“La malattia è il risultato dello squilibrio emozionale che si produce nel campo energetico dell’essere vivente e che, se persistente, è in grado di produrre la malattia nel corpo fisico”.

Questo è il principio formulato da Edward Bach nella prima metà del ‘900 quando individuò le proprietà curative di alcuni estratti floreali che hanno preso il suo nome: Bach.

Edward Bach era un medico gallese omeopata, che tra il 1926 e il 1934 individuò 38 infusi naturali estratti dai fiori silvestri della regione del Galles, che hanno il potere di agire sugli strati emozionale di uomini e di animali e sulle proprietà vitali delle piante.

L’agente curativo, quindi, non dovrà agire sugli effetti (sintomi) ma sulle cause, correggendo lo squilibrio emozionale nel campo energetico.

Dalla loro scoperta i rimedi floreali di Bach si sono diffusi nel mondo come forma di medicina complementare e l’Organizzazione Mondiale della Sanità nella dichiarazione di Alma Ata del 1978 ne raccomanda l’uso agli Stati Membri, così come altre forme di Medicina Complementare come l’Osteopatia e l’Omeopatia.

Fiori virtuosi. Perché?

Nei suoi studi, il dott. Bach si accorse che un certo numero di fiori selvatici possedeva una potenza vibratoria, una energia, capace di agire su un certo numero base di emozioni negative e di riarmonizzarle. Per intenderci possiamo paragonare l’azione vibratoria di questi fiori alla diversa lunghezza delle onde radio che noi siamo in grado di captare girando la manopola di un apparecchio  radio a modulazione di frequenza: a ogni  determinata lunghezza d’onda corrisponde un programma radio diverso.



Nello stesso modo ogni fiore è in grado di “sintonizzarsi”con una emozione negativa basale (paura, collera, depressione ecc.) e riarmonizzarla, si tratta dunque di sostanze che non agiscono per via chimica ma per via energetica vibratoria.

Secondo il dott. Bach la malattia è una consolidazione di un atteggiamento mentale che va curato per curare la malattia fisica, essendo essa una disorganizzazione della funzione cerebrale causata dalla sofferenza, dallo shock, dalla paura. La malattia, e si sintomi fisici, si rimuoveranno rimuovendo la causa mentale.

Tutta la medicina tradizionale, al contrario, è tesa ad alleviare i sintomi fisici della malattia ma non a eliminare la causa sottostante che è lo stato mentale.

E’ straordinario ritrovare in questi concetti del dott. Bach gli identici principi enunciati qualche anno prima dal dott. A.T. Still negli Stati Uniti e ai nostri giorni dal dott. Hamer.

Afferma ancora il dott. E. Bach: “La principale ragione del fallimento della scienza medica moderna consiste nel fatto che si impernia sui sintomi e non sulle cause. I metodi materialistici attuali non arriveranno mai alla radice della malattia, per la semplice ragione che la malattia, alla sua origine, non è materiale ma è energetica. I sintomi che noi vediamo della malattia sono solo l’ultimo effetto prodotto nel corpo, sono la risultante di forze che hanno agito per lungo tempo ed in profondità”.

Bach e l’Osteopatia

Si tratta di un concetto importantissimo anche per noi osteopati, in quanto quello che porta a noi il paziente sono sempre dei sintomi, ma se vogliamo curare la persona solo come corpo materiale non arriveremo a nulla, così come il medico generico che somministra solo farmaci per alleviare i sintomi stessi.

L’intervento dell’osteopata, anche se fa solo un thrust vertebrale, deve però poter apportare una modificazione sul piano vibratorio energetico alterato del paziente (come se pizzicassimo la corda di un violino da cui si generi una vibrazione sonora di una certa lunghezza d’onda e di una certa altezza), e  sarà questa  ad innescare quel processo di autoguarigione di cui il dott. Still ci parla, che è intrinseco alla persona stessa, e situato anche esso su un piano non materiale ma energetico, in una unica ed inscindibile continuità tra Spirito, Mente e Corpo.

I 38 rimedi floreali

Senza abbandonare l’applicazione del metodo scientifico nel suo significato fondamentale: formulare un’ipotisi e verificarla, il dott. Bach, alla fine delle sue ricerche trovò 38 rimedi (infusioni naturali), estratte in gran parte da fiori silvestri della regione del Galles, ad eccezione di quattro rimedi: Olive, Vine, Cerato e Rock Water.

Ciascuno dei trentotto fiori, o la loro combinazione, si riferiscono a stati emozionali universali che possono dare origine ad una malattia fisica; si tratta di stati emozionali attraverso i quali tutti gli esseri umani possono passare in un momento specifico della loro vita.

Bach studiava i fiori ora al sole, ora all’ombra, per scoprirne la loro potenza energetica.

Sperimentò a lungo su se stesso, saggiando i singoli fiori, gli effetti delle emozioni negative di cui essi erano portatori e la capacità dei fiori stessi di armonizzarle.

La preparazione dei rimedi floreali

Si tagliano i fiori cercando quelli di fioritura migliore, poi si collocano in un recipiente di vetro sottile con l’acqua proveniente da un ruscello vicino,e nello stesso luogo dove sono stati tagliati, i fiori vengono esposti al sole per alcune ore. In alcuni casi, quando i fiori sono legnosi, è necessario prima farli bollire. Per preservare l’acqua è necessario aggiungere del cognac e non altra bevanda distillata, in quanto il cognac è un alcool naturale, e deriva inoltre dalla vite il cui fiore appartiene al sistema.