Nato circa tre anni fa a La Spezia su bambini prevalentemente neurologici, il progetto della Clinica Osteopatica Pediatrica, voluto dall’osteopata Guglielmo Donniaquio, è ad oggi presente anche a Genova e in Puglia, grazie al lavoro di Roberto Bellantuono. Prossimamente saranno inaugurate una sede di Torino ed una di Imperia. “Il mio obiettivo è Roma – ci confida Donniaquio – per cui a breve sarà istituita un’associazione Osteopatia per Bambini il cui statuto prevede una componente operativa, una amministrativa e una di ricerca”.

Scopo del progetto, quello di dimostrare che l’osteopatia può operare positivamente anche sull’aspetto cognitivo oltre che su quello osteomuscolare proponendosi, inoltre, di poter operare in condizione di équipe senza che il rapporto terapeutico, tradizionalmente individuale, ne venisse sminuito. E’ da questo inizio che l’idea della Clinica Pediatrica Osteopatica si è evoluta conquistando nuovi interessi e nuove realtà locative.

“Abbiamo iniziato il progetto a La Spezia con amici, prima di tutto – dice Donniaquio – persone eccezionali nonché osteopati. Il gruppo era formato inizialmente da Andrea Vacchi, Maurizio Filippeschi (osteopata e psicoterapeuta) Michela Foppiano, Francesca Maggio e Giovanna Farina. In un secondo tempo sono entrati a far parte del gruppo Maurizio Lozia e Elisa Javarone, un aiuto incredibile, e anche Tiziana Salustio che ha iniziato con noi a La Spezia venendo da Roma tutti i giovedì”. Si tratta di docenti, allievi del tempo pieno ed ex allievi dell’Istituto Europeo per la Medicina Osteopatica.

Dopo circa un anno con l’aiuto di Giovanna Farina, Francesca Maggio, Maurizio Filippeschi, Maurizio Lozia e con l’ingresso Di Marco Gregory la Clinica è stata aperta a Genova, in piazza Colombo 2/1.



Le Cliniche Pediatriche Osteopatiche ad oggi non godono di alcun sovvenzionamento, se non “dell’impegno gratuito delle persone speciali che vivono con me il progetto – sottolinea Donniaquio – che va avanti e grazie al quale in un anno è stato possibile offrire un aiuto importante a tanti bambini: ben 150 a Genova, trattati da settembre 2010 a settembre 2011 e circa 240 a La Spezia nello stesso periodo”.

Cresciuto sia numericamente che tecnicamente, il gruppo di partenza vede tra gli altri partecipanti anche Marco Gregory detto Chi, Diego Lanaro, Roberto Burlando, Elisabetta Coatti, Ottavia Melluso. “Lavoriamo e costruiamo la nostra formazione – ha detto Donniaquio – e la cosa di cui andiamo sicuramente più fieri è la nostra crescita emotiva e personale che ci porta a condividere maggiormente il nostro ruolo e la nostra direzione di ricerca”.
E proprio nell’ambito della ricerca l’anno scorso la I.E.M.O. ha organizzato un Master Pediatrico (dalla Biomeccanica alla Biodinamica), che sarà riproposto in futuro, dal quale peraltro nasce la formazione personale e la fondazione di nuove cliniche, come per esempio quella nata nell’ambito del progetto pugliese di Bellantuono.

Dialogo tra Osteopatia e Medicina

Diversi i nomi di medici che collaborano al progetto. A Genova, per esempio, collaborano alla Clinica specialisti in svariati campi, come per esempio dott. Marrè, Ortopedico del Gaslini, e Ginecologi. “Il nostro obiettivo – confida il promotore del progetto Guglielmo Donniaquio – è quello di fare ricerca sui rapporti possibili tra movimenti fetali e la quantità di liquido amniotico con lo sviluppo di malattia neurologica, (pediatria prenatale). Sottolineo però che a Genova lavoriamo gomito a gomito con la dott.ssa Mara Lupi, massima esperta nel campo dei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo e Counselor. A La Spezia, invece, con la dott.ssa Adriana Formica, Omeopata Pediatrico”.

Scopo del progetto è infatti quello di operare con l’obiettivo della salute del bambino tout court. Si include anche l’età prenatale e quindi una diagnosi sulla salute del bimbo prima della nascita, lavorando dunque,  per la salute della gestante. “Il lavoro – spiega l’osteopata Donniaquio – viene svolto utilizzando una cartella clinica codificata che consente di sviluppare un controllo costante sui segni del paziente e sull’opera dell’osteopata”. La raccolta dei dati e la loro elaborazione è volta ad includere attraverso l’esperienza dell’evidenza, all’interno quindi dei confini della scientificità, l’opera osteopatica, troppo spesso artigianale.

Ponte di coniugazione tra medicina e osteopatia. Questo è possibile – secondo i promotori del progetto – perché il lavoro si propone di sviluppare al massimo la salute nel campo pediatrico e scientificizzare l’operato dell’osteopata attraverso una condotta meno individuale ed empirica, a favore di una condotta ripetibile oggettivabile e pragmatica. Questa visione permette di creare la Clinica Pediatrica, intesa anche come centro di aggregazione delle varie figure professionali (mediche e non) per l’interesse della salute del bambino.

“La medicina osteopatica in ambito pediatrico può essere il volano per questa spinta nella direzione del dialogo tra figure tradizionali e figure emergenti – spiega Guglielmo Donniaquio – vero punto di coniugazione nel il territorio tra le cliniche, sia esse osteopatiche sia appartenenti al servizio sanitario, e tra singoli professionisti. Attraverso il dialogo tra le figure del servizio sanitario e le cliniche osteopatiche sviluppiamo scienza e un servizio fruibile per qualsiasi ceto sociale”.