Nella riunione dello scorso 4 aprile sul riesame della posizione circa la norma europea, è stato confermato il voto di astensione alla norma CEN da parte del gruppo di lavoro UNI italiano, ma non per contrasto alla stessa (che infatti attualmente è inapplicabile in Italia), bensì per proporre una nuova opportunità, quella di un’ulteriore fase istruttoria e sperimentale per l’Italia, normata da apposito strumento CEN – “Tecnical Specification” – in stretto riferimento ai contenuti della stessa norma CEN. “Questa strategia – ci dice Luigi Ciullo, tra i presenti alla riunione nella sede nazionale UNI di Milano – consentirebbe i mantenimento dei nostri rapporti col Ministero italiano della Salute, a fondamentale sostegno dell’operatività professionale d tutti gli osteopati in questa delicata e rischiosa fase di transizione”.

Svoltasi in un clima più disteso, la riunione del 4 aprile ha palesato l’orientamento del gruppo di lavoro UNI di apertura e sostegno al Ministero della Salute con il quale intraprendere insieme la strada del riconoscimento dell’Osteopatia come professione sanitaria – così come lo stesso Ministero l’ha classificata in diverse occasioni – e noi ci auguriamo che sia lo stesso Ministero a scrivere una legge ad hoc.
Noi tutti non potremo che sostenerlo.





A proposito di leggi, ricordiamo che l’ultima proposta di legge presentata in Parlamento è quella di iniziativa dei deputati Grimoldi, Meroni, Consiglio e Cavallotto presentata il 14 febbraio 2012 – Riconoscimento dell’osteopatia come professione sanitaria primaria –  elaborata dal gruppo di lavoro ROI e FeSIOs, e che potrebbe essere il modello a cui fare riferimento. Scarica qui il testo della legge.

Solo dopo che, chi per noi, avrà definito una legge da sostenere, potremo muoverci con un movimento popolare di consenso mirato all’ottenimento ed all’affermazione di quanto stabilito da una legge dello Stato, e cioè dell’osteopatia come professione sanitaria.
Sarà dunque quello il momento di attivarci tutti insieme, così come emerso dai tantissimi feedback che abbiamo ricevuto, evitando al momento un dispendio di energie senza avere qualcosa di concreto da chiedere.