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Osteopatia in Ospedale

Osteopatia e ospedale pediatrico Bambin Gesù Fisiatria

di

L’esperienza nel reparto di Fisiatria dell’ospedale “Banbin Gesù” presidio di Palidoro (Roma) da parte dell’osteopata Pietro La viola con le dott.sse Silvana Boscarino e Valentina Savoia ha dato luogo ad un lavoro intitolato Cifosi rigida idiopatica adolescenziale: il ruolo della fascia presentato a Roma, a giugno 2010, nell’ambito del Congresso nazionale di Osteopatia “La medicina incontra l’osteopatia: verso una medicina sistemica”.

Abstract dello studio

Introduzione
Da sei anni esiste nel Servizio di Fisiatria dell’OBG di Palidoro una collaborazione fra Medico Fisiatra ed osteopata nella diagnosi e trattamento nelle turbe del sistema posturale. In un precedente lavoro abbiamo riferito come, al riesame della casistica dei neonati arrivati alla nostra osservazione con diagnosi di “torcicollo”, avessimo trovato una disfunzione craniale all’origine della turba posturale per lo più non associata a lesioni dello SCM. Successivamente, rivedendo le cartelle cliniche di 448 pazienti di età compresa fra 4 e 18 anni, dimessi dal DH Fisiatrico nell’anno 2008 con diagnosi di atteggiamento scoliotico, abbiamo rilevato anche in questi una alta incidenza di disfunzione craniale all’esame clinico osteopatico (75%).

Scopo del lavoro
Nel presente lavoro abbiamo riesaminato un gruppo di cifosi rigide non osteocondritiche, con l’intento di valutare se anche nella genesi della cifosi rigida posturale si possano riconoscere eventi traumatici somatici (disfunzione craniale). Il secondo proposito del lavoro è stato di verificare se nei casi esaminati di cifosi rigida posturale si potesse riconoscere un’alterazione o tendenza caratteriale comune, considerabile come trauma emozionale, e se il sistema fasciale potesse essere considerato il trasduttore di entrambi gli eventi traumatici, somaticoedemozionale.

Materiali e metodi
Una popolazione di 15 adolescenti, di età compresa fra 12 e 18 anni, è stata selezionata random fra i pazienti affluiti al Servizio di Fisiatria nel periodo 2008-2009. Il criterio di inclusione prevedeva che la diagnosi clinica di dimissione fosse cifosi. Il criterio di esclusione prevedeva che la diagnosi fosse m. di Scheuermann o cifosi congenita o secondaria. Tutti i pazienti avevano percorso un iter diagnostico comprensivo di anamnesi e obiettività clinica da parte del Medico Fisiatra e dell’Osteopata. Erano stati eseguiti esami RX che prevedevano l’esame del rachide in toto sotto carico in due proiezioni, l’esame in proiezione trans orale e in massima flessione per il rachide cervicale, la proiezione assiale per il cranio. Prima dell’inserimento in trattamento osteopatico è stata eseguita una analisi bioenergetica secondo Lowen, annotando contratture di particolari segmenti corporei; inoltre un’analisi psicosomatica è stata eseguita in doppio cieco dal Medico Fisiatra e dallo Psicologo, che hanno somministrato rispettivamente il Test caratteriale TC40 di Requena e il CBCL Test.



Risultati
L’analisi delle contratture segmentali secondo Lowen ha mostrato in tutti i soggetti una rigidità del diaframma ed un blocco della muscolatura sottoccipitale; l’atteggiamento del collo era protruso o incassato. I morfotipi vedevano prevalere i longilinei astenici o i brevilinei tarchiati. Nel complesso si notava una prevalenza di carattere schizoide e orale. L’esame Rx eseguito neipazienti con cifosi mostrava cuneizzazione metamerica in 6 casi, meglio studiati con esami di Risonanza Magnetica. Il test di Requena ha mostrato prevalenza caratteri yin come dominanti nelle triadi, prevalenza tay yin metallo come carattere dominante, forte presenza dell’elemento metallo, forte presenza dei caratteri shao yin e jue yin nel tema.
Il CBCL test ha dimostrato che il tratto caratteriale comune nelle cifosi rigide posturali esaminate era una tendenza alla interiorizzazione con note ansioso depressive. I pazienti sono stati sottoposti a trattamento osteopatico cranio-sacrale per un numero medio di sedute di 6 (tra 4 e10 sedute), 1 al mese). I pazienti erano 9 di sesso maschile e 6 di sesso femminile, per un totale di 15 pazienti selezionati. Nei pazienti esaminati è stata riscontrata una disfunzione craniale con diaframma in inspirazione e blocco C2-C4 e D5-D9. Le disfunzioni riscontrate sono state: 4 casi di compressione, 7 di strain, 4 casi di lateroflessione. Le caratteristiche comuni a
tutti i pazienti erano sintomi associati quali cefalea, asma bronchiale, allergie di n.d.d., disturbi digestivi. In tutti i pazienti è stato ritrovato un disturbo di tipo emozionale.

Discussione
Il tessuto connettivo connette tutto con tutto senza soluzione dicontinuità, collega l’interno e l’esterno degli organi con l’interno e l’esterno delsistema nervoso. Le forze organizzatrici del corpo si propagano attraverso le catene miofasciali che collegano le quattro sfere principali del nostro corpo (pelvica, addominale, toracica e cranica), agli arti superiori e inferiori. Questo processo facilita la dannosa progressione delle forze gravitazionali, come il processo di un lento deterioramento strutturale al quale è vero similmente dovuta la cuneizzazione metamerica da noi osservata nei casi descritti di cifosi rigida posturale non osteocondritica.

Conclusioni
Nei libri classici di anatomia la fascia viene presentata come un tessuto passivo, una membrana di tessuto connettivo fibroso che copre i muscoli. La fascia è invece l’ente meccanico di coordinazione motoria del corpo, il componente primordiale del sistema muscolo-scheletrico come integratore e trasmettitore di forze; il sistema fasciale è anche il centro di produzione della sostanza intercellulare, grazie alle sue cellule. Man mano che aumenta la necessità meccanica densifica la struttura del collagene, suo principale componente. Questo spiega come le catene miofasciali evolvano adattandosi al vissuto psicomotorio e traumatico: infatti il meccanismo patogenetico della lesione osteopatica prevede inizialmente la densificazione del TC in rapporto allo stress, quindi la disfunzione, il richiamo fasciale e l’alterazione posturale. Anche i traumi emozionali peraltro vengono assorbiti dalle strutture miofasciali: Reich e Lowen hanno dimostrato, attraverso la bioenergetica, come le strutture miofasciali costituiscano una vera corazza in relazione al carattere e agli avvenimenti della prima infanzia. Il riesame del nostro campione di cifosi rigide posturali adolescenziali ha mostrato la presenza di una disfunzione craniale verosimilmente verificatasi durante la vita intrauterina o durante il parto, che si è strutturata durante lo sviluppo per la mediazione del tessuto fasciale.
La concordanza dei dati dell’analisi bioenergetica, del test TC40 e del CBCL test hanno confermato una tendenza caratteriale comune, rappresentata dall’interiorizzazione e da una diatesi ansioso-depressiva strutturata in un segmento diaframmatico particolarmente rigidoecontratto.

 

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