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Osteopatia in Ospedale

Osteopatia e Ospedale Niguarda Cà Granda di Milano Unità Spinale Unipolare

di

L’esperienza nell’Unità Spinale dell’ A.O. Ospedale Niguarda Cà Granda di Milano ha prodotto uno studio preliminare condotto da Chiara Arienti, Silvia Daccò, Alberto Maggiani del Dipartimento di Ricerca, Istituto Superiore di Osteopatia di Milano, e da Tiziana Redaelli dell’Unità Spinale Unipolare, AO Ospedale Niguarda Cà Granda di Milano. Il lavoro dal titolo Il dolore nel paziente con lesione midollare: effetti del trattamento osteopatico e dell’associazione al trattamento farmacologico è stato presentato a Roma, a giugno 2010, nell’ambito del Congresso nazionale di Osteopatia “La medicina incontra l’osteopatia: verso una medicina sistemica”.

Abstract

Studio
Studio sperimentale.

Obiettivo
Valutare gli effetti dell’associazione tra trattamento farmacologico e osteopatico sul dolore cronico in soggetti con lesione spinale (LS).

Metodi
26 pazienti con LS, sono stati reclutati presso l’Unità Spinale Unipolare dell’ A.O. Ospedale Niguarda Cà Granda di Milano e trattati presso il Centro Studi e Ricerca Osteopatica dell’Istituto Superiore di Osteopatia di Milano. I pazienti sono stati suddivisi in tre gruppi: nel gruppo F (farmacologico) i soggetti sono stati trattati solo con terapia farmacologica; nel gruppo FO (farmacologico/osteopatico) inizialmente con trattamento farmacologico e dopo aver raggiunto una fase stabile dimiglioramento, con trattamento osteopatico; nel gruppo O (osteopatico) i pazienti sono stati trattati solo con trattamento osteopatico. Per valutare l’effetto del trattamento sulla percezione del dolore, i pazienti sono stati valutati con una scala numerico verbale validata (scalaVNS) durante il corso dello studio, per un totale di otto valutazioni. I risultati sono stati analizzati utilizzando un’analisi della varianza (ANOVA) a misure ripetute.



Risultati
I soggetti in tutti e tre i gruppi sono andati incontro a un miglioramento significativo nel tempo (p<0,001) nel corso delle prime 12 settimane. L’entità del miglioramento è sovrapponibile tra i tre gruppi (p=0,26). L’analisi dei punteggi VNS ottenuti successivamente a partire dalla tredicesima fino alla ventiquattresima settimana conferma un miglioramento significativo (p<0,001) sulla percezione del dolore: tuttavia in questo caso il gruppo FO mostra un miglioramento significativamente maggiore rispetto ai gruppi F e O (p=0,043e p=0,032 rispettivamente).

Conclusioni
I risultati indicano che il trattamento osteopatico ha un effetto paragonabile a quello farmacologico normalmente utilizzato sulla percezione dolorifica in pazienti con LS.
Il trattamento osteopatico costituisce quindi una scelta potenziale alternativa in pazienti in cui i
farmaci utilizzati (pregabalin o FANS) non siano tollerati o siano controindicati. Sono necessari studi su campioni più estesi per verificare se l’effetto additivo, reso possibile dai meccanismi diversi alla base dell’efficacia delle due strategie, possa risultare utile nel trattamento generale delle LS.

 

 

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