Si è tenuta ieri la celebrazione del 30° anniversario del Registro degli Osteopati d’Italia svoltasi a Palazzo Giustiniani, a Roma, su iniziativa della Senatrice Paola Binetti, che è intervenuta su specificità e trasversalità delle competenze nel trattamento dei pazienti complessi e sulla sfida della formazione nei nuovi profili professionali, dichiarando la necessità di «scolpire una identità professionale e riconoscerne un profilo formativo adeguato».

È proprio il presidente ROI Paola Sciomachen a fare un intervento su questo punto, annunciando l’avvio di una ricerca con Cergas dell’Università Bocconi, per contribuire alla costruzione del futuro percorso di formazione universitaria in osteopatia.

«Era il 29 settembre del 1989 – ha dichiarato Paola Sciomachen – quando con il nostro atto costitutivo davamo vita al ROI, l’organizzazione che per prima in Italia avrebbe dato voce agli osteopati e alla nascente cultura dell’osteopatia. Una cultura che abbiamo contribuito in modo determinante a sviluppare e diffondere lavorando con rigore e responsabilità e che ci ha portato nel dicembre 2017 a ottenere l’approvazione da parte del parlamento italiano dell’articolo 7 della legge 3/2018 che ha individuato la nostra disciplina come professione sanitaria.



Ora siamo pronti a compiere l’ultimo passo: attendiamo il varo dei decreti attuativi che completeranno il riconoscimento e consentiranno all’osteopatia di entrare a far parte pienamente del Sistema Sanitario Nazionale. È un atto fondamentale a favore di quei milioni di cittadini che considerano la nostra disciplina una valida risposta terapeutica».

Molti i presenti all’evento per il trentennale del ROI e dell’osteopatia in Italia. Oltre a Paola Sciomachen, il vicepresidente del ROI Mauro Longobardi che ha dichiarato l’auspicio nel campo della sanità di passare sempre di più da un approccio multisciplinare a un approccio transdisciplinare; il segretario generale Chiara Arienti, il presidente dell’Associazione Italiana Scuole di Osteopatia Gina Barlafante, in rappresentanza degli oltre 3.800 studenti di osteopatia in Italia, la socia ROI e ricercatrice del dipartimento di ricerca dell’Istituto Superiore di Osteopatia Silvia Ratti che ha presentato il nuovo progetto di ricerca “CronOs: Cronicità e Osteopatia” nell’ambito del quale sarà avviata a gennaio 2020 la Settimana Nazionale della cura osteopatica della lombalgia cronica, una campagna pensata con l’obiettivo di raccogliere dati qualitativi finalizzati a evidenziare il ruolo dell’osteopatia nella gestione della cronicità, che si inserisce proprio nel progetto “CronOs: Cronicità e Osteopatia”.