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Osteopatia in Gravidanza

10 consigli per allattare bene

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Dopo 9 mesi passati a sognare il momento magico in cui finalmente tenere in braccio tuo figlio, vuoi allattarlo perché sai che è il migliore alimento per lui e vuoi sperimentarti nell’allattamento.
Di seguito elencheremo alcuni utili consigli per avere successo nell’allattamento, un processo naturale per il quale, però, si potrebbe incorrere nel rischio di affaticamento fisico ma anche psicologico, a causa di differenti fattori che hanno a che vedere sia con la conoscenza e la predisposizione della madre, sia anche con aspetti esterni, medici o sociali.

1. Informarti su questo tema

E’ importante informarsi sul tema dell’allattamento. Molte notizie utili puoi trovarle in questo sito, nella sezione dedicata. E’ bene per la futura mamma informarsi su come allattare, sulle posizioni per evitare ferite e assicurare una buona presa, su cosa sia l’allattamento a richiesta senza seguire orari rigidi, su come siano i cicli del sonno di un lattante, su quali siano le necessità dei neonati.
Alcune raccomandazioni:

  • allattare il bambino “a richiesta”, senza seguire orari rigidi
  • controllare la posizione e l’attacco al seno del bambino, evitando di staccarlo prima che abbia finito
  • non dare al bambino altri liquidi diversi dal latte materno prima della prima poppata, così come evitare il latte o altri cibi artificiali, acqua, zucchero o acqua zuccherata tra una poppata e l’altra (nei primi sei mesi, infatti, quando il bambino ha sete prende quello che viene definito il “primo latte”, meno grasso e più ricco di acqua e zuccheri, mentre quando ha fame rimane attaccato più a lungo, fino a prendere anche “l’ultimo latte”, molto più ricco di grassi. Per questa ragione, spesso nei mesi caldi i bambini fanno poppate più brevi e frequenti)
  • evitare l’uso di tettarelle artificiali, biberon e ciucci
  • non lavare il seno dopo ogni poppata ed evitare l’uso di creme o unguenti durante l’allattamento; la normale igiene della mamma è sufficiente e il seno è provvisto di ghiandole che provvedono ad una naturale disinfezione dell’areola.

2. Cerca professionisti che abbiano buone conoscenze sull’allattamento materno

Secondo statistiche mediche, molti pediatri diffondono informazioni scorrette sull’allattamento materno. Il famoso esperto Dr. Newman spiega come fare a sapere se un medico NON appoggia l’allattamento (del dr. Newman sui pregiudizi sull’allattamento materno). Esistono inoltre gruppi di appoggio all’allattamento che sono GRATUITI e ti ascolteranno e sosterranno. Per esempio la Lega del Latte Internazionale è presente in 85 paesi. Ecco tutte le Associazioni attive.

3. Non rinunciare alla prima difficoltà

Non smettere di allattare per un problema risolvibile. Per esempio, per problemi di suzione del bambino, l’osteopata potrebbe essere un valido aiuto.
Leggi doc. Ministero della Salute “Allattamento al seno. Alcuni suggerimenti per le mamme”.

4. Attenzione ai messaggi pubblicitari

Sii più critica verso la pubblicità, il più delle volte orientata a scopi lucrativi più che al benessere delle mamme e bambini.
Leggi a questo proposito questo articolo: “Solo Chicco crede che non si possano allattare al seno i gemelli”: insorgono le associazioni pro-allattamento materno.

Il latte materno è il miglior cibo possibile per il bambino, un elemento fondamentale nella prevenzione delle malattie. E’ la stessa natura a darci ampia evidenza di ciò. Non a caso gli esseri umani sono i mammiferi, e le due principali caratteristiche che ci definiscono come tali sono la capacità di generare prole e quella di nutrirla con il latte prodotto dalle ghiandole mammarie, da cui il termine appunto. Nonostante ciò da anni, già dal 2° dopoguerra, la pubblicità veicola messaggi in favore dei cosiddetti sostituti del latte materno, o latte in polvere. Anche i medici spesso raccomandano il latte artificiale, anche a seguito di interessi legati alle aziende produttrici. Contro questa politica da molti anni si muovono diverse associazioni “pro allattamento al seno”. Fra queste, La Leche League, fondata nel 1956 da alcune donne di Chicago ed è ancora oggi uno dei principali gruppi di sostegno all’allattamento al seno.
Nel 1981 l’OMS ha redatto il Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno e insieme all’UNICEF – Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, una Dichiarazione degli Innocenti sulla protezione, promozione e sostegno dell’allattamento al seno.

5. Il nostro corpo è perfetto e il latte materno l’alimento ideale per i neonati

La Natura è più saggia di quel che crediamo, il latte umano è un alimento VIVO e personalizzato che si adatta alle necessità del neonato in ogni momento: è differente per un prematuro e per un bambino nato a termine, è differente al primo o al settimo mese, ha delle proprietà diverse a seconda dei momenti della crescita, cambia tra giorno e notte, è sempre disponibile, alla temperatura adeguata. Oltre ai nutrienti, con l’allattamento si generano ormoni come l’ossitocina, un ormone di natura proteica con grandi benefici per mamma e figlio. E’ la suzione del bambino sul capezzolo a stimolare il rilascio di ossitocina, che a sua volta favorisce la contrazione della muscolatura liscia attorno alle ghiandole mammarie, aumentando l’eiezione del latte.

6. Risparmia molti soldi con l’allattamento materno

L’allattamento materno è gratuito e non è sponsorizzato da nessuna lobby con interessi occulti, e funge da importante fattore di prevenzione medica perché funziona come vaccino naturale contro innumerevoli malattie. Da quando Henri Nestlé, nel 1860, inventò la prima formula artificiale per nutrire i neonati, a base di latte vaccino e cereali, è apparso subito chiaro quanto fosse redditizio questo settore dati i bassi costi di produzione e un mercato sempre in crescita. Non dimentichiamo però che i consumatori italiani, ancora oggi pagano il latte artificiale molto più alto rispetto ad altri paesi europei, nonostante il Decreto Sirchia-Marzano entrato in vigore nel 2005, che vieta le forniture gratuite di latte artificiale negli ospedali e pubblicità di latte artificiale sulle riviste mediche specializzate.
Prezzi latte artificiale in Italia:

7. I nostri figli hanno bisogno di noi, allattiamoli finché vogliono

Siamo mammiferi con la necessità costante di contatto e di latte materno, per questo il bambino richiede molto più tempo per essere indipendente rispetto alle altre specie, precisamente per via della dimensione maggiore del nostro cervello, che ci rende più dipendenti dai nostri genitori.
L’UNICEF incoraggia da molto tempo ad allattare per due anni e più e l’Accademia dei Pediatri Americani incoraggia ora le mamme ad allattare almeno per un anno e dopo, per tutto il tempo che madre e bambino lo desiderano. Il bambino che prende il latte materno finché non si svezza da solo (normalmente fra i due e i quattro anni), è generalmente più indipendente. Dal seno materno riceve conforto e sicurezza, sarà LUI stesso a distaccarsene.

8. Allattamento e lavoro sono compatibili

Come conciliare l’allattamento e il lavoro fuori casa? Ci sono molti testi su questo, informiamoci bene e troveremo risposte adatte al nostro caso particolare. E’ vero che il sistema del lavoro spesso non è ben organizzato, ma è altrettanto vero che non è giusto sacrificare i bimbi invece di lottare per migliorarlo. Piuttosto richiediamo congedi per maternità di più di 6 mesi, facilitazioni per chi vuole superarli, flessibilità oraria, telelavoro, ecc e organizziamo la nostra vita in funzione delle nostre priorità, momento per momento. Un buon inizio nell’allattamento aiuta il suo proseguimento nel tempo!
Le prime sei-otto settimane servono a stabilizzare l’allattamento e ad entrare in sintonia con il bambino. Col tempo il bambino sarà più regolare e la mamma acquisterà più sicurezza. La legge tutela le madri lavoratrici, con periodi di astensione dal lavoro dopo il parto e permessi per allattare. Se vi sarà possibile restare a casa fino all’età in cui il bambino inizia a mangiare cibi solidi (dopo i sei mesi), sarà più facile continuare ad allattare una volta tornate al lavoro; ma anche se doveste riprendere il lavoro prima, potrete continuare ad allattare il bambino “a richiesta” quando sarete presenti e, in vostra  assenza, potrà essere nutrito con il latte spremuto con le mani o con il tiralatte. La spremitura è una pratica semplice e sempre possibile che vi può essere insegnata da un operatore o da una mamma esperta. Il latte materno si conserva facilmente sia in frigorifero che nel congelatore.

Leggi la sezione “Quando arriva un bambino” sul sito INAIL

9. L’importanza del supporto paterno

Se ad allattare il bimbo è il suo papà,  può ugualmente dare latte materno “in differita” in assenza della mamma. Se il padre si prende cura di mamma e figlio, si incarica delle faccende di casa, della logistica, sarà molto più facile l’allattamento.
E’ stato pubblicato uno studio esplorativo sul supporto dei padri nell’allattamento al seno. Lo pubblica qui l’International Breastfeeding Journal. L’indagine è stata fatta dall’Università di Perth (Western Australia). Allattare (e continuare a farlo) richiede dedizione, impegno, perseveranza e supporto. Spesso le madri devono superare molti ostacoli per barcamenarsi tra famiglia, lavoro, casa e altri impegni. Ma è evidente che se i padri vogliono essere coinvolti nell’educazione dei figli (incluso il loro nutrimento) il ruolo di transizione da coppia a famiglia alimenta una sfida per entrambi i genitori. Condividere l’esperienza della crescita dei figli e del supporto reciproco nel nutrimento dei figli è una di queste sfide.
Partendo da questi presupposti lo studio si focalizza nel supporto paterno all’allattamento al seno. Per comprendere quale sia la percezione dei genitori sul significato di tale supporto, in particolare quello paterno, è stato studiato un gruppo di individui, madri e padri, attraverso interviste e sondaggi. Per tutti i partecipanti i padri possono davvero “fare la differenza”. Come? Anticipando i bisogni delle madri e supportando, incoraggiando il partner con determinazione e impegno nel fare le cose al meglio. I padri d’altro canto per fare questo hanno bisogno di “essere coinvolti”. Per questo essi vogliono maggiori informazioni, per poter meglio affermare il proprio ruolo ed essere realmente di supporto.
Le conclusioni dell’indagine dimostrano l’importanza del supporto paterno non solo dal punto di vista emotivo, ma anche pratico e psicologico. Tutto ciò può essere identificato come un importante fattore di promozione per il successo dell’allattamento al seno. Questo arricchisce l’esperienza delle madri e di conseguenza anche dei padri stessi.

10. Allatta tanto, anche di notte

Soprattutto nelle prime settimane, il bambino ha bisogno di mangiare a intervalli più o meno regolari e non fa certo distinzione tra ore diurne e notturne, quindi è normale che anche la notte si svegli per succhiare. Mettilo in conto e accetta di buon grado i suoi risvegli. Magari per maggiore comodità nei primi tempi potrai tenere il bambino in una culla accanto al tuo letto, così ti sarà più comodo gestire le poppate. Ricorda infine che durante le ore notturne è più attiva la prolattina, l’ormone responsabile della produzione del latte: un motivo in più per non perdere un appuntamento così importante!

Link utili

Allattamento, come iniziare bene – www.nostrofiglio.it

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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