Gli osteopati sono specializzati nel trattamento di infortuni da sport.
I due seguenti esempi illustrano l’abilità dell’osteopata non solo di trattare i problemi muscolo-scheletrici “difficili”, ma anche di capire, diagnosticare e trattare il corpo nel suo insieme. Queste caratteristiche possono fare tutta la differenza nella guarigione e nel fare ritornare le persone in forma.
Esempi:
- Un uomo sulla cinquantina, corridore professionista, ha presentato un ricorrente dolore al polpaccio nella gamba destra. Dopo essere stato visitato da molti terapeuti, ha consultato un osteopata rintracciando l’origine del problema nel cambio di lavoro avvenuto due anni prima, scoprendo la causa del suo malessere, ovvero lo stare in piedi per molto tempo. Un esame ha in effetti rivelato la sua tendenza a stare in piedi con la gamba destra leggermente piegata, determinando così il progressivo accorciamento del muscolo del polpaccio destro. L’osteopatia gli ha permesso di stare in piedi in modo più simmetrico, in modo da ridurre la tensione sul polpaccio in esame, prescrivendogli inoltre un esercizio mirato di stretching che lo ha condotto alla guarigione rapida dal dolore.
- Una donna di quarant’anni, tennista, era affetta da forte “gomito del tennista” da sei mesi. Era preoccupata per l’acutizzarsi del dolore e anche perché, in molti casi simili, molte persone hanno dovuto smettere di fare sport. Il suo osteopata ha scoperto la bassissima rotazione della sua colonna spinale e anche la tensione dei muscoli delle spalle. Sostanziali miglioramenti sono stati determinati dai trattamenti al gomito ed al collo (da dove aumenta la fornitura del nervo al gomito). Con il trattamento osteopatico la mobilità della sua spalla e della parte alta della schiena è aumentata in modo sostanziale.
Una vita da sportivi: linee guida
Se state iniziando una nuova attività sportiva, che sia l’aerobica oppure il calcio, chiedete consiglio ad un istruttore, ad un allenatore, oppure ad un maestro. Potrete in seguito pianificare il vostro programma in modo da svilupparlo parallelamente all’abilità e alla resistenza del vostro corpo.
Assicuratevi di “riscaldarvi” (e di fare stretching) prima e dopo l’attività sportiva. Questo spesso non viene fatto in modo corretto. Se non siete sicuri, chiedete ad un esperto! Se sentite dolore ma non siete sicuri della sua gravità, chiedete urgentemente un consiglio medico.
Altrimenti ricordatevi la parola PRICAD (importante in modo particolare per dolori al braccio ed alla gamba):
Prevenzione (perché è sempre meglio evitare di farsi male preparandosi in modo adeguato)
Riposo (per evitare ulteriori danni)
Ice (ghiaccio) sulla parte dolorante
Comprimere l’area (in modo da minimizzare il gonfiore)
Alzare la parte dolorante (se è un arto) in modo da evitare il “drenaggio”
Diagnosi (è molto più facile sapere cosa fare con la parte dolorante se capite quale danno sia avvenuto)
Gli sportivi si rivolgono all’osteopata per svariati dolori, stiramenti e altri motivi che includono:
– dolore nella zona lombare;
– danni ai muscoli e ai legamenti;
– dolore al ginocchio;
– danni alla spalla, al gomito e al polso;
– disturbi al piede e alla caviglia
Disturbi funzionali
– ridotta flessibilità delle articolazioni (es. un golfista che non riesce più a ruotare bene come un tempo);
– limitazioni meccaniche (es. un ginnasta che sta iniziando a trovare sempre più difficoltà nel fare la spaccata).
Danni da sfruttamento (usura)
– gomito del tennista e del golf;
– ginocchio del saltatore;
– tendosinovite e tendinite.
Andare dall’osteopata
La prima volta che andrete allo studio dell’osteopata, egli vi chiederà nei dettagli la vostra storia (inclusi dettagli medici generici). Vi verrà solitamente chiesto di spogliarvi in parte in modo da riuscire a fare un esame dettagliato sia funzionale che strutturale. Questo includerà una valutazione statica ed un semplice test della mobilità per verificare in che modo il vostro corpo si relaziona meccanicamente al vostro disturbo. Probabilmente a questo punto l’osteopata focalizzerà l’attenzione sulla regione che sembra causare il problema. A quel punto, possono essere eseguiti esami clinici (tipo test neurologici e cardiovascolari).