi del Roi che ognuno per le proprie competenze ha contribuito a far si che si arrivasse a questa legge, un grazie ai colleghi di Osteopatiriconosciuti che non hanno mollato mai e un grazie a te che con il tuo sito hai sempre dato visibilità al mondo dell’Osteopatia
Ma siamo in Italia! Poi passeranno cartomanti, masso capobagnini, veggenti ecc…
Ma per chi è laureato in Scienze motorie ed ha preso il D.O. cosa accade ora ?
Ma per i laureati in scienze motorie che accade ora ?
Io veramente ho conosciuto Alain Bernard a Roma nel 1980
Una vergogna, visto che la > parte delle scuole di osteopatia lavora solo a scopo di lucro, sfornando un sacco di "praticoni"…
Avete paura che ci saranno troppi osteopati???
Ma quanti medici esistono quanti avvocati quanti elettricisti,idraulici?
Siamo 60 milioni italiani e tutti potenziali pazienti osteopatici. Dobbiamo avere paura?
Chi è bravo lavora chi non è bravo a maggior ragione resterà a mani vuote visto la concorrenza!
Non lo so se devo ridere o piangere…Escono decreti senza saper che cosa ci sono dietro…credo che fra 3 mesi tanti piangeranno questo giorno.
Eddy Deforest
1mo osteopata in Italia (1981); fondatore del Roi
E meno male fra poco in pensione.
Quando ci saranno più osteopati che pazienti,si capirà che cosa era questa legge.
Da Osteopata e Fisioterapista mi associo a Eddy!
Con questa legge finalmente si delimitano dei paletti sui quali crescere per la formazione dei nuovi osteopati.
Questo per la definizione di una professione che fino ad oggi non si sa da chi doveva essere professata.
anche è sempre di più a tutela dei pazienti
Ognuno deve rimanere nel proprio ambito senza rosicare….
Perché i fisioterapisti fanno i corsi Ecm dove c’è la presunzione di insegnare in 3 giorni il concetto di cranio sacrale o le manipolazioni articolari…. allora lì va bene??
Rispettiamo il lavoro di tutti, e chi è senza peccato scagli la prima pietra!
Per chi ha lottato per 25 anni e’ un sogno realizzato. Grazie ai colleghi che hanno in qualunque modo partecipato. Vedremo chi ha spadroneggiato per tutto questo tempo tirar fuori le unghie ed i denti per arrogarsi in ogni modo il potere dentro le università’ (sono curioso di vedere con quali criteri e favoritismi) ma, sopratutto vigilate fin d’ora su come sara’ gestita, proprio nei prossimi giorni, la definizione delle equipollenze. Riflettete su quanti colleghi sono usciti dalle varie scuole in tutti questi anni (nessuno sa il numero esatto, chissa’ perche, anche se si vocifera forse 5000) e vi renderete conto di che business sarebbe integrarli per le universita’. La selezione naturale a mio parere finora l’ha fatta solo la professionalizza’ ed i risultati, per il futuro bastera’ che le facolta’ si adeguino ai programmi delle loro pari angloamericane .
Meditate sotto l’albero. Buon Natale.
Penso che sia un grande passo per questa meravigliosa disciplina. Mi auguro che questo permetta di riconoscere gli Osteopati e di discriminare tra percorsi formativi validi e non.
Quindi adesso posso chiedere fattura al mio osteopata, perché posso scaricarla dalla dichiarazione dei redditi?
Pleasanton qualcuno risponda
Leggo i commenti e vedo che molti non hanno letto l’articolo nella parte in cui si fa riferimento a formazione universitaria…come avviene per le altre professioni sanitarie…. per cui tutte le scuole di cui si parla sopra …. chiuderanno!
Io credo che sia una cosa giusta il riconoscimento universitario, perche da quando inizieranno i corsi di laurea sara l’anno zero. Poi per eqipollenza e equivalenza sara tuttofare da dimostrare, visto che sono sempre stati fatti corsi privati e non riconosciuti dallo stato, se non solo in alcune università master per solo fidioterapisti .chi vivrà veda. Tanti Auguri a tutti.
L’ Osteopatia e’ stata in piedi fino ad ora soli ed esclusivamente per le 2/3 manovre solo in ambito strutturale. Ora diventa professione sanitaria. La legge è stata proposta dalla Lorenzin che non e’ nemmeno laureata. Questa e’ l’Italia. Io penso che sia solo una megalomania di persone che si emozionano a farsi chiamare dottore. Ma se volete farvi chiamare dottori iscrivetevi a medicina e poi specializzatevi in fisiatria. E’ come i fisioterapisti ai quali la legge dopo 3 anni gli permette di chiamarsi dottori. Dottori de che? Solo tecnici riabilitativi. Povera Italia, visto che manca il lavoro si inventano le professioni….la prossima…speriamo dottore in estrazioni del lotto
É un vero peccato dover constatare il livore con cui certi fisioterapisti (non proprio evoluti) contestano questo riconoscimento, peraltro più che dovuto ed in linea col pensiero del mondo intero. Non si rendono conto che in questo modo dimostrano soltanto di avere la coda di paglia e di non aver ancora capito nulla di come evolve la società …poveretti si qualificano da soli non riuscendo proprio a vedere oltre il loro naso…. meno male che molti altri fisioterapisti (certamente i più professionali) la pensano in modo diverso!
Per chi ha lottato per 25 anni e’ un sogno realizzato. Grazie ai colleghi che hanno in qualunque modo partecipato. Vedremo chi ha spadroneggiato per tutto questo tempo tirar fuori le unghie ed i denti per arrogarsi in ogni modo il potere dentro le università’ (sono curioso di vedere con quali criteri e favoritismi) ma, sopratutto vigilate fin d’ora su come sara’ gestita, proprio nei prossimi giorni, la definizione delle equipollenze. Riflettete su quanti colleghi sono usciti dalle varie scuole in tutti questi anni (nessuno sa il numero esatto, chissa’ perche, anche se si vocifera forse 5000) e vi renderete conto di che business sarebbe integrarli per le universita’. La selezione naturale a mio parere finora l’ha fatta solo la professionalizza’ ed i risultati, per il futuro bastera’ che le facolta’ si adeguino ai programmi delle loro pari angloamericane.
Sai cosa vuol dire D.O. Dottor Bianchi? Informati e documentati meglio, quanto a voi fisiatri siete la figura più inutile sulla faccia della terra e profumatamente pagata da noi contribuenti. Continua pure a prescrivere tens e radar, la Medicina Osteopatica e’ un’altra cosa.
Al Dott, Bianchi dico solo che si vada a studiare l’Osteopatia e che si faccia trattare da Osteopati capaci che hanno una formazone seria e che hanno alle spalle anni e anni di studio.. Ma siamo in Italia è giustamente… come speso accade i raccomndati Laureti in Medicina lobby di figli di papà e di casta corrotta da case farmaceutiche e di incacapaci che spesso usano la medicina allopatica per fregare soldi a destra e a manca giudca senza conoscere. Per fortuna di Dott. Bianchi ne esistono sempre meno…
Ad ogni professionista le sue competenze, cooperazione e confronto per la tutela del cittadino. NO all’abusivismo e SI al riconoscimento di professioni ormai diventate realtà in tutto il territorio Italiano. Se si è bravi, capaci e soprattutto onesti si lavora, sempre, qualsiasi titolo si ha. Basta screditare gli altri e basta questa guerra dei poveri.
Parlo da paziente : Sono contenta di questo passo ,sono anni che mi rivolgo all’osteopata per tante cose. Spero solo che venga fatto un riconoscimento serio eliminando chi ha fatto part- time e master brevi post laurea, a mio avviso non formano totalmente e ci rimette poi l’osteopata bravo che svolge bene il suo lavoro .parlo per esperienze personali.