L’osteopata Stefano Pompili torna in tv a parlare di Osteopatia Viscerale, ovvero quella disciplina “che si occupa – ha detto Pompili a Cose dell’altro Geo – della relazione che c’è tra la struttura osteoartromuscolare e gli organi interni”.

Riprendendo il principio di metodologia olistica dell’osteopatia, che considera quindi l’individuo nella sua globalità, l’osteopata ha spiegato come, da un punto di vista anatomico e funzionale, esista una relazione tra i visceri e la struttura muscolo-scheletrica, spiegando come una cattiva funzione della struttura (colonna vertebrale), possa influenzare uno o più visceri e viceversa. “Lombalgie ricorrenti possono essere legate all’infiammazione del colon o a coliti” ha detto infatti Pompili, così come “lombalgie o sciatalgie soltanto da un lato possono essere dovute ai reni o, ancora, dolori alla cervicale possono essere dovuti all’esofago o all’ernia iatale”.

“L’ausilio dell’Osteopatia in molti casi è fondamentale”. Ad affermarlo in collegamento con lo studio di Cose del’altro Geo, il dott. Elio D’Agostino, chirurgo addominale dell’Ospedale San Sebastiano di Frascati il quale, a sostegno del principio base osteopatico secondo il quale la manifestazione del dolore può originarsi in un punto diverso dell’organismo, ha riportato l’esperienza medica con alcuni pazienti che – ha spiegato D’Agostino – “reduci da interventi chirurgici precedenti, infezioni ricorrenti dell’intestino, hanno riscontrato dei sintomi dolorosi con irradiazioni non sempre molto chiare rendendo difficile fare la discriminazione se il dolore dipende dalla colonna vertebrale oppure da aderenze addominali”. Per questo secondo il dr. D’Agostino l’osteopatia viscerale può essere d’aiuto alle terapie mediche, perché – ha precisato il chirurgo addominale – “molto spesso la soluzione a un dolore che non si riesce a capire può essere risolta direttamente da un trattamento di manipolazione osteopatica” .

Come fa l’osteopata a capire che un problema di postura dipende da un problema allo stomaco? L’osteopata Stefano Pompili ha spiegato come dopo l’interrogatorio iniziale al paziente, l’osteopata verifica se sussistono dei blocchi a livello strutturale. “Nel caso dello stomaco – ha detto Pompili – questo dà dei riflessi a livello della colonna a livello dell’undicesima vertebra dorsale. L’osteopata dunque verifica se questa vertebra è bloccata e, in caso contrario si cerca l’origine del problema a livello viscerale dove potrebbero esserci disturbi aderienziali o di scarsa mobilità a livello dell’esofago, della curva dello stomaco e di tutti i legamenti che collegano i vari apparati”.



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