Non si fa attendere la risposta del network ICOM, condiviso anche dalla fesios, al comunicato diffuso dall’AISO-Associazione Italiana Scuole di Osteopatia, riguardo le equipollenze del titolo estero in osteopatia, vivamente sconsigliate da quest’ultima (leggi l’articolo relativo).

Di parere opposto si dichiara infatti il network ICOM, che formato dagli Istituti EIOM, SIOTEMA, TCIO ha già da alcuni anni investito in tal senso aprendo delle sedi formative e cliniche presso alcuni Paesi Esteri, ove l’Osteopatia è già riconosciuta come Professione sanitaria “dando così la possibilità ai suoi futuri studenti – si legge nel comunicato stampa diffuso dal network – di potersi formare in linea con i dettami della Legge sia Italiana che Europea e accedere ad un riconoscimento professionale anche in Italia, oltre che negli altri Paesi Europei ed Extra Europei, senza rischiare di incorrere in eventuali debiti formativi da parte della Conferenza dei Servizi”.

Riguardo il tema dell’equipollenza, ad oggi tanto discusso, la nota stampa recita quanto segue: «Coloro in possesso del solo titolo D.O. (Diploma In Osteopatia), rilasciato a studenti aventi solo il Diploma di Scuola Superiore, hanno conseguito un apprendimento definito NON FORMALE, NON NORMATO, NON OBBLIGATORIO e soprattutto realizzato al di fuori del sistema di istruzione riconosciuto per i quali vi sarà un riconoscimento di massimo 12 crediti non formali a fronte di un minimo di 180 Crediti Formativi Universitari (CFU) necessari per poter conseguire l’equipollenza diretta. Va da sé che risulta molto difficile accettare e comprendere coloro che, serenamente, ancora difendono e propongono questa tipologia di formazione con rilascio di un DIPLOMA quando si è stabilito come sia necessaria una Laurea Italiana o Laurea equipollente. A differenza di questi, coloro in possesso di un Titolo Accademico Universitario conseguito necessariamente presso una Università Straniera ove la Professione è già riconosciuta, potranno ambire al riconoscimento diretto del loro titolo qualora il corso risulti uguale o superiore rispetto all’omologo istituito sul territorio Italiano».



E’ possibile leggere il comunicato stampa integrale diffuso da network ICOM a questo link.