“C’è una  correlazione tra acne ed assunzione di latte vaccino, sia intero che scremato. È possibile che tale interazione sia dovuta alla presenza di ormoni e molecole bioattive nel latte”.
È quanto emerge da  uno studio scientifico condotto da ricercatori del Department of Nutrition, Harvard School of Public Health, Boston, Massachusetts , e pubblicato sul Journal of the American Academy of Dermatology nel 2005. Indicizzato sulla prestigiosa banca dati di lavori scientifici PubMed, lo studio si è avvalso di 47.355 donne che hanno completato questionari riguardanti la dieta seguita a scuola superiore nel 1998 e l’acne grave adolescenziale diagnosticata nel 1989. I risultati hanno consegnato un quadro alquanto inequivocabile riguardo l’incidenza negativa dei prodotti caseari sull’acne, in particolare del latte scremato: Vai allo studio.

Da molti anni, ormai, per molte donne affette da questo disturbo l’unica “soluzione” più facilmente prospettata è la pillola anticoncezionale, spacciata per essere la panacea per l’acne ma che non si esime, in realtà, da molteplici rischi per la salute di chi la assume. L’utilizzo del farmaco contraccettivo ad ormone steroideo, da molti anni propinato  come “miracolo medico”, ha coinvolto circa il 90 per cento delle donne occidentali in età riproduttiva, non senza ripercussioni. A questo proposito potrete trovare molte informazioni sul sito lapillolafamale.it  che, come suggerisce lo stesso titolo, si propone di offrire al pubblico un’analisi del fenomeno secondo un approccio critico su questo farmaco anticoncezionale, soprattutto per quel che riguarda i suoi effetti dannosi per la salute.

L’Osteopatia, oltre a sottrarsi al ricorso ai farmaci per la salute, considera l’individuo nella sua globalità, per cui ogni parte costituente la persona (psiche inclusa) è dipendente dalle altre e il corretto funzionamento di ognuna assicura quello dell’intera struttura, dunque, l’equilibrio psicofisico e il benessere. Ed è per questo che, anche nell’approccio all’acne l’Osteopatia, lungi dal voler curare il sintomo, punta a considerare la causa della malattia per poi giungere alla soluzione. La causa di un disturbo può essere ricercata anche, se non soprattutto, nell’alimentazione. Nel caso degli scompensi ormonali spesso causa dell’acne, sono molti gli studi scientifici che ne stabiliscono infatti una correlazione con l’assunzione di latte vaccino.

Oltre allo studio sopra citato, sempre PubMed riferisce infatti di un altro studio – Consumo di latte e acne in ragazzi adolescenti – del Department of Nutrition, Harvard School of Public Health, questa volta condotto su ragazzi adolescenti e pubblicato nel 2008 sul Journal of the American Academy of Dermatology.  Anche in questo studio, stavolta prospettico di coorte condotto su 4273 ragazzi, i ricercatori hanno rilevato un’associazione positiva tra l’assunzione di latte (soprattutto scremato) e l’acne.
“Questa scoperta – si legge nelle conclusioni dello studio – suggerisce che il latte scremato contiene componenti ormonali, o fattori che influenzano gli ormoni endogeni, in quantità sufficiente per avere effetti biologici nei consumatori”.

Il punto focale, dunque, è  quello delle alterazioni ormonali indotte dalla assunzione di latte vaccino e suoi derivati. Dopotutto esistono degli studi altamente qualificati che dimostrano l’incidenza negativa dell’assunzione di latte vaccino, non solo sull’acne, ma in generale sul metabolismo, ragion per cui al centro di numerosi dibattiti c’è il  rapporto tra latte, calcio e obesità.



Uno dei lavori più importanti e meno diffusi dell’ultimo periodo evidenzia su oltre 13mila adolescenti seguiti per oltre tre anni, un nesso di causalità tra assunzione di calcio e aumento di peso. Chi mangia più latte, cioè, ingrassa di più. In questo studio di CS Berkey della Harvard Medical School dal titolo: “Latte, grasso e calcio nella dieta e aumento di peso: uno studio longitudinale di adolescenti, viene evidenziato non solo l’effetto del latte, ma anche quello del calcio nel determinare un aumento di peso negli adolescenti, confermando di fatto l’equazione “più latte, più insulina, più effetti ormonali come ingrassamento e acne”.

Sugli effetti negativi dell’assunzione di latte vaccino, più volte abbiamo su Tuttosteopatia.it proposto il punto di vista autorevole del prof. Franco Berrino dell’Istituto Tumori di Milano il quale, da molto tempo chiosa sul fatto che “Il latte animale non è un cibo adatto agli umani”.

Leggi qui il parere dell’oncologo Franco Berrino su latte, zucchero, proteine.

Leggi anche Osteoporosi in menopausa, il dott. Berrino suggerisce la giusta alimentazione in cui Berrino spiega anche come garantire l’apporto di calcio all’organismo senza eccedere con i latticini.

Un altro studio recente inglese, risalente al 2010, condotto dal  Dipartimento di Medicina, Sezione di Dermatologia, Dartmouth Medical School di Manchester, e indicizzato su PubMed, conferma ancora una volta come il latte (ed anche lo zucchero) siano nemici della pelle. Stando a questa ricerca di Danby FW, “coloro che presentano pustole, comedoni e punti neri dovrebbero seguire una dieta che non contempla i latticini e gli zuccheri. Nello specifico, i derivati del latte fanno aumentare il livello degli ormoni maschili (varie forme di testosterone o androgeni, 5α-pregnanedione, 5α-androstanedione, e altri precursori dell’ 5α-Diidrotestosterone) responsabili, secondo gli studiosi, dell’acne”.

Gli organi sono come dei vasi e quando c’è un problema ci sono sempre delle concause che vi concorrono; a un certo punto c’è una goccia che fa traboccare il vaso. L’approccio diffuso in medicina è occuparsi di quella goccia, quindi di curare il sintomo; l’Osteopatia invece si occupa di cogliere quali siano le cause alla base del problema. Il consiglio dell’osteopata per il problema dell’acne, è quello di agire sull’origine del problema: quindi disintossicarsi da latte e derivati per almeno 3 mesi.

Per avere un’idea della portata dell’intossicazione da latte e derivati vi invito a guardare il video esclusivo tratto dal corso di respirazione su www.tuttorespiro.it. in cui Massimo Valente tratta i diversi sintomi da intossicazione tra cui anche quella da latte e derivati.

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