Approvato dalla Camera dei Deputati, nella seduta del 17 aprile 2012, il testo unificato sulla disciplina delle professioni non regolamentate, tra cui l’Osteopatia, elaborato dalla Commissione attività produttive.

Sono tantissime le professioni che in Italia non hanno ottenuto il riconoscimento legislativo (appunto “non regolamentate”): si parla di almeno due milioni di professionisti che non hanno un ordine professionale o un albo, raggruppati in oltre 242 associazioni e che, con questo primo atto di approvazione alla Camera, si avviano di fatto verso un riconoscimento sostanziale di tutta una serie di attività professionali vitali per la nostra economia e per la nostra società.

E’ questo l’obiettivo della proposta di Legge composta da 11 articoli: stabilire chi è professionista e chi no, la deontologia professionale, la gestione dei reclami; in una parola “normando” di fatto queste professioni, tra cui l’Osteopatia. Questo significa creare un sistema professionale rispondente ai principi e ai criteri richiamati dall’Unione europea per le professioni non regolamentate, quelle attualmente senza albi od ordini professionali.

L’approvazione alla Camera del testo unificato sulla disciplina delle professioni non regolamentate segna di fatto un passo in avanti sulla strada del riconoscimento dell’Osteopatia, grazie alla costituzione di CNA Professioni di cui fa parte il Registro Osteopati Italiani.



Il provvedimento – si legge sul sito www.camera.it – stabilisce che le associazioni professionali possono rilasciare ai propri iscritti delle attestazioni su molteplici aspetti (regolare iscrizione del professionista, requisiti e standard qualitativi, possesso della polizza assicurativa …) previe le necessarie verifiche, sotto la responsabilità del proprio rappresentante legale, al fine di tutelare i consumatori e di garantire la trasparenza del mercato dei servizi professionali.

Per i settori di competenza, le stesse associazioni possono promuovere la costituzione di organismi di certificazione della conformità a norme tecniche UNI, accreditati dall’organismo unico nazionale di accreditamento (ACCREDIA), che possono rilasciare, su richiesta del singolo professionista anche non iscritto ad alcuna associazione, il certificato di conformità alla norma tecnica UNI definita per la singola professione.

E’ proprio questa la strada perseguita dal R.O.I., ovvero quella della certificazione di qualità dell’osteopata. Il che significherebbe anche che un osteopata diplomato in Italia potrebbe spendere il proprio diploma anche in altri paesi dove ci sarà un organo di certificazione collegato ad ACCREDIA. Il sistema prevederebbe anche un esame scritto e orale.

Per approfondimenti: leggi l’articolo Riconoscimento dell’Osteopatia in Italia: obiettivo norma UNI