Si è chiuso domenica 18 settembre a Roma il BeCAM 1.0 International Congress “Complementary and Alternative Medicine” con la direzione scientifica dell’impeccabile Alessio Iacopini, organizzato dalle scuole di Osteopatia capitoline EDUCAM – nuovo istituito nato dalla fusione di CROMON e SOSI e presentato ufficialmente durante il congresso – e dall’associazione AIROP che proprio quest’anno festeggia il ventennale.

main

A  prescindere dal numero di partecipanti, i convegni sono sempre un’ottima occasione di confronto. Ognuno di loro ha una sua peculiarità specifica, ma il minimo comune denominatore è senz’altro l’alto valore formativo ed informativo che rivestono per la comunità di riferimento, in questo caso per l’Osteopatia italiana.

A Roma, Paolo Zavarella ci ha abituati ad un grande convegno ogni due anni, appuntamenti ai quali personalmente non ho mai mancato di partecipare a partire dal 2008 con il I Congresso Nazionale di Medicina Osteopatica “La Clinica incontra l’Osteopatia: verso una Medicina Sistemica” che fu un grande successo con oltre 250 partecipanti. Sono seguiti nel 2010 il II Congresso nazionale di medicina osteopatica: la medicina incontra l’osteopatia”; nel 2012 il I Congresso Internazionale di Medicina Osteopatica in Veterinaria finalizzato a proporre al mondo veterinario l’evidenza e l’efficacia di un Osteopatia applicata ad ogni specie del regno animale, e nel 2014 BIOMECH’O – meccanismi biologici della terapia manuale osteopatica.

Dopo l’apertura del convegno a cura del Maggiore Giuseppe Cenname della Sezione Sanità del Comando Legione Carabinieri Campania, intervenuto per testimoniare il ricorso all’Osteopatia anche in ambito militare, sostituendo il Generale Vito Ferrara del X corso dell’Accademia di Sanità Militare, molto interessante è stato il collegamento dal Portogallo con l’avv. Valter Pagani che ha illustrato alla platea il sistema EQF, ossia lo schema di riferimento per “tradurre” quadri di qualifiche e livelli di apprendimento dei diversi Paesi, che è stato recepito in Italia già nel 2012 indicando i compiti, la conoscenza, le abilità e competenze in conformità al Quadro europeo delle qualifiche (per saperne di più su EQF clicca qui).



Impossibile riferire di tutti i relatori che si sono avvicendati nelle due giornate congressuali, ma indispensabile parlare degli stranieri. In primis Christian Fossum, intervenuto nella 1^ sessione plenaria con una relazione dal titolo “Osteopatia: quale identità?”, a cui è seguito in seconda giornata John Lewis, personaggio a dir poco originale del mondo dell’osteopatia europeo, autore dell’autobiografia definitiva di Still “Dalle aride ossa all’uomo vivente” pubblicata dopo 15 anni di lavoro e presentata in Italia proprio in occasione del congresso, di cui saprò dirvi di più dopo averla letta.
Laureato alla British School of Osteopathy di Londra e grande studioso delle origini dell’osteopatia, Lewis ha approfondito gli aspetti spirituali e l’essenza di questa disciplina proprio sul campo, a Kirksville, nel Missouri, dove ha trascorso ben quattro anni calandosi nei luoghi e nella storia originaria dell’osteopatia. Ha avuto modo così di riportarci la filosofia osteopatica, di spiegare la differenza tra osteopatia e medicina osteopatica ma soprattutto di insegnarci che i princìpi osteopatici come li conosciamo noi, non sono stati scritti da Andrew Taylor Still ma, nel 1935, da Irvin Korr, Sted Denslow e altri, attribuendo al grande Still il principio sulla scienza “Find it, fix it and leave alone. nature will do the rest”.

Nella 2^ sessione su Disfunzione Somatica e la Fascia non poteva certo mancare Paolo Tozzi che al solito ha riportato le sempre sconvolgenti ecografie realizzate con Davide Bongiorno, che più di ogni altra cosa illustrano l’efficacia dell’osteopatia in ambito fasciale.

Molto interessanti gli interventi della 3^ sezione Postura e Occlusione nel Modello Neuro-Miofasciale, molto cara a Paolo Zavarella, ma di rilievo il dibattito nato tra l’utilizzo di un bite di nuova generazione con anello linguale e invece la proposta portata dai fratelli Luca e Debora Mantovani, rispettivamente dentista e osteopata, su una nuova organizzazione spaziale della bocca attraverso l’uso di attivatori e rialzi dei denti.

Interventi chiave nell’ambito della 4^ sessione dedicata a Postura e Nutrizione nel Modello Neuro-Miofasciale, quelli delle due coppie Luca Collebrusco e Rita Lombardini e Riccardo Desideri e sua moglie Monti Serenella, che hanno riportato la sempre più evidente efficacia della nutrizione associata al lavoro osteopatico, con riferimento specifico all’alimentazione legata al funzionamento del microbioma intestinale.

Ha chiuso il Convegno con una relazione dal titolo “Uno sguardo al Senso più ‘Olistico’ del Corpo: l’Interocezione”, la nostra punta di diamante della ricerca scientifica italiana, Francesco Cerritelli, ospite fisso di tutti i convegni, che come al solito riesce a metterti in difficoltà, costringendoti a rivedere quella neurologia che, tranne che per Cozzolino e pochi altri dei nostri, resta argomento difficile da seguire a quel livello, soprattutto rispetto a continui aggiornamenti che richiede a seguito delle numerose ricerche scientifiche eseguite sul tema.

È sempre bella l’aria di festa e l’entusiasmo dei tanti studenti presenti in occasioni come questa, a cui sarebbe meglio partecipare più compatti, sopratutto quando l’accoglienza risulta essere così calorosa e impeccabile. Non posso non citare l’impagabile Cristina, che nonostante il gesso e il braccio fratturato, ha accolto tutti i partecipanti con affetto e col sorriso sulle labbra.