Ernia del disco lombare
Descrizione medica
Il disco intervertebrale è costituito da un nucleo polposo (vero e proprio cuscinetto di ammortizzazione) di consistenza molle-gelatinosa circondato, racchiuso, da un tessuto di consistenza fibrosa chiamato anulus fibroso. Il nucleo polposo si muove di pochi millimetri, in senso antero-posteriore durante i movimenti di flesso-estensione della colonna vertebrale. L’ernia è è una dislocazione del nucleo polposo dalla sua sede attraverso le fibre dell’anulus. Questo può comportare da una parte una compressione delle strutture nervose e dall’altra una reazione di tipo infiammatorio.
Classicamente il paziente affetto da ernia discale lombare può lamentare:
- una lombo-cruralgia (ernia in L2-L3, L3-L4) ovvero un dolore irradiato alla coscia anteriore o antero-mediale fino al ginocchio che non arriva mai al piede;
- una lombo-sciatalgia (ernia in L4-L5, L5-S1) ovvero un dolore irradiato all’arto inferiore lungo il decorso sensitivo del nervo sciatico.
In entrambi i casi il dolore è principalmente monolaterale, sebbene sia possibile un coinvolgimento bilaterale (ad esempio ernie discali mediane molto voluminose) questa eventualità è piuttosto rara.
Talvolta invece viene riferita la sola lombalgia che rappresenta spesso l’esordio clinico della patologia a cui segue uno dei due iter riferito in precedenza.
Il dolore è generalmente accentuato dai movimenti della colonna (soprattutto dalla flessione anteriore e dalla flessione laterale), anche colpi di tosse e starnuti possono
risultare estremamente dolorosi. Spesso è riscontrabile nei pazienti una postura antalgica (ovvero quella posizione che si assume al fine di evitare il dolore) soprattutto nella fase acuta della patologia. Il tratto lombare può perdere la fisiologica lordosi e in alcuni casi risulta difficile anche il semplice camminare mantenendo la schiena dritta. Può addirittura comparire una scoliosi da contrattura della muscolatura paravertebrale lombare che ha lo scopo di decomprimere le strutture nervose a contatto con l’ernia.
Punto di vista osteopatico
Come ormai è ampiamente risaputo l’osteopatia non si concentra sul sintomo ma su una visione globale del paziente al fine di identificare le cause e fattori predisponenti di un determinato problema.
L’osteopatia, grazie all’utilizzo di tecniche appropriate, da una parte aiuta a diminuire la compressione e l’infiammazione provocate dall’ernia, dall’altra va a correggere quelle piccole “disfunzioni” che possono aver condotto ad uno scompenso posturale. Questo porta ad un miglioramento su più livelli, infatti nel breve periodo assistiamo ad un’attenuazione del dolore, nel lungo periodo invece noteremo il miglioramento della postura globale dell’individuo.
Compito dell’osteopata è in oltre quello correggere eventuali compensi negativi e di indirizzare il paziente verso sane abitudini che possano aiutarlo a mantenere in generale una buona qualità della vita.
Il trattamento osteopatico non è da intendersi per forza come sostitutivo dei trattamenti convenzionali, ma può essere considerato un aiuto, anche nei casi più gravi infatti, laddove il trattamento chirurgico rimane quello più indicato, l’intervento osteopatico può aiutare il paziente sia nel pre-operario ma soprattutto nel post, al fine di evitare il ricrearsi di quei fattori che lo hanno portato alla formazione della precedente patologia.
Al giorno d’oggi l’approccio osteopatico rappresenta uno tra gli strumenti più efficaci per il trattamento dell’ernia lombare.
Articoli scientifici
- di Grgic V
Lumbar disc herniation. Reposition effect of rotational manipulation: a case report
Erniazione del disco lombare. Effetto del riposizionamento mediante una manipolazione in rotazione: un case report
Fonte: Lijec Vjesn. 2006 Jul-Aug; 128 (7-8):213-6 - di Hession EF, Donald GD [College Department of Sports Medicine, West Long Branch, NJ]
Treatment of multiple lumbar disk herniations in an adolescent athlete utilizing flexion distraction and rotational manipulation
Fonte: J Manipulative Physiol Ther. 1993 Mar-Apr;16(3):185-92
Articoli vari
- Brighetti D. – Fochetti W. – Miraglia C
Approccio osteopatico nelle ernie lombari: ricerca bibliografica
Fonte: Abstract tesi CIO – Collegio Italiano di Osteopatia 2008-2009 - di Giuseppe Pensieri D.O.
Ernia del disco: cane che abbaia non morde!
Fonte: AVIS Roma – giugno 2009
Testimonianze
I casi risolti dall'osteopatia raccontati attraverso le opinioni dei pazienti
soffro da tempo di ernia del disco aggravata da spondiloartrosi e nonostante la situazione complicata della mia schiena, grazie alle sue manipolazioni, ho tratto giovamento ed è riuscito ad alleviare i miei dolori.
Ho un’ernia a livello L5-S1 che mi provocava tanto male. Il lavoro che faccio poi carica molto la mia schiena e per anni sono arrivata a casa a fine turno tutta rotta, con la sensazione di gambe che cedevano e si affaticavano subito. Su consiglio medico mi sono rivolta all’osteopata e devo dire che ora sto decisamente meglio. Andrea mi segue da alcuni mesi ed i suoi trattamenti sono molto utili. Mi corregge la postura, libera i blocchi che ho anche al collo ed ora al lavoro rendo molto di più, senza quasi più lamentarmi. Riesco a dormire anche meglio di prima: sono soddisfatta. Inoltre, anche per i miei problemi di torcicollo le sue manipolazioni sono molto efficaci. Grazie Andrea!
Da circa 8 mesi soffro di 2 ernie discali l4 l5 s1.
Alcuni conoscenti mi hanno indirizzato presso un ostopata, recatomi nel suo studio a cominciato a trattarmi senza toccarmi la schiena solo dal collo e cervicale. Dopo una serie di sedute a suon di euro il dolore non è andato via e non c’è stato alcun miglioramento.
Per fortuna come in tutto bisogna incontrare delle persone serie, poco prima di Natale ho visto un insegna con scritto osteopatia fisioterapia mi sono fermato per prendere il mumero di telefono. Ho chiamato e addirittura mi ha dato l’appuntamento la mattina della vigilia di natale.
Ho cominciato la prima seduta e l’osteopata Alessandro Fidanza con molta serietà mi ha detto che stavo da molto tempo in sofferenza e che se in 4 o 5 sedute non sarebbe riuscito a migliorare la situazione mi avrebbe aiutato a trovare altre soluzioni. Ho finito la 5 seduta e sono in piedi, cammino e sono sicuro di essere seguito a dovere.
Come in tutto,anche in osteopatia bisogna scegliere le persone giuste.Se mi fossi fermato allmia prima esperienza sicuramente non avrei avuto la fiducia che ora ripongo in questa medicina alternativa.
M. Lapadula