Sono 10mila i neonati sottoposti a valutazione osteopatica negli ultimi 18 anni nel reparto di Pediatria e Neonatologia del Presidio di Carate Brianza, dove sin dal 1998 si ricorre all’Osteopatia grazie alla collaborazione dell’osteopata Iliana Biagiotti.

Dal 2012 al 2015 il centro di Carate ha strettamente collaborato con l’Università Tedesca di Osteopatia creando un interessante network con Berlino e aprendo un ambulatorio dedicato a studenti e tutor dell’Università tedesca. È qui che nasce infatti il primo ambulatorio di osteopatia neonatale, “permettendo in moltissimi casi – spiega il responsabile scientifico e coordinatore della Pediatria e Neonatologia di Carate Brianza, dott. Andrea Sterpa, nell’ambito del Convegno ‘Incontri in Ospedale’ tenutosi il 3 novembre a Monza – di restaurare l’armoniosa correlazione tra struttura e funzione determinando un miglioramento strutturale facilmente obiettivabile. Si tratta di cure individualizzate e orientate al miglioramento dello sviluppo psicomotorio dei neonati nell’ottica di una CARE sempre più attenta al benessere del neonato e della coppia madre-bambino. In questa occasione abbiamo festeggiato la maggiore età del nostro centro (18 anni) che continua la sua opera con sempre nuove prospettive per la salute di madre e bambino”.

Che l’Osteopatia sia uno strumento valido ed efficace in ambito pediatrico non è una novità. Sono molte le esperienze anche in ambito clinico a conferma della sua efficacia per esempio sulla riduzione del dolore e della degenza in ospedale, come dimostrato dallo studio prospettico Approccio osteopatico in un Reparto di Neurochirurgia condotto al Meyer di Firenze, e in generale come confermano le numerose collaborazioni osteopatiche in moltissimi ospedali italiani.

L’Osteopatia si occupa principalmente dei problemi strutturali e meccanici del corpo umano, in ogni fascia di età: dalla vita intrauterina alla fase neonatale, questa disciplina offre una varietà di trattamenti non invasivi, efficaci anche nei traumi da parto e in alcuni problemi pediatrici mirando al ripristino della fisiologia. “Tutte quelle condizioni che aumentano la durata e l’intensità delle pressioni esercitate sul neonato durante il parto, rafforzano il trauma strutturale – si legge in una nota stampa diffusa dagli organizzatori dell’appuntamento ‘Incontri in Ospedale’ -; l’azione del travaglio sulla testa del neonato è modellante e le lesioni più nette vengono dalle pressioni più durature e la disfunzione somatica può essere localizzata a livello cranico, pelvico o dell’apparato mio-fascio-scheletrico”.



L’incontro con i medici del territorio a cura della Pediatria e Neonatologia di Carate Brianza è stata un’occasione importante per parlare non solo dell’efficacia dell’osteopatia neonatale nei traumi da parto e in alcuni problemi pediatrici, ma anche di altri argomenti d’attualità, tra cui l’allattamento al seno e suoi tanti benefici per bambini e mamme di cui hanno parlato la dott.ssa Leveni e la dott.ssa Maninchedda, rispettivamente di Ostetricia e Nonatologia di Carate Brianza, dove il 94 per cento delle neo mamme – rispetto alla totalità dei nati all’anno, cioè di 1850 –  escono dall’ospedale allattando al seno. In particolare su 140 mamme oggetto di studio e seguite  fino al 6 mese, 108 (72,9 per cento) hanno allattato esclusivamente e 32 (21,6 per cento) misto.

“L’allattamento al seno – spiega il dott. Andrea Sterpa – è un comportamento naturale e salutare per cui dobbiamo farci carico di promuoverlo informando la madre dei benefici per sé e per il suo bambino. Allattare è infatti un aspetto che non riguarda solo la sfera intima della mamma ma anche gli operatori sanitari, gli infermieri, i consulenti d’allattamento e i pediatri, i quali potranno sostenere e consigliare la donna in base alle loro specifiche competenze. A Carate siamo molto attenti a queste problematiche ed abbiamo instaurato un ottimo rapporto dipartimentale nel nostro ospedale che ci ha portato a risultati più che incoraggianti”.

Nel reparto di Pediatria e Neonatologia del Presidio di Carate Brianza è stato avviato uno studio volto a monitorare l’avvio dell’allattamento nel corso della degenza allo scopo di migliorare l’assistenza fornita alle neo mamme e ai loro bambini.

L’attaccamento precoce al seno della mamma risulta essere più frequente a seguito di parti eutocici, ossia fisiologici (nelll’87,7 per cento dei casi); il 5 per cento con taglio cesareo e il 61,5 per cento con parto distocico.