Uno dei bisogni fondamentali di ogni essere vivente è quello di alimentarsi, e l’uomo non fa eccezione. Negli ultimi decenni il cibo è stato spesso considerato esclusivamente come fonte di calorie e in relazione al peso corporeo, ottica che ha portato alla nascita delle diete più disparate che, di volta in volta, sono state associate al sex symbol di turno, con risultati anche catastrofici (bastI pensare alle modelle anoressiche).

Considerare il cibo in questa maniera è, evidentemente, assai riduttivo, soprattutto se si considera che la parola “dieta” deriva dal greco δίαιτα, che significa “regime di vita” o “modo di vivere”.

Si partirà proprio dalla centralità dell’intestino e della influenza diretta tra microbiota intestinale  e funzionamento del sistema nervoso centrale durante il prossimo Convegno organizzato dal SIPNEI Liguria Cibo per il corpo, cibo per la menteche si terrà il 13 febbraio allo Starhotel President di Genova in Corte Lambruschini, moderato dalla biologa Ilaria Demori, dall’odontoiatra e responsabile regionale SIPNEI Liguria Roberto Giuria, e dall’osteopata Diego Lanaro.

Come mostra Michel Foucault, grande filosofo francese del XX secolo, per i greci la dieta si inscrive in qualcosa di ben più ampio che l’essere magri o grassi, qualcosa che riguarda il conoscere e il prendersi cura di sé stessi al fine di essere buoni cittadini, nel privato della propria casa e nel pubblico della polis (la città). Il prendersi cura di sé stessi era un fatto molto serio, a partire dai bisogni fondamentali del mangiare e del bere, i quali per i greci andavano soddisfatti quando realmente se ne sentiva il bisogno: solo mangiando quando si ha fame, bevendo quando si ha sete e riposando dopo aver faticato si può godere appieno di queste attività e mantenere il proprio corpo, e la propria mente, in salute.

Conoscersi e prendersi cura di sé sono oggi i pilastri di due fondamentali approcci alla salute: la PNEI, che riconosce le sue radici proprio in questi principi di greca (ma anche cinese) origine, e l’Osteopatia, il cui fondatore Andrew Taylor Still sottolineò con forza come la conoscenza e il rispetto del corpo umano fossero fondamentali per garantire la salute dell’organismo e stimolare le capacità naturali che ogni individuo ha di mantenere ed eventualmente ritrovare il proprio equilibrio psico-fisico. Addirittura, in un articolo a sua firma pubblicato nel 1894 sul Journal of Osteopathy intitolato “Invito alla temperanza”, il Dott. Still scriveva perentorio, rivolgendosi ad un ipotetico paziente: “Dio è sempre ubriaco? Madre Natura è sempre intossicata? Se così fosse, credi quindi che Dio fosse intossicato quando stava creando l’immagine divina dell’uomo?” E prosegue chiarendo che sono “fuori dalla ragione” coloro che abusano del proprio corpo e, al contempo, pretendono che questo funzioni bene.



Entrambi questi approcci – PNEI e Osteopatia – considerano l’organismo come una complessa rete in cui organi, tessuti e sistemi interagiscono fin dal livello molecolare per definire la salute e la malattia, e in entrambe queste visioni la digestione è tutt’altro che un fenomeno a sé stante. Nell’Osteopatia, è ben risaputo che problematiche viscerali possono riflettersi a livello somatico a causa della convergenza nel midollo spinale di vie nervose afferenti ed efferenti da e verso organi interni e segmenti muscolari (o miofasciali): una forte acidità gastrica, ad esempio, può stimolare le vie sensoriali viscerali così tanto da attivare nel midollo spinale i neuroni che innervano i muscoli, causando disfunzione e dolore muscolare.

Nel paradigma PNEI il tratto gastro-intestinale è un vero e proprio secondo cervello grazie al sistema nervoso enterico, il quale può funzionare autonomamente e produrre molteplici neuropeptidi, ormoni, citochine, ecc. diretti a tutto l’organismo. Inoltre, il tratto gastro-intestinale è una delle sedi del microbioma, la cosiddetta flora batterica, senza il quale il sistema immunitario fatica a svilupparsi e a mettere in atto una risposta adeguata di fronte a batteri, virus, sostanze estranee, oltre che nel rispetto delle proprie cellule.

Negli ultimi anni sempre più studi stanno poi evidenziando come il microbioma intestinale possa influenzare direttamente il funzionamento del sistema nervoso centrale, proteggendolo o favorendo depressione e malattie neurodegenerative. Se il sistema digerente può avere tali ripercussioni sul resto dell’organismo, allora diventa fondamentale assicurarsi una buona digestione, assicurarsi di mangiare un cibo che fornisca al corpo umano dei nutrienti e delle componenti bioattive che ne sostengano realmente la fisiologia, assicurarsi di derivare questo cibo da fonti che rispettino l’ecologia del pianeta, oltre ad assicurarsi un ambiente relazionale in cui mangiare con tranquillità. D’altronde, mangiare bisogna mangiare: tanto vale farlo bene!

Questi temi saranno al centro del convegno organizzato dalla S.I.P.N.E.I. Liguria dal titolo “CIBO PER IL CORPO, CIBO PER LA MENTE” – 13 febbraio 2016, Starhotel President, Corte Lambruschini – Genova.

Il Convegno si chiude con lo spettacolo di e con Massimo Valente

A chiusura del congresso, la serata sarà allietata dalla conferenza-spettacolo “Chi è causa del suo mal pianga sul… (vedi manifesto)”, scritta e interpretata dall’osteopata Massimo Valente con la supervisione di Jacopo Fo, in programma nella stessa sede dello Starhotel President, Corte Lambruschini, nella serata del 13 febbraio.
La partecipazione allo spettacolo ha un costo di euro 8 per gli iscritti al Convegno e di euro 10 euro per gli esterni.

I partecipanti al Convegno che volessero assistere allo spettacolo devono specificarlo nella scheda di iscrizione al Convegno, che va compilata ed inviata all’indirizzo segreteria.sipnei@gmail.com.

Chi invece volesse partecipare solo alla conferenza-spettacolo può scrivere a info@tuttosteopatia.it o telefonare allo 080-9264710.