Cari amici e colleghi,

quella di venerdì certamente sarà annoverata tra le giornate storiche dell’osteopatia italiana. Il cambio di presidente e della compagine del direttivo della più importante associazione degli osteopati italiani coinvolge le decisioni della politica della nostra professione, a prescindere dal fatto di essere soci o no del ROI.

Come avrete certamente letto nell’articolo pubblicato nell’area pubblica, con il 70% dei voti, il nuovo presidente eletto è Paola Schiomachen, il che dimostra che l’assemblea si è espressa nettamente per il cambiamento.

Il consiglio direttivo riunitosi alla fine dell’assemblea ha assegnato anche le altre cariche nominando Mauro Longobardi vice presidente, Chiara Arienti segretaria, Marco Petarcca tesoriere e Davide Granchelli referente per la commissione didattica. Non sono ancora state assegnate deleghe agli altri consiglieri, che vi ricordo sono: Valentina Carlile, Mauro Polverino e Dario Modestini.

Da questa assemblea come professione usciamo più forti che mai, e questo certamente anche grazie al consiglio direttivo uscente che ha permesso che l’assemblea si svolgesse con equilibrio e correttezza mettendosi immediatamente a disposizione del consiglio direttivo entrante e offrendo la massima collaborazione.



Una nota di merito alle segretarie che nonostante sapessero di essere inevitabilmente alla fine della loro collaborazione con l’associazione, hanno svolto un lavoro faticoso e correttissimo, stessa cosa dicasi degli avvocati che hanno condotto l’assemblea, e che certamente in questa occasione si sono dimostrati imparziali ed equilibrati.

L’aspetto più interessante di queste elezioni possiamo dire che siano stati i mesi che le hanno precedute, dove la contrapposizione di due gruppi distinti ha generato un dibattito costruttivo e ricco di spunti che il nuovo consiglio direttivo non potrà non tenere in grande considerazione. Nell’ambito del dibattito generatosi, al di là degli inediti incontri pre elettorali svoltisi nelle varie Regioni italiane, non possiamo non annoverare il contributo dato dalla rete e in particolare dal gruppo facebook La Voce dell’Osteopatia coordinato da Gianluca Ceino e Gaspare Sanfilippo, che si è rivelato un campo di confronto neutrale dei due schieramenti.

Colgo l’occasione per fare un ringraziamento di cuore a Dado Rossi, anche a nome di tutti gli osteopati, che è stato il presidente del ROI per 15 anni durante i quali, nonostante qualche inevitabile errore compiuto data la durata estesa della carica, mi preme sottolineare i grandi meriti che la sua presidenza ha avuto, primo fra tutti quello di mantenere unita la stragrande maggioranza dell’osteopatia italiana sia attraverso il ROI e Csdo e di avere un solo referente per la politica italiana, consentendo – anche in futuro – di consolidare un’unione importante che ci differenzia, ad esempio, da quello che è successo in Francia, dove la spaccatura delle varie sigle ha avuto un costo altissimo.

Un ringraziamento personale va’ invece ad Iginio Furlan che da grande amico di Rossi lo ha promosso e difeso come un leone, e con cui in questi mesi, prevalentemente nelle pagine de La Voce dell’Osteopatia, mi sono confrontato con affetto e stima reciproca. Tuttavia, siccome non ho avuto modo di replicare alla sua ultima osservazione nei miei confronti, approfitto ora per ricordargli che la lingua italiana permette tante interpretazioni e sfaccettature e che il significato delle parole non può essere compreso al di fuori del contesto in cui è scritto per cui lo invito a rivedere le righe più in basso del vocabolario alla voce “mercimonio”.

A beneficio del consiglio direttivo, di seguito alcune delle proposte più interessanti raccolte in questi mesi:

  • rendere congrua la cifra annuale di iscrizione dell’associazione rispetto ai servizi realmente offerti;
  • massima trasparenza nella gestione delle risorse dell’associazione;
  • riduzione dei costi di gestione degli organi istituzionali che in questi anni hanno inciso su più del 50% del bilancio;
  • istituire una piattaforma di teleconferenze che consentirà di fare la maggior parte delle riunioni del consiglio direttivo e del collegio dei probiviri in rete abbassando i costi dei gettoni di presenza che così potranno essere conteggiati per ore e l’abbattimento dei rimborsi spese, compresi pranzi e cene.
  • inclusione dell’assicurazione professionale nel costo della tessera;
  • informazione costante e dettagliata di tutte le attività svolte;
  • almeno due corsi all’anno di aggiornamento organizzati a spese del registro;
  • un ufficio legale che non sia solo al servizio e a difesa del presidente e del consiglio direttivo ma di tutti i soci;
  • un ufficio stampa che si preoccupi di coordinare l’informazione di tutti i soci e che promuova l’osteopatia su tutti i media;
  • revisione totale dello statuto recuperando le numerose contraddizioni e gli errori procedurali;
  • istituire un corso di formazione dei probiviri che, dovendo spesso compiere un lavoro delicato, devono avere gli strumenti adatti per poterlo fare al meglio.

Ultimo punto, ma non certo meno importante, quello di ricordarsi che il mandato ricevuto dall’assemblea è di indirizzare tutti gli sforzi per far si che l’osteopatia diventi una professione sanitaria di primo livello.

Buon lavoro.