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Osteopatia Pediatrica

La giusta suzione

di

di Tine Vinther Jerris
Tratto dalla pubblicazione distribuita nel 1993 dall’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità, con il titolo L’allattamento al seno: come praticarlo con successo, una guida pratica per gli operatori sanitari.
Versione italiana aggiornata al 2000, a cura di Rosalinda Nesticò, IBCLC, traduttrice.

La suzione

Una corretta suzione è uno dei fattori cruciali per la prevenzione e la soluzione dei problemi di allattamento, che sono in gran parte da attribuire a una tecnica sbagliata della stessa.

Il modo corretto di poppare

  1. La bocca del bambino è ben aperta, spalancata, e il labbro inferiore è estroflesso (girato in fuori).
  2. Il capezzolo arriva in profondità nella bocca del bambino
  3. Le labbra e le gengive del bambino premono contro l’areola, la zona scura attorno al capezzolo.
  4. Il labbro inferiore si trova un po’ più lontano dalla base del capezzolo rispetto al labbro superiore
  5. La lingua è posta sotto l’areola, a coprire la gengiva e il labbro inferiore, ed estrae il latte, comprimendo il capezzolo contro il palato duro, con un’onda peristaltica. La perfetta giustapposizione della bocca del bambino intorno a capezzolo e areola creano una pressione negativa, che facilita il trasferimento del latte.

Modi sbagliati di poppare

  1. Il bambino succhia o “mastica” il capezzolo soltanto.
  2. La lingua agisce sulla punta del capezzolo.
  3. Labbra e gengive premono sul capezzolo e non sull’areola.
  4. Il labbro inferiore è verticale o introflesso.

Succhiare solamente il capezzolo non basta. Il bambino che fa questo, come se fosse attaccato a un biberon, non prende molto latte e diventa presto irrequieto, affamato ed arrabbiato (al punto che potrebbe anche rifiutare il seno).
La situazione può portare a ingorgo mammario, dotti ostruiti e una diminuita produzione di latte materno. Inoltre i capezzoli potrebbero far male o persino presentare ragadi. È possibile correggere una tecnica sbagliata di suzione (vedere la voce: “Come trovare la posizione giusta al seno”). Sarebbe comunque meglio prevenire il problema assicurandosi che il bambino sia attaccato al seno in maniera giusta fin dall’inizio.

Posizioni per allattare

Nella posizione tradizionale la madre è seduta e tiene in grembo il bambino: può essere la migliore in alcune situazioni, ma ne esistono tante altre che a volte saranno più indicate.

L’importante è che la madre scelga una posizione comoda che le permettadi rilassarsi; dev’essere in grado di tenere il bambino accostato al seno per parecchio tempo e senza sforzo.

Stai allattando correttamente se:

  • Tutto il corpo del bambino è vicino a quello della madre, rivolto petto contro petto;
  • il mento del bambino tocca il seno (e forse il nasino);
  • la bocca del bambino è spalancata (forse si può vedere la lingua fra il labbro inferiore e la mammella);
  • il labbro inferiore è estroflesso, non girato in dentro o diritto (come se succhiasse a una cannuccia). Una volta verificatosi il riflesso di emissione, il bambino succhia a lungo e profondamente, utilizzando la mascella inferiore (forse si noterà il movimento dei muscoli vicino all’orecchio);
  • le guance NON si incavano;
  • il bambino è calmo e rilassato, almeno una volta che la poppata è ben avviata;
  • alla madre il capezzolo non fa male.

Posizionare il bambino al seno nel modo corretto facilita una buona presa della mammella e se il bambino è attaccato bene si riduce la possibilità che il suo pancino si riempia d’aria e gli permette di controllare l’emissione del latte. Se il bambino non è attaccato in modo corretto al seno, potrà succedere che non cresca in modo adeguato, o che chieda più spesso di poppare o che soffra di “coliche”.
Vedi anche i video nel sito del dott. Jack Newman che fanno vedere come posizionare il bambino al seno, come riconoscere se riesce a ottenere il latte e come usare la tecnica della compressione della mammella.

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