“Una Mano per la Salute”: osteopati italiani uniti per i cittadini delle zone terremotate del centro Italia
Quando si tratta di rimboccarsi le maniche e dare una concreta mano d’aiuto ci sono persone in Italia che decidono di lanciarsi subito in campo e mettersi in gioco. È quello che sta accadendo concretamente ad Amatrice da settembre 2016, quando un osteopata siciliano, Andrea Rizza D.O., tutor e docente della Scuola di Osteopatia EDUCAM (Partner C.R.O.M.O.N. – S.Os.I.) ha sentito forte l’impulso di aiutare i nostri connazionali colpiti dal disastroso terremoto che la notte del 24 agosto 2016, rase al suolo uno dei borghi più belli d’Italia.
Ottimi i risultati raggiunti sino ad oggi: “da dicembre scorso il progetto cresce di mese in mese – ci spiegano dalla EDUCAM, gestita da Paolo Zavarella D.O., Paola Sommaiuolo D.O., Giusva Gregori D.O. e dalla dott.ssa Gigliola Sigismundi – coinvolgendo sempre più operatori, bravi ed entusiasti di dare il proprio contributo per una causa così alta. Quasi da subito il gruppo si è allargato, coinvolgendo anche Massaggiatori, Tirocinanti e Osteopati della Scuole del gruppo EDUCAM e CRESO, grazie al sostegno della Direttrice Fabiola Marelli”.
Sono più di 60 gli Operatori Volontari, Tirocinanti e Liberi Professionisti coinvolti, provenienti da 7 Istituti di Formazione in Osteopatia e Medicine Complementari di Torino, Milano, Ancona, Roma, Napoli, Palermo e Siracusa. Oltre 500 sono invece i trattamenti “gratuiti” erogati per i Cittadini terremotati ma anche per le Forze di Soccorso, Militari e Protezione Civile operative nei luoghi del sisma; 2 Progetti di Ricerca sui “Benefici del Trattamento Osteopatico OMT e delle CAM nei casi di Sindrome Post Traumatica da Stress”, seguiti dall’Osteopata Ricercatore Luca Collebrusco D.O.
Ideato e finanziato dallo stesso Andrea Rizza con la scuola romana EDUCAM, il progetto “Una Mano per la Salute”, ha stretto contatti con le istituzioni e sanità locali e rappresentanze religiose, riuscendo sinora a reperire tutto il necessario – dai lettini per i trattamenti osteopatici, al Centro Polifunzionale della Comunità Diocesana in cui svolgere le attività, alle risorse umane volontarie necessarie – per portare avanti questa nobile iniziativa cercando di assicurarle una certa continuità, in modo che non resti solo un “evento spot”.
“Conosci a fondo la tua anatomia e la tua fisiologia… ma quando tratti una persona ricordati che lì ci abita un Anima Vivente”. Da questo assioma di “Stilliana” memoria è partita la volontà di mettersi in gioco con coraggio per aiutare persone reduci da un forte trauma e dunque affetti da svariate problematiche fisiche e psicofisiche. Un progetto nobile, dal grande valore umano e assistenziale, come riconosciuto perfino dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e come quotidianamente avvalorato dalla gente del posto, ma che rischia tuttavia di arrestarsi per carenza di fondi.
“Finanziato esclusivamente dalla Scuola EDUCAM e dal Provider A.I.R.O.P. fino a Giugno 2017 – spiega l’osteopata Rizza – il progetto fatica infatti ad andare avanti senza ulteriori aiuti economici. Abbiamo la passione e le risorse umane per proseguire altri 12 mesi, ma abbiamo bisogno, stavolta, anche di sostegno economico. Considerando tutte le spese affrontate per ogni missione (Lettini, Logistica, Viaggio, Materiale vario, Rimborsi spesa), per poter garantire altre 24 missioni (due volte al mese per 12 mesi), abbiamo bisogno di un budget non inferiore a 9.600,00 euro. Quindi chiediamo ai singoli, alle Scuole, a chiunque volesse aiutare, oltre che offrirsi per partecipare con la sua Presenza e le sue Mani al Progetto Una Mano per la Salute, di sostenerlo anche economicamente”.
Per sostenere il progetto Una Mano per la Salute
Chiunque volesse contribuire può effettuare il versamento mediante bonifico bancario ad A.I.R.O.P., con la causale “Donazione Una Mano per la Salute”.
Beneficiario A.I.R.O.P., Banca Prossima IBAN: IT63D0335901600100000125736 (BIC: BCITITMX)
Sarà rilasciata ricevuta regolare. Nelle pagine social del Progetto e nel sito A.I.R.O.P. sarà reso disponibile il bilancio dei fondi raccolti e la modalità di impiego.