Avviata la chiamata agli abstract e aperte le iscrizioni al 1° Congresso Internazionale di Medicina Osteopatica in Ambito Veterinario, di cui Tuttosteopatia è media-partner ufficiale e che si terrà il 28-29 Settembre 2012 a Roma.

In preparazione a questo evento, che sta già riscontrando un incredibile interesse in tutto il mondo, Giusi Mianulli e Valeria Mattia, fisioterapiste e studentesse al 4° anno della scuola di osteopatia C.R.O.M.O.N. di Roma, in collaborazione con le Dott.sse Sybille Molle, DVM, CERT, CKTI e Michela Picardi, DVM, CERT, responsabili del Centro di Riabilitazione per Equini (C.R.E.) e il Dott. Paolo Tozzi BSc (Hons) Ost, DO, FT, Vicedirettore C.R.O.M.O.N., presentano il caso di un cavallo purosangue inglese di nome Sughero di anni 9.

Il caso del cavallo Sughero

Fino all’età di 6 anni corre in Irlanda con ottimi risultati. Trasferito in Italia, nel Settembre 2009 vince a Merano la debuttanti in siepi. Un’altra corsa a 15 giorni di distanza si conclude con una lesione del tendine flessore superficiale delle falangi dell’anteriore sinistro che viene trattata con l’impianto di cellule staminali e il riposo al prato. Nell’Aprile 2010 giunge presso il C.R.E. Il cavallo non era in condizioni cliniche ottimali: dimagrimento, ipotrofia della muscolatura dorsale e zoppia all’anteriore sinistro. Inizia un periodo di riabilitazione in cui il cavallo viene seguito con elettrostimolazione applicata localmente ed esercizi di correzione della postura (core activation) ma nonostante questo l’aspetto motorio rimane invariato. Nel Gennaio 2011, il cavallo viene nuovamente trattato con cellule staminali e nel marzo dello stesso anno, allo scopo di ridurre la costrizione meccanica sul tendine, si procede con la desmotomia del legamento anulare. L’intervento non ha esiti funzionali positivi; la zoppia all’anteriore sinistro persiste. La successiva visita ortopedica, con esame clinico e anestesia locale dei nervi digitali palmari, rivela che la zoppia era causata da un “mal di piede cronicizzato”. Si decide allora di cambiare la ferratura con un ferro MGM che ha lo scopo di togliere il carico dalla porzione palmare del piede; la zoppia anteriore sx si risolve dando la possibilità di rilevare una zoppia del posteriore destro. La situazione globale di Sughero appare migliorata, ma le veterinarie decidono comunque di richiedere una consulenza osteopatica.

Il quadro clinico al momento della visita osteopatica, realizzata dal Dott. Paolo Tozzi, evidenzia: zoppia posteriore dx (che scompare quando trotta rotondo), ipotrofia della muscolatura dorsale migliorata rispetto alla condizione di partenza, disturbi della partenza e dell’andatura, disturbi del comportamento (che si verificano con scatti o difese quando vengono richiesti determinati movimenti soprattutto di flessione laterale verso destra), scarsa mobilità del tratto toraco-lombare e del garrese.

La valutazione osteopatica in seconda visita, ha riscontrato: una disfunzione somatica primaria di base capsulo-legamentosa in adduzione rotazione esterna sul versante antero-mediale dell’articolazione metacarpo-falangea sx, disfunzione vertebrale secondaria adattativa in estensione bilaterale e compressione del gruppo T17-L1, disfunzione secondaria compensativa dell’articolazione sacro-coccigea in ERS sx.



Il trattamento ha inizio con la normalizzazione della primarietà somatica a livello del nodello anteriore sx con tecnica unwinding eseguita con focus sulle strutture miofasciotendinee del flessore superficiale delle falangi in corrispondenza del sesamoide mediale, nelle componenti delle forze direzionali coinvolte nel trauma originario fino ad ottenere un rilasciamento tensionale e vascolare. Il gruppo T17- L1 è stato normalizzato attraverso una tecnica di oscillazione armonica in trazione con sostegno viscerale per facilitarne la mobilità. Si procede inoltre con la normalizzazione della disfunzione compensatoria  sull’arto posteriore dx con tecnica di srotolamento miofasciale. Infine è stato possibile normalizzare l’articolazione sacro-coccigea attraverso una tecnica articolatoria in trazione sfruttando la coda come leva.
Sughero viene rivisto dopo una settimana durante la quale il trattamento viene integrato con l’applicazione di theraband sulla zona posteriore della coscia fino alla regione dorsale per limitare la compressione lombo-sacrale e applicazioni di Kinesio Tape per il supporto per i tendini flessori.

 

Nella settimana trascorsa, in seguito al rilascio dei punti di tensione chiave l’aspetto motorio mostra miglioramenti in relazione all’andatura e alla partenza. L’aspetto psicologico anch’esso si mostra migliorato come ci afferma la veterinaria che lo definisce globalmente più sereno. Inoltre, ad un’attenta osservazione, è possibile notare un miglioramento nell’atteggiamento posturale della porzione toraco-lombare a seguito di una più funzionale meccanica fisiologica, mantenuta da un bilanciamento di attivazione tra la muscolatura di sostegno della regione toraco-lombare e le catene miofasciali della regione addominale, che predispone ad una normalizzazione dello sviluppo della muscolatura paravertebrale.

La valutazione in terza visita non ha riscontrato la presenza della disfunzione primaria di base (di fatto alla palpazione la qualità della trama tissutale e l’articolarità si apprezzano migliorate). Il test di mobilità evidenzia una disfunzione secondaria adattativa con l’osso iliaco dx in anteriorità e controlateralmente una maggiore dominanza disfunzionale  a carico della coxo-femorale. La valutazione cranica rivela un’alterazione del ritmo cranio-sacrale in torsione dx.

Il trattamento prosegue con la normalizzazione della disfunzione cranica con tecnica indiretta. Per intervenire sull’articolazione sacro-iliaca dx è stato possibile usufruire della tecnica in BTL. La tecnica è stata eseguita con il parametro di disingaggio ed anteriorità, ottenendo il rilascio dei mm. multifido e bicipite femorale. Al termine dell’esecuzione della tecnica, subito dopo la fase di rilascio, Sughero ha risposto con immediati micro assestamenti posturali. Infine anche la sacro iliaca sx è stata trattata mediante la stessa tecnica che si è successivamente focalizzata sul trattamento dell’articolazione coxo-femorale sx mediante “unwinding” miofasciale. Il management prevede una visita di controllo tra un mese.

Conclusioni
Al termine del trattamento Sughero è apparso più sicuro nel suo assetto posturale globale: presenta una migliore ripartizione del carico con un miglioramento della zoppia a carico del posteriore dx ed in funzione del ripristino della mobilità nella regione toraco-lombare e lombo-sacrale. Seguendo questo caso clinico abbiamo constatato che l’Osteopatia equina è uno strumento indispensabile e complementare ai trattamenti classici, nel ripristinare l’equilibrio fisico, energetico e psicologico del cavallo. L’osteopata necessita di un approccio sensibile e intimamente diretto che sia capace di instaurare sin da subito un rapporto di empatia e complicità con l’animale, che gli permetta di superare la diffidenza iniziale e di abbandonarsi così al contatto terapeutico. L’animale percepisce immediatamente l’intenzione del contatto, pertanto l’utilizzo consapevole ed esperto di tecniche manuali specifiche, che non suscitino  reazioni di difesa da parte dell’animale, gioca un ruolo fondamentale ai fini del successo terapeutico.

Invio abstracts: 30 gennaio 2012
Segreteria Scientifica: Fondazione L.U.Me.N.Oli.S.Via Pasquale Fiore, 18 – 00165 – Roma  Tel/Fax: +39.06.977.49.889/900. Responsabile: Dr. Paolo Tozzi  Tel: +39 348.698.10.64 email:pt_osteopathy@yahoo.it