L’ostetrica è una figura chiave se si decide di mettere al mondo un bambino tra le mura domestiche o nelle case maternità.
Come si legge sul sito dell’Associazione Nazionale Culturale Ostetriche Parto a Domicilio (www.nascereacasa.it), l’assistenza in casa e nella casa maternità è legata alla visione del parto come evento naturale, da proteggere e rispettare da qualsiasi interferenza inutile e perciò dannosa, garantendo alla donna e alla coppia la possibilità di scegliere il luogo per loro più adatto e intimo. L’ospedalizzazione di massa del processo della nascita significa per molte donne un percorso obbligato non solo in sala parto ma anche in gravidanza: noi crediamo nella capacità di fare scelte autonome e responsabili nei propri processi di salute e desideriamo sostenere le coppie che vogliono fare della nascita del proprio bambino una esperienza da vivere secondo i propri desideri attraverso una assistenza qualificata, vigile e competente.
I criteri per scegliere la tua ostetrica sono: la vicinanza geografica, la sua esperienza, la disponibilità, l’impatto emotivo, l’appartenenza a un gruppo, la possibilità di essere sostituita nel caso di imprevisti, la qualità del suo rapporto con l’Ospedale di riferimento.
Attualmente il costo del parto assistito dalle ostetriche è circa di duemila euro, ma il prezzo può variare in base alle tariffe delle diverse equipe.
Il parto in ospedale è gratuito e si dovrebbe rispettare la libertà di scelta della donna sul luogo del parto. Il parto a domicilio dovrebbe essere rimborsato completamente dalla vostra A.S.L. che va a risparmiare i soldi del parto ospedaliero.
Alcune Regioni hanno già riconosciuto con leggi specifiche la possibilità di rimborso per il parto a domicilio o nelle case maternità: Piemonte, Emilia Romagna, Marche, provincia di Trento (vai alla pagina sul Parto a Domicilio).
Quale atteggiamento assistenziale dovrebbe adottare l’ostetrica per favorire il buon andamento del parto?
“Se un giorno l’arte dell’ostetricia sarà riscoperta corrisponderà quasi del tutto all’arte di non disturbare il riflesso di eiezione del feto”. (Michel Odent).
Non si può aiutare attivamente una donna a partorire. Non si può aiutare un processo involontario. In sala parto l’ostetrica dovrebbe essere di sostegno alla coppia. Non dovrebbe far attivare dei processi cognitivi nella donna e dovrebbe invece permetterle di muoversi liberamente sia durante il travaglio che nella fase espulsiva trovando delle posizioni naturali e fisiologiche; creare un ambiente rilassante (porte chiuse, luci soffuse, silenzio); evitare che entrino estranei;rispettare il suo ritmo individuale; lasciarle il massimo di libertà possibile. (dal libro di Michel Odent: Abbracciamolo subito!)
Letture consigliate
Quale e quanta autonomia delle ostetriche nell’ospedale italiano.
La relazione descrive la realtà nell’Azienda Ospedaliera Materno Infantile O.I.R.M. Sant’Anna. L’esperienza lavorativa è del Gruppo Ostetriche Parto a Domicilio, costituito da quattro ostetriche: Boeti Maria, D’Antuono Lucrezia, Lisa Marina, Nurisso Ornella.
Link utili
Associazione Nazionale Culturale Ostetriche Parto a Domicilio
Fondata nel 1981 dalle prime ostetriche italiane che rispondevano in modo nuovo alla richiesta delle donne di far nascere il bambino in casa loro con sicurezza e serenità.
Scuola Elementale di Arte Ostetrica
Da tempo è impegnata nella diffusione di una nuova cultura ostetrica e della maternità attraverso la formazione permanente, la propria rivista per ostetriche e donne, D&D il giornale delle ostetriche e la Marsupiocard.
Il sito web è uno strumento informatico che permetta alle donne e alle ostetriche un maggiore scambio e dibattito.
L’ostetricia informa
Nel sito, realizzato dall’Associazione Centro Studi Il Marsupio, ci sono numerosi articoli specifici, informazioni approfondite, sondaggi e statistiche sul parto naturale.