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Osteopatia in Gravidanza

La donna in gravidanza: aspetti fisici ed emotivi

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Il rapporto con se stessa, con il partner, con il bambino, nel sociale

Durante il primo trimestre della gravidanza la donna vive una forte tensione e pressione che si manifesta attraverso un bisogno continuo di urinare. Tale bisogno non è ancora da attribuire al peso dell’utero che grava sulla vescica, condizione che si verificherà nel terzo trimestre di gravidanza, ma sul piano fisico la causa è l’aumento dell’irrorazione del bacino, che può irritare la vescica, rendendo necessaria l’emissione di urina anche se minima.
Dal punto di vista psichico la donna nel primo trimestre vive una forte tensione e pressione. Anche il cuore della madre è sottoposto ad una sollecitazione maggiore, si dal punto di vista psichico che fisico, infatti batte molto più velocemente perché non solo deve pompare per due ma prova sentimenti verso il bambino. In questo periodo possono manifestarsi le paure più diverse, che non sono necessariamente scatenate da grossi problemi; ma semplicemente possono diventare più marcati quei problemi presenti da sempre in forma latente. La certezza che non sarà più possibile tornare indietro, può imporsi talvolta in modo opprimente.

I cambiamenti sono necessari anche nel rapporto di coppia, perché improvvisamente diventa indispensabile un comportamento maturo.

La gravidanza nel primo trimestre presenta notevoli cambiamenti esteriori. L’organismo diventa florido per essere il più possibile all’altezza del grande compito che lo attende, un fenomeno visibile anche sulla pelle della donna che appare più distesa. In alcuni casi può subentrare una maggiore stanchezza, infatti la donna si rende conto di quanta energia sia necessaria al corpo per attuare la trasformazione. Tale trasformazione si manifesta anche con la sensazione di nausea, simile a quella delle vertigini.
Sin dall’inizio della gravidanza possono comparire sensibilità agli odori e cambiamenti di gusto, che ci stanno a indicare che la donna si trova in un periodo in cui deve concentrarsi principalmente sulle proprie esigenze.

Durante il secondo trimestre la situazione cambia, la madre si sente particolarmente in forma e in pieno possesso della propria forza femminile. Tra la sedicesima e ventesima settimana essa avverte i primi movimenti del bambino e questi  provocano in lei una grande gioia. Possono comparire le prime contrazioni fisiologiche percepite con l’indurimento della pancia. Questo tendersi e rilassarsi dell’utero è necessario perché aumenta di dimensioni. Le contrazioni possono anche  essere causate dai movimenti del bambino. In questo periodo centrale della gravidanza si verificano spesso delle alterazioni del connettivo che si manifestano sotto forma delle antiestetiche strie gravide. In questa fase la donna spende molte energie vitali, pertanto diventa fondamentale ricevere dall’esterno almeno una quantità di energia equivalente a quella spesa, diventa fondamentale l’aiuto del proprio partner che simbolicamente dovrebbe rappresentare il secondo utero che protegge mamma e bambino. Anche uno scambio con la propria madre può essere una grande fonte di energia. La possibilità di astenersi dal lavoro, favorendo il più possibile un contatto con la natura è una cosa molto utile in questa fase della gravidanza.

Durante il terzo trimestre di gravidanza, nella donna prevale il desiderio di preparare il nido, sia per una influenza ormonale che per un senso  di sicurezza che le viene dato dalla pulizia e dall’ordine. In questo periodo la donna può avere la percezione del tempo estremamente dilatata, fino a poter provare la sensazione di non poter più resistere. Sul piano fisico, si assiste all’elevazione del diaframma e dello stomaco, la compressione della vescica, con manifestazioni che vanno dal mal di schiena all’accorciamento del respiro e al bisogno continuo di urinare.
Ogni gravidanza conduce a una centratura della madre, che sviluppa spesso una intuitività del tutto nuova man mano che il suo baricentro si sposta verso il basso. Automaticamente la donna con una maggiore “messa a terra” si sentirà più legata alla Madre Terra, in oriente si direbbe che “la donna trova l’hara”. Così ha l’opportunità di crescere assieme al proprio bambino, rivivere le diverse fasi della vita con la possibilità di guarire il passato. Se la gravidanza diventa un grande rituale della vita, la madre al momento del parto diventerà anche donna. Il dono più grande della gravidanza è l’apertura del cuore con il dono dell’amore incondizionato.

Processo di “infantilizzazione” della gravida e suoi effetti nella comunicazione con il bambino

Elemento caratteristico di tutta la gravidanza è la regressione, cioè quel processo che si manifesta con l’instaurarsi di stati d’animo e comportamenti caratteristici dell’infanzia, come la necessità di essere accudite e coccolate, una certa fragilità legata anche a sbalzi d’umore, un riavvicinarsi alla propria madre o al contrario il riemergere di conflitti e fantasmi persecutori di tipo pre-edipico. Tale regressione è funzionale al ruolo che la donna sta per assumere, poiché la rende in grado di comprendere i bisogni del bambino perché si identifica con esso.
Spesso il confronto con la propria madre riattiva sentimenti di inadeguatezza e insicurezza vissuti durante l’infanzia. La donna si pensa non degna del corpo della propria madre, non all’altezza del suo corpo femminile, fondamentalmente vive la differenza come un difetto. Durante la gestazione la madre va verso la sua sfera emozionale, diventa sensibile, “sente” il bambino. C’è quindi uno stato di regressione creato da estrogeni ed endorfine. Queste migliorano la capacità di ascolto materna e l’interazione empatica e affettiva con il bambino.

La regressione infantile della donna in gravidanza è essenzialmente promossa dall’alterarsi di alcuni ormoni: progesterone, estrogeni e endorfine.
Questo cocktail ormonale conduce la mamma nel suo intimo (Stato dell’Io Bambino) e questo le è d’aiuto per avvicinarsi al mondo del suo bimbo, un mondo fatto di emozioni e di capacità di ascolto. Entrare in sé stessa significa anche venire in contatto con la parte di sè profonda che deve imparare a coniugare le aspettative del suo bimbo sognato con la creatura reale che cresce in lei e che deve essere accettata in quanto tale. Nonostante la donna continui ad assolvere i compiti abituali manca in lei una certa partecipazione intima per ciò che fa, in un certo senso le sue energie psichiche vengono ritirate dal mondo esterno in favore della salvaguardia di ciò che avviene dentro di sé.

 

 

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