Quattro anni di odissea e una brutta cicatrice interna sul gluteo a seguito di una caduta dalle scale. Inizia così la storia di F. una ragazza oggi 24enne a cui un evento considerato piuttosto banale, come ruzzolare giù per le scale cadendo sul sedere, ha in realtà giocato un brutto scherzo, causando prima un breve svenimento a seguito del trauma subito nella zona lombare, e lasciando un’antiestetica cicatrice sul gluteo destro.

F. non immaginava allora che quel livido comparso sul sedere sarebbe diventato di lì a poco una cicatrice profonda e interna al gluteo, ma soprattutto non poteva immaginare che la soluzione al problema, dopo varie e vane vicissitudini, sarebbe arrivata per caso solo 4 anni dopo, con l’Osteopatia.

“Qualche giorno dopo la caduta il coagulo sul gluteo non solo è rimasto ben visibile – spiega F. – ma si è trasformato presto in una sorta di lesione interna rilevata sia attraverso risonanza magnetica che radiografia ma ben visibile ad occhio nudo; in pratica il mio gluteo da quel momento e per i 4 anni successivi è rimasto deforme, diviso in due da una cicatrice che formava una parte concava sulla natica”.

Il calvario di questa ragazza è iniziato con un primo ed infruttuoso ricorso al metodo Chenot con dei massaggi tendineo-muscolari realizzati con delle coppette di vetro per liberare i blocchi energetici ed accelerare il ritmo ondulatorio dei liquidi. La situazione è rimasta invariata e l’assenza di un seppur minimo miglioramento ha finito per scoraggiare la paziente, che solo 3 anni dopo, ha deciso di rivolgersi ad un medico chirurgo estetico, riponendo quindi le ultime speranze di guarigione in un intervento chirurgico.

Stando alla spiegazione fornitale dal chirurgo, l’intervento avrebbe permesso di staccare la cicatrice ancorata all’osso sacro e di “riempire” in un secondo momento la zona concava della natica risultante dall’asportazione della cicatrice, con dei grassi prelevati da altre zone del suo corpo, attraverso una liposuzione.



“Non ho mai fatto quell’intervento – spiega F. – anche perché di lì a poco, a febbraio 2015, su suggerimento di una mia amica ho scoperto che l’Osteopatia, più comunemente associata al trattamento delle ossa, fosse efficace anche per il trattamento dei tessuti e delle cicatrici. Ho preso così appuntamento con l’osteopata Massimo Valente, e già dopo la prima seduta, a mezz’ora circa dal trattamento sulla zona interessata, parte del gluteo si è per la prima volta iniziato a scollare dall’osso e finalmente ho potuto constatare da subito dopo la seduta, ad occhio nudo, che avesse migliorato la sua forma”.

F. si è sottoposta ad un secondo trattamento manipolativo osteopatico a distanza di 3 settimane dal primo, e ora ha risolto il suo problema.

Il principio che ha guidato il trattamento osteopatico sulla paziente è quello alla base di tutta l’Osteopatia, ossia ricercare la causa alla base della disfunzione. Dall’anamnesi osteopatica dell’osteopata Valente, l’incidente ha causato una lesione intraossea nell’osso sacro ed una riduzione di mobilità dello stesso con relativo adattamento di tutto il bacino.

“Dopo la prima seduta mi sono sentita come se dovessi riacquistare l’equilibrio – racconta la paziente – ed ho avvertito subito una sensazione di leggerezza su tutta la colonna vertebrale e sulla gamba destra; mi sono sentita molto meglio già dopo due giorni e soprattutto il mio gluteo ha modificato il suo aspetto. Dopo 4 sedute il problema che mi attanagliava da 4 anni si sta risolvendo, evitando interventi chirurgici e fastidiosi problemi post operatori. Il mio percorso continuerà con l’osteopata Valente e sono sicura che raggiungerò il risultato desiderato”.