“Osteopatia in Italia. Passato, presente e prospettive future” è il titolo della prima parte della pubblicazione ad opera di Claudio Civitillo, Marcello Luca Marasco e Rosario D’Onofrio riguardo la condizione osteopatica attuale nel nostro Paese a seguito della Legge 11 Gennaio 2018, n.3 sul riordino delle professioni sanitarie.

Pubblicato su GIOSBE Journal, un progetto di pubblicazione scientifica libera e indipendente, non periodica, realizzata dal GIOSBE (Gruppo Italiano Osteopatia dello Sport Basata sulle Evidenze), l’articolo offre un’analisi dettagliata di tutto il percorso del riconoscimento dell’osteopatia che – si legge nel documento redatto da Civitillo, Marasco e D’Onofrio – “ha iniziato il suo cammino grazie ad un costruttivo e proficuo dibattito interno tra le associazioni professionali di categoria riconosciute ROI, Fe.Si.Os, AISO, APO (a nostra conoscenza), e in particolare la forma di associazione più anziana, il ROI (1989), che con dedicato dialogo con gli organi istituzionali riuscì a rientrare nel (2014) nella riforma delle professioni sanitarie dell’istituendo DDL Lorenzin con l’articolo 7 della LEGGE 11 Gennaio 2018, n.310,24”.

Molto utile a fare il punto della situazione, l’articolo offre molti approfondimenti sulla legge n. 3 dell’11 gennaio 2018 ed un quadro preciso della situazione presente con l’ultimo step datato 5 Novembre 2020, quando si è tenuta a Roma la Conferenza Stato-Regioni presieduta dal ministro per gli affari regionali Francesco Boccia, in cui si è raggiunto un accordo – sulla base del testo definitivo del provvedimento inviato dal ministero della Salute, dopo aver recepito alcune richieste da parte delle Regioni – sui criteri di valutazione dell’esperienza professionale, nonché i criteri per il riconoscimento dei titoli equipollenti rispetto alla istituzione delle professioni dell’Osteopata e del Chiropratico.



Gli autori propongono inoltre un’analisi delle prospettive future, dei possibili scenari e dei prossimi step da compiere per la definizione del percorso didattico universitario nonché, gli eventuali percorsi integrativi.

Quale sarà il reale percorso didattico universitario che verrà assegnato? Come sarà realmente valutato il pregresso dei professionisti esistenti? Queste le domande legittime che in molti si stanno ponendo e che chiudono l’articolo.

Qui l’articolo competo pubblicato su GIOSBE Journal.