Si chiama Cranial Device l’innovativo “casco” munito di particolari sensori messo a punto dall’osteopata tarantino Michele Genga, CEO della startup Cranio Tech Solution, che presenterà il progetto alla fiera internazionale WMF (We Make Future) di Rimini.

Si tratta di un casco munito di particolari sensori che trasmettono impulsi elaborati da un apposito software con lo scopo di offrire uno strumento in più nella valutazione dei movimenti cranici. Un’attività diagnostica basata prevalentemente sull’esperienza empirica dello specialista e importante perché potenzialmente correlata ad alcune patologie, che potrebbe essere ottimizzata proprio grazie all’ausilio di Cranial Device ideato dall’osteopata Genga. Una vera e propria rivoluzione nella diagnostica di cui non si ha finora alcun riferimento nella letteratura medico scientifica.

“Tutto è iniziato tempo fa – spiega l’ideatore del progetto, Michele Genga –  quando con l’aiuto di un ingegnere posizionammo una pallina di mio figlio in un cranio tramite il forame magno. Abbiamo pompato dell’aria all’interno di questa pallina constatando che prima che le suture si separassero occorreva veramente tanto e le distanze del diametro trasverso e il diametro longitudinale restavano molto ampie. Dopo questo esperimento, eseguito all’inizio con dei sensori molto semplici, abbiamo potuto appurare che qualcosa accadeva e che anche nell’essere vivente potesse verificarsi lo stesso meccanismo. Tramite l’aiuto di un neurochirurgo abbiamo eseguito delle TAC e delle risonanze su una quindicina di suoi pazienti adottando una mia piccola modifica, dimostrando così il cambiamento del diametro trasverso dei ventricoli. È stato poi lo stesso neurochirurgo a rilevare questa variazione a seguito di interventi chirurgici. Lo step successivo è stato quello di adottare dei sensori molto più sensibili che ci hanno consentito di realizzare il primo prototipo di caschetto con un software particolare che andava ad eliminare tutte le interferenze dovute alla respirazione o ai movimenti muscolari, consentendo così di captare solo il movimento di nostro interesse, cioè quello delle ossa. Il risultato dimostrato attraverso i grafici è stato il movimento della sincondrosi”.



Cranial Device rientra tra i sette progetti (su trentasei presentati) ammessi al momento al finanziamento previsto da un bando del Comune di Taranto (Taranto Global Innovation Accelerator), che destina fondi “ex Ilva”. E sarà proprio il Comune di Taranto a partecipare alla fiera internazionale WMF dal 15 al 17 giugno in rappresentanza della startup Cranio Tech Solution che ha brevettato il progetto dell’osteopata Genga.