Rinviato a data da destinarsi il 6° Congresso della COME Collaboration Onlus, il Quantum IT 2020, che si sarebbe dovuto tenere a Roma il 29 febbraio e 1 marzo.

“Alla luce di quanto sta avvenendo sul territorio nazionale in merito alla diffusione del virus Covid-19 (meglio conosciuto come “Coronavirus”) – si legge nella nota stampa ufficiale a firma del presidente della COME Collaboration, Francesco Cerritelli – e viste le disposizioni già messe in atto dalle amministrazioni regionali di Lombardia, Piemonte, Liguria, Veneto, Friuli ed Emilia Romagna, oltre alle disposizioni generali del Ministero della Salute, riteniamo opportuno rinviare il congresso in oggetto, al fine di consentire a tutti i nostri colleghi iscritti delle regioni già coinvolte di partecipare serenamente all’evento”.

Anche il Convegno degli osteopati è stato travolto da questa situazione, lasciatemi passare il termine “grottesca”, che stiamo vivendo in questi giorni. Ci domandiamo: se venisse un extraterrestre e guardasse l’incidenza di questo fenomeno rispetto a quello che accade nel mondo tutti i giorni, cosa penserebbe della specie umana?

E Still? Cosa penserebbe il nostro caro Andrew Taylor Still, fondatore del princìpio di autoguarigione e della filosofia osteopatica secondo la quale il corpo ha dentro sé una farmacia naturale e tutto ciò che serve per essere in salute? Non è difficile immaginarlo, al netto delle sue considerazioni espresse più di un secolo fa riguardo l’industria del farmaco: “Chiamiamolo commercio, perché l’uso dei farmaci non è una scienza”. (Filosofia dell’Osteopatia, Castello editore, p. 131 ).



Tornando ad oggi, nel mezzo di una condizione – forse immotivata, o esagerata – di panico generale, mi sembra utile e doveroso riprendere anche le considerazioni di chi nel mondo della scienza, ha cercato di smorzare i toni, come quelle della dott.ssa Maria Rita Gismondo, direttrice analisi del Sacco di Milano, che sui social ha tuonato: “Non è pandemia! Durante la scorsa settimana la mortalità per influenza è stata di 217 decessi al giorno! Per Coronavirus 2!” salvo poi dover chiudere il suo profilo facebook attaccato inspiegabilmente da migliaia di haters.

Dopotutto la Gismondo non ha fatto che riportare dati ufficiali diffusi dall’istituto Superiore di Sanità e il rapporto della sorveglianza integrata dell’influenza sottolineando i numeri: “durante la 6a settimana del 2020 la mortalità (totale, non solo influenza*) è stata lievemente inferiore al dato atteso, con una media giornaliera di 217 decessi rispetto ai 238 attesi”.

Quello che mi domando è quanto credito si possa dare a dei laureati in medicina, fortemente coinvolti nell’industria del farmaco, dunque del vaccino, rispetto a quei medici che aderiscono pienamente al giuramento di Ippocrate e che sono sul campo per aiutare veramente le persone.