In ottemperanza a quanto stabilito dall’art. 8 della l. n. 47/1948 (“Disposizioni sulla stampa”), pubblichiamo di seguito la rettifica inviataci dal Presidente Nazionale A.I.FI. Dott. Mauro Tavarnelli, in riferimento al nostro articolo pubblicato il 25 novembre 2019 dal titolo “L’Osteopatia aiuta a comprendere situazioni che causano dolore o difficoltà nei bambini autistici”: il direttore dell’IdO a difesa degli osteopati”, accessibile a questo link.

Di seguito la rettifica a firma del presidente nazionale A.I.F.I., dott. Mauro Tavarnelli:

Faccio riferimento, in particolare, al passaggio in cui si indica che A.I.FI. avrebbe diffuso “querelle ed insinuazioni infondate riguardo l’operato dell’osteopata Alessandro Laurenti”.



Tengo a precisare che l’Associazione, che mi onoro di rappresentare, non ha fatto alcun tipo di insinuazione o alimentato querelle di alcun genere, ma ha semplicemente ripreso sui suoi canali la lettera inviata al Ministro Speranza dai presidenti Anffas e ANGSA, scaturita da una segnalazione della Federazione Nazionale degli Ordini dei Tecnici Sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione. La suddetta segnalazione non fa altro che porre all’attenzione delle istituzioni preposte e delle realtà Scientifiche e Associative interessate il fatto che il Signor Alessandro Laurenti, che si definisce Osteopata, ma non si dichiara in possesso di alcun titolo abilitante all’esercizio di una professione sanitaria, tantomeno risulta iscritto all’Ordine professionale dei Medici né a quello dei TSRM PSTRP, opera in un ambito assai delicato come quello dei disturbi dello spettro autistico.

Corre l’obbligo di ricordare che, ad oggi, non esiste nel nostro ordinamento la professione sanitaria dell’Osteopata, in assenza dell’avvio e del completamento dell’iter procedimentale per il suo riconoscimento, previsto dall’art. 7 della Legge n.3 dell’11 gennaio 2018 e dall’art. 5, comma 2, l. n. 43/2006 e che le relative pratiche terapeutiche possono essere validamente esercitate, senza incorrere nel reato di esercizio abusivo di una professione, solo da chi sia titolato a farlo.

A.I.FI., in accordo con quanto segnalato dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei tecnici sanitari di Radiologia Medica e delle Professioni Sanitarie Tecniche, della Riabilitazione e della Prevenzione, non ha pertanto rilasciato alcuna dichiarazione falsa né tantomeno infondata. Per tale ragione, la invito a riportare il contenuto della presente sul Vostro quotidiano ed a rettificare pubblicamente quanto da voi scritto nell’articolo in oggetto, con le modalità e le tempistiche previste dall’art. 8 della l. n. 47/1948 (“Disposizioni sulla  stampa”), con l’avvertenza che, in difetto, saranno azionati i rimedi previsti dalla medesima norma.