Il mais OGM  è tossico e altamente letale. A provarlo, a seguito di sperimentazioni su 200 ratti, lo studio francese condotto dall’équipe del professor Gilles-Eric Séralini, docente di biologia molecolare e ricercatore presso l’università di Caen, in Normandia, che ha realizzato la prima ricerca scientifica indipendente che, in due anni e con assoluta autonomia e riservatezza per evitare boicottaggi,  ha analizzato gli effetti di un mais transgenico, il cui “assorbimento sul lungo periodo – dice – agisce come un potente veleno”.

La notizia bomba, apparsa il 20 settembre 2012 sul francese “Nouvel Observateur” a seguito della pubblicazione dello studio sul “Food and Chemical Toxicology” journal, ha alzato l’attenzione sugli effetti del mais Nk 603 (solo importabile nell’Unione europea e non coltivabile) e di un erbicida, il Roundup, il più venduto al mondo, ed utilizzato proprio per quel quel mais transgenico. Entrambi i prodotti sono fabbricati dalla multinazionale americana Monsanto.
Séralini e la sua équipe hanno utilizzato 200 ratti, divisi in tre gruppi: quelli alimentati con il Nk 603, prodotto con il Roundup, oppure senza il ricorso a questo erbicida; l’altro gruppo di animali ha mangiato invece solo mais non geneticamente modificato, ma trattato con il Roundup. Il risultato è allarmante, così come ha dichiarato lo stesso Séralini al “Nouvel Observateur”: “La mortalità è molto più rapida e forte nel caso del consumo di entrambi i prodotti di Monsanto”.

I risultati della ricerca

“Tutti i gruppi di ratti – si legge nel lungo dossier – se alimentati con mais OGM trattato o non trattato con l’erbicida Roundup della Monsanto, o se alimentati con acqua contenente basse dosi di erbicida trovato nei campi OGM, sono stati affetti da una moltitudine di malattie gravi già  al 13° mese dell’esperimento: tumori mammari nelle femmine, gravi anomalie al fegato e ai reni nei maschi, con una frequenza da 2 a 5 volte superiori rispetto ai roditori alimentati con mais non-OGM”.



Qual è la ripercussione sugli uomini

La speranza di vita di un ratto è di due anni, due anni e mezzo. “Per fare un confronto – dice il ricercatore – un anno per un roditore è più o meno l’equivalente di 40 anni per un uomo, questo consente di poter verificare con largo anticipo quello che potrà avvenire su un essere umano. Riteniamo che le sostanze analizzate – ha precisato– siano tossiche anche per gli uomini. Diversi test che abbiamo effettuato su cellule umane vanno nella stessa direzione”.

Da almeno 15 anni esiste la commercializzazione di Ogm e questo studio clamoroso si presta con ogni probabilità ad aprire la strada a nuove direttive europee; in Francia, per esempio, il Governo ha già chiesto a Bruxelles “misure che potrebbero portare alla sospensione d’urgenza dell’autorizzazione a importare il mais Nk 603″, intanto il commissario alla Salute John Dalli ha chiesto all’Agenzia per la sicurezza alimentare (Efsa) di analizzare lo studio di Séralini. In ogni caso l’authority alimentare prenderà in mano i dati dello studio, con la promessa “di trarne le dovute conseguenze”.

“Gli organismi geneticamente modificati – ha dichiarato a seguito della notizia l’europarlamentare IdV Niccolo’ Rinaldi – non servono per la fame nel mondo (checché ne dicano i simpatizzanti delle multinazionali), sono un pericolo per la salute, fanno gonfiare i fatturati dei produttori e impoveriscono i contadini. In più, ove coltivati contaminano anche i terreni vicini, distruggendo col tempo le coltivazioni tradizionali e tipiche di cui peraltro l’Italia è leader mondiale”.

Probabilmente è arrivato il momento della verità.

Per capire meglio cosa sono gli OGM, vi suggeriamo di guardare il video X Grain. Ma non chiamateli ogm in cui diversi esperti tra medici, biologi, agronomi, naturopati spiegano in modo chiaro la vera natura OGM di molti alimenti di uso quotidiano. Tra i più diffusi ci sono: grano, riso, colza, mais, pomodori.