Osteopatia volontaria a servizio dei “più deboli”, dei neonati, dei bambini con disabilità e problemi neurologici e per le donne in gravidanza. E’ questo il principio alla base della Clinica osteopatica per genitori & bambini pensata e voluta dall’osteopata Roberto Bellantuono che, con l’aiuto di 10 collaboratori tra cui l’osteopata Luciana De Rosa osteopati e gli studenti al 5° e 6° anno della scuola A.T. Still di Bari, ha dato il via ad un progetto di osteopatia da applicare su base volontaria in ambito pediatrico, ginecologico e delle disabilità, al momento operativo in Puglia nelle città di Castellana, Capurso e Martina Franca.

A spiegare a Tuttosteopatia.it il progetto e le sue finalità, lo stesso osteopata Roberto Bellantuono.

Com’è nata l’idea della Clinica osteopatica per genitori e bambini?
L’idea nasce il 17 luglio 2009 dopo aver terminato il mio stage di una settimana nella clinica della Dott.ssa Viola M. Frymann, l’Osteopatich Center for Children and Families (San Diego California). Una importantissima “guida spirituale” in questo percorso è stata Guglielmo Donniaquio, mio docente nel master di Osteopatia Pediatrica nonché promotore di queste Cliniche osteopatiche a servizio dei bambini.  Due anni dopo, il 15 Settembre 2011 il progetto ha preso il via concretamente con il lavoro di diffusione e di terapia osteopatica che servirà ad aiutare un gran numero di individui, e col tempo, a far conoscere sempre più l’Osteopatia in ambito pediatrico, ginecologico e delle disabilità. Insieme all’osteopata Luciana De Rosa e ad altri collaboratori, abbiamo iniziato dedicando il nostro tempo e i nostri cuori in un giorno della settimana a Castellana Grotte (Bari). Questo giorno viene appunto chiamato “Clinica Osteopatica per Bambini & Genitori”.

Quali sono i luoghi in cui si svolge la vostra attività?
A Castellana lavoriamo il martedì presso il centro psicopedagogico Chicco di Senape della Pediatra Mazzara che dall’alto della sua esperienza in campo pediatrico ed omeopatico, ha supportato sin dall’inizio questo progetto, il giovedì siamo a Capurso (Bari) nello studio privato dell’osteopata De Rosa e da sabato prossimo saremo anche a Martina Franca (Taranto) presso il Circolo Salvador Allende “Arcallegra” che ha richiesto la nostra presenza. Quindi, con orgoglio possiamo confermare che il nostro operato di diffusione e terapia osteopatica sta avendo molti riscontri, oltre ad avere già dei piccoli risultati, soprattutto per quanto riguarda  disabilità.

Chi può usufruire dei trattamenti osteopatici?
La “Clinica osteopatica per genitori & bambini” si rivolge esclusivamente ai neonati, alle donne in gravidanza, ai nati prematuri e bambini con problemi neurologici. Il lavoro non prevede retribuzioni per gli operatori, ma solo un contributo di solidarietà pari a 10 euro, che viene pattuito in base alla periodicità degli interventi da compiere.



Qual’è il bilancio di questi primi due mesi di vita del progetto e quali le prospettive future?
Assolutamente positivo se considera che siamo partiti a Castellana con 7 bambini e oggi ne abbiamo 30. Le richieste aumentano, così come aumenta la fiducia da parte dei genitori dei piccoli, in virtù dei buoni risultati ottenuti con l’Osteopatia. Il mio auspicio è quello di riuscire a coinvolgere altri osteopati che siano disposti a collaborare con noi al progetto.

A chi si rivolge la “Clinica Osteopatica”:

Neonati

Durante il trattamento di un infante o di un bambino, i dettagli della gravidanza e nascita sono importanti per l’osteopata e possono dare valide indicazioni sull’origine dei vari sintomi. Poiché molti problemi derivanti da un trauma iniziale sono trattabili, se solo ogni bambino avesse un incontro con un osteopata, molte difficoltà potrebbero essere eliminate prima di radicarsi. Questo è uno dei motivi che mi ha spinto a realizzare una Clinica Osteopatica per bambini (e genitori), dove la professionalità e l’umanità dell’osteopata sarà a disposizione dei neonati per ripristinare quelle “lesioni”, tensioni, originate dal parto (a prescindere dal tipo di parto). Dopo aver effettuato una anamnesi che riguarderà l’intera gravidanza, il parto e i giorni successivi allo stesso, si eseguono trattamenti che possono anche essere collettivi (3/4 lettini osteopatici e a volte 2 o più operatori che lavorano su un cliente). Sarà, dunque importante che i bimbi siano accompagnati dalla mamma, per quanto possibile, oltre che dall’intera famiglia. Qualora venga ritenuto necessario, contemporaneamente al trattamento del bimbo, gli osteopati potranno decidere (per  motivi biologici, seguendo dei criteri logici) di trattare la mamma (e/o altri membri della famiglia, lì presenti).
Il trattamento non sarà unico e fine a se stesso ma sarà un primo passo per conoscere l’Osteopatia e per accompagnare il neonato durante le sue tappe più importanti: 1°/2°/3° mese, 6° mese, 9° mese, 12° mese circa (sviluppo della deambulazione).

Donne in gravidanza

I trattamenti dopo il terzo mese e fino al termine della gravidanza, possono aiutare le future mamme a rilassare il bacino, quindi ridurre le lombalgie, i disturbi di stitichezza, di nausee. Dopo 2/3 sedute ravvicinate bisogna seguire la gravidanza una volta al mese, lavorando sia per preparare la strada che il feto percorrerà fino alla nascita, ma anche per aiutare il feto ad essere sempre “in forma”  durante gli ultimi 6 mesi. Risulterà possibile, qualora fosse necessario, attuare trattamenti che stimolano i processi fisiologici per la produzione endogena dell’ossitocina (ormone delle contrazioni uterine), negli ultimi giorni e/o addirittura nelle ultime ore, facilitando così il travaglio.

Nati pretermine

Da anni in Italia l’A.I.O.T. di Pescara sperimenta all’interno dei reparti ospedalieri di neonatologia l’osteopatia BIODINAMICA per migliorare la durata di degenza (LOS) dei nati pre-termine.

Oggi sono molte le testimonianze di famiglie che affidano i bimbi prematuri alle cure dolci dell’osteopatia, un aiuto molto efficace per accompagnare le cure mediche e fisiokinesiterapiche già in uso da tempo.

Bambini con problemi neurologici

L’Osteopatia non ha la pretesa di ripristinare completamente un danno cerebrale del neonato o del bambino, ma sicuramente interviene nella ripresa di alcune funzioni fisiche e fisiologiche importanti per dare a questi individui la possibilità di migliorare, se pur di poco, la loro quotidianità. Nel quadro neonatale rientrano: Paralisi cerebrale (quadri di Atetosi, Atassia, Distonia, Misti) Diplegia spastica, Emiplegia spastica, Quadriplegia spastica, Ritardo mentale, Epilessia, Cefaloematomi, Paralisi di Erb, Contusioni scalpo/faccia.
In questo contesto, vengono prese in considerazione anche tutte le problematiche di ritardo dell’apprendimento, ben note ormai in ambito scolastico.