“Diffondi la consapevolezza, ferma la resistenza agli antibiotici” è il tema dell’edizione 2022 della Giornata europea degli antibiotici – il 18 novembre – coordinata nell’UE dall’ECDC, nell’ambito della più ampia settimana mondiale sulla consapevolezza sull’utilizzo degli antibiotici (18-24 novembre), a sua volta organizzata da OMS, FAO, UN Environment Programme (UNEP) e OIE.

Restano elevate le percentuali di resistenza alle principali classi di antibiotici per gli 8 patogeni sotto sorveglianza (Staphylococcus aureus, Streptococcus pneumoniae, Enterococcus faecalis, Enterococcus faecium, Escherichia coli, Klebsiella pneumoniae, Pseudomonas aeruginosa e Acinetobacter species). A riferirlo, la Sorveglianza nazionale AR-ISS, coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità nel nuovo report pubblicato in occasione della Giornata europea degli antibiotici: i dati relativi ai 2192 casi diagnosticati e segnalati nel 2021 confermano la larga diffusione delle batteriemie da enterobatteri resistenti ai carbapenemi, soprattutto in pazienti ospedalizzati.

Quello dell’antibiotico-resistenza è un tema sempre “caldo” e legato all’uso inopportuno degli antibiotici che di fatto rischia di compromettere l’efficacia di questi farmaci importantissimi in caso di infezioni batteriche. “L’antibiotico-resistenza negli ultimi decenni ha assunto una rilevanza mondiale tale da indurre – si legge nel report AR-ISS – l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e l’Unione Europea (UE) ad adottare strategie e azioni coordinate atte a contenere il fenomeno. L’Italia da anni è tra i Paesi in Europa con le più alte percentuali di resistenza alle principali classi di antibiotici utilizzate in ambito ospedaliero”.

Secondo il Global burden of bacterial antimicrobial resistance in 2019: a systematic analysis, ultimo rapporto pubblicato su The Lancet nel 2022, le morti nel mondo correlate all’antibiotico-resistenza sono stimabili per il 2019 in circa 4,95 milioni, e di cui circa 1,27
milioni sono attribuibili direttamente a ceppi batterici resistenti.



Troppi antibiotici in età pediatrica

L’abuso di antibiotici inizia in età pediatrica è un dato di fatto tanto che sul sito aifa.gov.it in un approfondimento sulla prescrizione inappropriata di antibiotici sistemici a pazienti pediatrici si legge che: “spesso le patologie respiratorie infantili come mal di gola, otite media acuta, tosse acuta, sinusite, raffreddore e bronchite acuta sono prevalentemente causate da virus e non si risolvono con la terapia antibiotica. Pertanto, l’elevata prescrizione di antibiotici nella popolazione pediatrica è un indicatore riconosciuto di prescrizione inappropriata”. L’effetto – grave – dell’errato utilizzo degli antibiotici è di rinforzare la “resistenza” batterica: i batteri “imparano” a difendersi dagli antibiotici utilizzando la strategia evolutiva propria delle specie viventi che li mette in grado di trovare vie di fuga dalla loro azione.

Preservare il microbioma intestinale per la salute

Moltissime delle patologie tipiche dell’età pediatrica possono essere efficacemente trattate con altri metodi, per esempio con l’osteopatia che lavora principalmente sul potenziamento della salute e quindi, in un’ottica più vasta, sull’incremento dei “batteri buoni” per il benessere generale della persona. Questi agiscono infatti lungo un ideale asse intestino-cervello come barriera contro i microrganismi patogeni e regolano l’assorbimento dei nutrienti, la produzione di energia e lo sviluppo del sistema immunitario. Per questo il microbiota intestinale è tanto importante per la salute a bisogna preservarlo.

Per scoprire come leggi l’articolo che spiega perché il microbiota intestinale è importante per la salute.

“Gli antibiotici nascondono il grande rischio di scioccare un microbioma. Quanto più precoce e frequente è l’assunzione di antibiotici, tanto più forte è il disturbo. Per il microbioma  la situazione peggiore si crea quando il disturbo provocato dagli antibiotici avviene nei primi tre anni di vita, nella sensibile fase in cui la convivenza tra microbi e cellule umane si sta cautamente stabilizzando”. (Fonte: I batteri intestinali. La chiave per guarire e vivere in salute – dott.ssa Zschocke Anne Katharina ed. Macro).