A seguito della discussione che sta avvenendo in Parlamento per il riconoscimento dell’osteopatia come professione sanitaria, la migliore risposta per chi ha ancora dubbi è stato il convegno del  9, 10 e 11 giugno all’interno dell’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze dal titolo “Osteopatia in ambito ospedaliero – Esperienza clinica e ricerca scientifica”.

Sono state presentate una decina di esperienze di osteopati in ospedale solo in ambito pediatrico (Maggiori info sull’osteopatia in ospedale:  http://www.tuttosteopatia.it/supporto/osteopatia-in-ospedale/ da cui si evince inequivocabilmente che l’osteopatia non solo è una professione sanitaria ma è abbondantemente integrata con successo nel sistema.

Per cui al legislatore e agli scettici non resta che prendere atto di una realtà già affermata.
A conferma di ciò, l’intervento della Presidente del ROI Paola Sciomachen, con la relazione dal titolo “L’osteopatia all’interno del nuovo concetto di salute”.

L’esperienza più significativa per ciò che riguarda la pediatria è certamente quella nel Meyer, considerato come uno tra i migliori ospedali italiani.

La storia dell’osteopatia al Meyer inizia 8 anni fa quando Tommaso Ferroni conosce il dottor Genitori e da lì in poi è un crescendo fino ai giorni nostri in cui sono ben 11 gli osteopati che collaborano stabilmente al Meyer, a cui si aggiungono gli allievi della scuola triennale di osteopatia pediatrica più i partecipanti al corso di osteopatia e neuroscienze.



L’esperienza dell’osteopatia al Meyer è stata raccontata dal direttore Zanobini, dal dottor Genitori e dalle relazioni di Florinda Fracchiolla, Guglielmo Donniaquio e ovviamente di Tommaso Ferroni.

Ma la presenza dell’osteopatia negli ospedali italiani è ricca e articolata:
Francesco Cerritelli coordina un progetto “NE-O project” in ben 13 ospedali italiani  che porta avanti una ricerca scientifica multicentrica sui prematuri;
Matteo Brasca con “il trattamento osteopatico nei neonati prematuri: esperienza presso l’ospedale “Filippo Del Ponte” di  Varese;
Sala Raffaella con il suo itervento “Esperienza clinica in Week Hospital presso AOU ‘Meyer’ di Firenze su un modello di osservazione palpatoria”;
Silvia Cosmai all’ospedale dei Bambini Vittore Buzzi di Milano;
Marco Petracca con “L’esperienza clinica della TIN e e dell’ambulatorio di osteopatia neonatale e pediatrica presso l’ospedale San Pietro Fatebenefratelli di  Roma: uno studio descrittivo“;
Francesco Roncaglio “Osteopatia in ambito ospedaliero: TIN e ambulatorio combinato di follow up. Esperienza clinica e ricerca scientifica presso “Spedali civili” di Brescia”;
Caterina Mor “Esperienza di neonatologia a Brescia (TIN e nido) all’ ASST “Spedali civili” di Brescia e ricerca scientifica”;
Franchini Barbara “Osteopatia pediatrica presso il Presidio Ospedaliero di Vimercate: un approccio multidisciplinare per la cura del bambino”.

Questo convegno è stato molto interessante soprattutto per le relazioni dei medici che collaborano con il mondo osteopatico o che sono affini ad esso.

Sconvolgente, come al solito, l’intervento del dottor Burgio, “Epigenetica e plasticità del neurosviluppo” che consiglio a tutti gli osteopati di ascoltare e studiare: servirebbe soprattutto a tutti i medici e terapeuti in generale ma, nel frattempo, è indispensabile che tutti noi osteopati ci occupiamo di epigenetica e microbioma intestinale per poter aiutare veramente i nostri pazienti e perché i principi sono quelli anticipati da Still un secolo fa e che, se vivesse oggi, farebbe suoi.

Di altissimo livello l’intervento “La motilità spontanea del neonato” del dottor Ferrari Fabrizio, uno dei più grandi ricercatori al mondo sul tema.

Interessantissimo l’approccio del dottor Marco Romagnoli“Osteopatia e medicina specialistica: otorinolaringoiatria” – all’ambito otorinolaringoiatra con tutte le correlazioni con il mondo osteopatico che ha maturato grazie alla collaborazione in atto con il Soma.

Stimolante anche l’intervento “La gestione ventilatoria del neonato pretermine con distress respiratorio” del dottor Lista che ha raccontato la sua esperienza e la sua collaborazione con Andrea Manzotti (che ha coordinato il convegno insieme a Ferroni) all’interno del Buzzi di Milano.

Buona l’apertura del dottor Boccaccino direttore del centro di Misurina che per la prima volta si avvicinava al mondo dell’osteopatia con grande curiosità.

Come si conviene, è stato premiato il lavoro di tesi di Paolo Cucchetti, assieme a  Matteo Brasca  dal titolo “Studio randomizzato controllato sugli effetti del trattamento manipolativo osteopatico (OMT) nei neonati pretermine. Relazioni ed effetti sul sistema nervoso, respiratorio e gastrointestinale.”