Osteopatia Pediatrica Ricerca osteopatica
“Approccio osteopatico in un Reparto di Neurochirurgia”: studio prospettico presentato al Congresso di Firenze
I bambini affetti da dolore post operatorio, post traumatico, o da dolore legato a procedure invasive locali (punture lombare, posizionamento di accessi venosi…) possono godere di un miglioramento grazie all’Osteopatia. È quanto dimostrato nella fase iniziale dello studio prospettico Approccio osteopatico in un Reparto di Neurochirurgia, presentato a Firenze nell’ambito del Congresso Internazionale di Osteopatia “Verso un’integrazione fra le medicine”.
Condotto dal primario, dr. Lorenzo Genitori, e dall’osteopata Tommaso Ferroni, nel Reparto di Neurochirurgia Pediatrica dell’ospedale “Meyer” di Firenze, lo studio nasce dall’idea di provare ad utilizzare un osteopata per trattare i bambini ricoverati nel Reparto di Neurochirurgia di un Ospedale Pediatrico. Durato 11 mesi, il lavoro di ricerca ha fornito dati incoraggianti per quanto riguarda la valutazione del dolore, prima e dopo il trattamento osteopatico.
Inclusi nello studio 80 bambini ricoverati nel reparto, ad esclusione di quelli in corso di accertamenti o con dati incompleti. I bambini sono poi stati suddivisi in 5 gruppi di patologie: traumi, tumori, craniostenosi, sindrome di Chiari, idrocefali.
L’aiuto osteopatico nella riduzione del dolore
Una scala di valutazione del dolore ha permesso di valutarne l’intensità prima e dopo il trattamento manipolativo osteopatico, consegnando ai ricercatori risultati incoraggianti, sebbene ancora in fase di valutazione. Diminuito del 17 per cento il dolore nei bambini reduci da traumi; del 20 per cento nei bambini affetti da tumore e anche dalla Sindrome di Chiari; del 18,34 per cento invece la riduzione del dolore causato da Craniostenosi e del 5,55 per cento nei bambini affetti da Idrocefalo.
Nessuna variazione è stata per adesso riscontrata nei tempi di degenza. Per i tempi di ritorno a scuola ci sarà ancora da aspettare perché il dato è elaborato direttamente dalla Regione Toscana.
“Il nostro studio è ad una fase iniziale – si legge in una nota scritta dagli autori Genitori e Ferroni – e non abbiamo voluto trarre delle conclusioni. Oltretutto frequentando il Reparto stanno nascendo nuove idee per possibili obiettivi, come la possibilità di ridurre alcuni farmaci antidolorifici”.