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Osteopatia Pediatrica

Le poppate: che frequenza e quanto devono durare?

di

di Tine Vinther Jerris
Tratto dalla pubblicazione distribuita nel 1993 dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità, con il titolo L’allattamento al seno: come praticarlo con successo, una guida praticaper gli operatori sanitari.
Versione italiana aggiornata al 2000, a cura di Rosalinda Nesticò, IBCLC, traduttrice

L’allattamento senza limiti di tempo, con poppate frequenti sia di giorno che di notte, favorisce una adeguata produzione di latte materno e previene l’insorgenza di molti problemi.
La maggioranza dei bambini allattati al seno hanno bisogno di poppare più frequentemente di quelli alimentati col biberon e cercano il seno anche durante la notte, mentre alcuni (non tutti) dei bambini nutriti artificialmente dormono tutta la notte anche in tenera età. Dato che il latte materno è digerito più facilmente e rapidamente dei surrogati il bambino allattato al seno spesso ha fame prima.
I bambini allattati al seno variano molto fra di loro: possono voler poppare 8–12 o più volte oppure solamente 6–8 volte nelle ventiquattr’ore. Alcuni poppano velocemente, altri ci mettono di più. Alcuni poppano a scatti, riposandosi fra suzioni ma tenendo sempre in bocca il capezzolo, altri in maniera costante, senza pause. Alcuni si accontentano di una sola mammella, altri le vogliono entrambe.
Inoltre il comportamento di ciascun bambino cambia in risposta a cambiamenti nella composizione e nella quantità del latte materno.

Il primo latte, all’inizio della poppata, è povero di grassi e ricco di lattosio e acqua, soddisfa il bisogno idrico del bambino.
Il secondo o latte finale, di fine poppata, è ricco di lipidi, soddisfa il bisogno di energia (calorie). Talvolta le madri hanno la percezione che il latte scarseggi di sera, perché il bambino vuole succhiare di più. Il latte materno prodotto durante questa fase della giornata è comunque più concentrato in elementi nutritivi. Per saziarsi il bambino può cambiare le sue abitudini alimentari di tanto in tanto, preferendo per esempio poppare più o meno spesso e per un periodo di tempo più o meno lungo.

La prima poppata

È molto importante per stabilire una corretta tecnica e per stimolare un’abbondante produzione di latte materno. Dopo un travaglio e un parto che si sono svolti in modo regolare il bambino cerca istintivamente di nutrirsi. Nelle prime 1-2 ore di vita normalmente è sveglio, attivo e pronto a poppare. Posto sull’addome della madre, il bambino sano è capace di spostarsi da solo con dei piccoli movimenti fino al seno, afferrarlo con la bocca ben aperta e poppare correttamente.
Se non disturbato o anestetizzato è in grado di arrivare da solo al seno, di solito entro la prima ora di vita.

Accorgimenti utili

  • La madre deve prendere autonomamente le decisioni relative al bambino fin dalla nascita
  • Fare rooming-in (tenere con sé nella sua camera il bambino 24 ore al dì) se lo desidera; si abbassa così il rischio di infezioni caratteristiche dell’ambiente ospedaliero
  • Permettere al bambino di succhiare al seno per conforto non significa “cedere” ai suoi capricci. Tutti i bambini vogliono il seno sia per conforto che per nutrimento
  • Non è possibile che un bambino prenda troppo latte materno anche se può verificarsi che rigurgiti per far posto al latte finale più calorico
  • Se il bambino è posizionato in modo giusto al seno, bisogna lasciarlo poppare finché vuole: non comporterà danno ai capezzoli
  • Far poppare il bambino senza badare a quanto tempo trascorre al seno. Il bambino che viene spostato diverse volte da una mammella all’altra nel corso della poppata potrebbe prendere principalmente il primo latte da ciascuna mammella. (Ciò è un’ottima tecnica quando scarseggia il latte materno, da sospendere comunque appena il latte è diventato abbondante.) È buona regola lasciare che sia il bambino a decidere quando staccarsi dalla prima mammella
  • Permettere al bambino di fare pausa con il capezzolo in bocca. Prima o poi – appena sazio – lo lascerà andare
  • NON togliere il bambino dal seno se non strettamente necessario
  • Per evitare danni al capezzolo, interrompere la presa inserendo un dito fra la lingua del bambino ed il capezzolo e poi togliere lui dal seno
  • Dopo un’interruzione della poppata offrire di nuovo la stessa mammella per assicurarsi che il bambino abbia preso il latte finale, più cremoso
  • Offrire l’altra mammella se il bambino rifiuta di attaccarsi alla prima
  • Alternare la mammella che si offre all’inizio della poppata. Se il bambino preferisce una mammella ciò non costituisce un problema: è possibile nutrire un bambino con una sola mammella
    È comunque buona norma cercare di fargli attaccarsi ad entrambe.

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