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L’Osteopatia ricerca le cause dei disturbi: non sempre il dolore si origina dove si manifesta

Abstract

Premessa

All’interno della colonna vertebrale, posteriormente ai corpi vertebrali e anteriormente rispetto ai processi spinosi vi è una cavità formata dalla sovrapposizione di tutti i fori vertebrali, che prende il nome di canale vertebrale. All’interno di questo canale è contenuto il midollo spinale con tutti i suoi annessi.
In realtà la parte midollare vera e propria si spinge fino alla seconda vertebra lombare. Oltre questo livello, continuando in direzione caudale, nel canale vertebrale alloggiano i molti nervi destinati alla regione addominale inferiore e agli arti inferiori.
Dal canale vertebrale fuoriescono i nervi che vanno in zone diverse dell’organismo, siano esse muscoli, scheletro, articolazioni, vasi o visceri.

La fuoriuscita dei nervi, qualsiasi sia la loro destinazione, non ha in apparenza una facile correlazione con il segmento midollare da cui prendono origine, né tanto meno è intuitiva la correlazione tra segmenti muscolari, viscerali e dermici innervati da un medesimo livello del midollo spinale.
L’origine di tutto questo va ricercata sia nello sviluppo embriologico che nella relazione filogenetica che lega l’uomo alle altre specie, nella notte dei tempi.

In sintesi, in alcuni luoghi del nostro corpo i nervi che vi arrivano sono molto lontani rispetto alla loro origine vertebrale, rendendo a volte vana un’analisi clinica legata alla sintomatologia locale.
Se è vero che per quanto riguarda l’innervazione della pelle e dei muscoli esiste una cartografia nota, è meno conosciuta l’innervazione del sistema simpatico vertebrale sui visceri e la rappresentazione che questi assumono sul derma.

Sono rappresentati a seguire due casi clinici come esempio.



Casi clinico n°1

Un ragazzo di 16 anni, giocatore di rugby, si presentò per un dolore bilaterale alle ginocchia. Era stato sottoposto ad un intervento chirurgico di pulizia articolare precedentemente senza risultati apprezzabili. In fase di recupero funzionale presso un centro di fitness riemergevano insistenti le sintomatologie precedenti all’intervento.
Ad un’analisi accurata delle ginocchia  si confermava l’assenza di segni clinici specifici riguardanti le articolazioni in questione.
Da una palpazione della colonna vertebrale si notava una rigidità vertebrale tra L2 e L3 con un’incapacità parziale di rotazione e inclinazione di L2.
La cerniera toraco-lombare (T12 – L1) particolarmente irrigidita così come la parte anteriore relativa alla regione xifoidea. Le cosce in atteggiamento di flessione da sdraiato e di leggero piegamento da in piedi. Tensione degli psoas bilaterale.
Dopo un lavoro di “sblocco vertebrale” delle regioni interessate, di rilassamento degli psoas e di esercizi respiratori, effettuato con tecniche dolci, il paziente lamentava solo una leggera sensazione di tensione, era tornato a correre e a lavorare gli arti inferiori in palestra. Durata della terapia: due sedute  più il lavoro del personal trainer sulla respirazione.


Riflessioni

I nervi che si portano alle ginocchia escono dalla colonna vertebrale lombare all’altezza di L2-L3-L4, formano  il nervo femorale e otturatore e danno origine, con le loro fibre più basse al tronco lombo-sacrale che contribuisce alla costituzione del grande nervo ischiatico (o sciatico). Il nervo femorale, in particolare decorre anteriormente al muscolo  psoas, passa sotto al legamento ileo pubico  prima di aprirsi nei diversi rami terminali.
Lo sblocco vertebrale sulla colonna lombare è stato necessario ma non sarebbe stato sufficiente se non fosse stato accompagnato da un rilassamento dei muscoli psoas e da un lavoro di rieducazione della respirazione diaframmatica. Non dimentichiamo che, posteriormente i pilastri del diaframma si inseriscono proprio su L2 ed L3.

Casi clinico n°2

Una donna di 35 anni viene a chiedermi una consulenza mandata dagli istruttori di fitness perché, durante l’esecuzione di alcuni esercizi per gli addominali, lamenta nausea e vertigini. Sintomi che non appaiono in nessun altra situazione della sua vita, né sono apparsi in passato.
Dopo un’analisi anamnestica e clinica che esclude con grande probabilità patologie sistemiche  mi accingo ad analizzare la colonna vertebrale della paziente.
Vi trovo una forte tensione legamentosa sulla cerniera cranio-cervicale, sulla colonna lombo-sacrale e una forte tensione epigastrica.
Dopo tre sedute di riequilibrio legamentoso e delle fasce interessate la paziente non accusa più disturbi durante l’esecuzione degli stessi esercizi.

Riflessioni

La paziente aveva subito un colpo di frusta, conseguenza di un tamponamento, alcuni anni prima.
Durante la vita quotidiana non lamentava particolari disagi, eppure durante l’esecuzione della flessione del busto sugli arti inferiori flessi, accusava sintomi che poco sembravano avere a che fare con l’addome.
Il trauma passato aveva creato una forte retrazione legamentosa dal cranio fino all’inserzione ultima dei muscoli del collo ovvero T5-T6. Questa situazione disturbava in particolare il passaggio dei nervi vaghi tra il collo e il cranio e tra il collo e il torace con un co-interessamento dei nn. frenici. Si aggiunga una possibile compressione vascolare dovuta alla contrazione cervicale muscolare. La tensione epigastrica, dovuta a diversi fattori somato-emozionali comuni causava una probabile eccitazione vagale, amplificata dalla perturbazione presente sugli stessi nervi al passaggio sotto claveare e nel forame giugulare a livello del cranio, durante la contrazione addominale nell’esecuzione dell’esercizio.

Conclusioni

I due casi citati sono solo la punta di una casistica molto ampia che in osteopatia viene comunemente trattata e che riguarda le relazioni tra diverse parti del corpo che, normalmente si è abituati a considerare distanti e indipendenti.
In realtà le relazioni neurologiche, meccaniche, vascolari, immunitarie  e psichiche sono tutte sempre presenti nel corso di una patologia, sia essa funzionale od organica. La rete di relazioni che i diversi organi e apparati continuamente svolgono tra loro è ancora un mistero per una vasta parte. L’osteopatia si adopera affinché ciò che è gia conosciuto venga messo in relazione attraverso collegamenti tra i diversi sistemi e all’interno di un medesimo sistema.
Ciò che a volte fa sembrare un lavoro magico o misterioso, se spiegato, appare semplice e tutto sommato addirittura tradizionale.

Sito web: www.andreaghedina.com

KEYWORDS: canale vertebrale, midollo spinale, nervi, vertebra lombare

ID: 5570

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