Il mondo dell’osteopatia italiano si arricchisce sempre più di esperienze di volontariato in diversi progetti sia in Italia che all’estero, ma tutti accomunati dalla voglia di aiutare chi ne ha più bisogno offrendo la propria professionalità e, nel nostro caso, le proprie mani.

C’è anche l’osteopatia tra i servizi offerti agli ospiti di Casa Marco Simoncelli, la struttura per giovani con disabilità sorta nel 2020 a Coriano in ricordo del campione di motociclismo scomparso tragicamente a Sepang nell’ottobre 2011.

Ad occuparsene è l’osteopata Lorenzo Di Mattia che una volta al mese si presta insieme ad altri colleghi, al trattamento osteopatico gratuito di minori e adulti della comunità. “Questo progetto prende vita durante la pandemia del 2020 – ci racconta l’osteopata Di Mattia – mentre ragionavo su come ampliare la nostra rete di volontariato che a quel tempo gestivo con il mio collega Alessandro Accorsi con la Onlus ‘Hand to Hand’. Fu a quel punto che, navigando sui social, mi comparve un post della Fondazione ‘Marco Simoncelli’ e lì mi tornò in mente una mail che avevo scritto proprio alla suddetta Fondazione anni prima mentre stavano costruendo Casa Marco Simoncelli e che avevo lasciato nelle bozze. Mi sembrò il momento giusto per tirarla fuori da cassetto e inviarla e così feci, proponendo il nostro supporto volontario per trattamenti osteopatici gratuiti a chi era affetto da disabilità psicofisiche. La risposta fu immediata, mi contattò telefonicamente la Responsabile della Fondazione Kate e da lì è nata questa collaborazione, come fosse già scritto che dovessimo incontrarci”.

Da lì all’incontro con Suor Letizia della grande famiglia della cooperativa di Montetauro il passo è stato breve, dando il via ad una bellissima collaborazione che dura tutt’oggi e che sostiene moltissimi giovani con disabilità.



“Casa Marco Simoncelli nasce da un’amicizia”, spiega Suor Letizia dell’associazione ‘La piccola famiglia dell’Assunta’ di Montretauro guidata da don Lanfranco Bellavista che ha dato vita a questo e a molti altri progetti nel campo assistenziale, operando da più di 50 anni. “L’amicizia fra un giovane pieno di sogni e con tutte le possibilità di realizzarli e dei ragazzi che potevano sognare solo attraverso i sogni di altri. L’handicap, la disabilità, il disturbo mentale, possono essere gabbie di cemento, che tarpano non solo la capacità di correre e di vincere… ma anche la sola possibilità di sognare. Marco Simoncelli ha incontrato un giorno i ragazzi della Montetauro Cooperativa Sociale, per loro lui era già un amico. Lui ha imparato a conoscerli e a portare con sé i loro sogni. E non ha più sognato da solo. Dopo l’ultima corsa di Marco, che ha interrotto troppo presto i suoi sogni, il suo papà Paolo insieme alla mamma, a Kate e a tanti altri del team, non hanno voluto dimenticare gli amici di Marco”.

Grazie alla perseveranza e ai valori della solidarietà e della sussidiarietà perseguiti dalla Fondazione Marco Simoncelli e dalla Comunità di Montetauro, pian piano sono aumentati i sostenitori di questo progetto che, con l’introduzione della figura dell’osteopata al proprio interno, dà un’idea dell’importanza attribuita al sostegno della salute e del benessere psicofisico della comunità ospite. Nel tempo il progetto si è evoluto anche in termini di presenze, tant’è che ad oggi – racconta l’osteopata Di Mattia – “le giornate sono sempre piene di ragazzi che vengono da tutta Italia e questo ci riempie di gioia”.

L’attività prettamente osteopatica si svolge una volta al mese e consiste nel trattare a titolo gratuito gli abitanti delle varie case. La partecipazione volontaria è aperta anche a studenti di osteopatia “perché – chiarisce Lorenzo – ci sono sempre almeno due osteopati di esperienza che possono guidare anche i neodiplomati. È una esperienza molto bella da fare e anche molto dinamica perché si cambiano diverse case nel corso della mattinata e si ha la possibilità di vedere tante realtà diverse”.

“Non dimentichiamo mai che il vero potere è il servizio. Bisogna custodire la gente, avere cura di ogni persona con amore, specialmente dei bambini, degli anziani, di coloro che sono più fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore”.

Papa Francesco.